di Marco Invernizzi
Sono passate poche settimane dal devastante terremoto del 24 agosto, che ha portato via circa trecento italiani, riempiendo di dolore il mese del riposo e dell’Assunta, celebrata pochi giorni prima. La natura, ferita dal peccato originale, spesso riversa sugli uomini il disordine da cui è segnata, ma invece di fare a gara per trovare per forza i colpevoli — che, se ci sono, vanno senz’altro puniti —, sarebbe molto più saggio riflettere sul fatto che la sicurezza va ricercata, ma non esiste come condizione definitiva, se non nella beatitudine eterna. «Rendici più saggi», aveva chiesto il card. Angelo Bagnasco, presidente della conferenza dei vescovi italiani, al Signore come dono, nell’omelia per la solennità di san Lorenzo, pochi giorni prima del sisma, un’omelia sul martirio contemporaneo e sulla crisi profonda e grave che attraversa l’Occidente, che volentieri pubblichiamo perché queste parole sagge non vadano perdute.
Ma di saggezza avranno bisogno gli italiani nei prossimi mesi per affrontare e respingere la sfida del governo presieduto da Matteo Renzi per una riforma costituzionale che, se approvata, attribuirebbe maggiori poteri all’esecutivo e renderebbe ancora più facile l’approvazione di leggi inique, come quella sulle unioni civili in vigore dallo scorso mese di giugno. Alleanza Cattolica invita a votare ««no» a questo tentativo di ridurre gli spazi di libertà e democrazia e pubblica un Manifesto, posto in apertura di questo numero di Cristianità, che può essere riprodotto e diffuso nelle tante conferenze che i nostri militanti stanno tenendo nella campagna referendaria. Fra le diverse ragioni del «no», Alfredo Mantovano ricorda il progetto di «disintermediazione», ossia il depotenziamento, dei corpi intermedi che Renzi si è proposto, un attentato a quelle realtà che costituiscono un bene prezioso della società italiana, che grazie a esse ha resistito in questi decenni all’invadenza di uno Stato burocratico e pasticcione, uno dei principali ostacoli allo sviluppo del Paese.
Potrebbe sembrare strano proporre nuove battaglie «in un mondo che muore». Eppure è quello che Alleanza Cattolica sta facendo dagli anni 1990, quando, dopo il 1989, il suo fondatore Giovanni Cantoni ha ripreso dal magistero di san Giovanni Paolo II e diffuso la constatazione che non si poteva più parlare di società cristiana. Ma se è vero che la Rivoluzione ha portato a compimento il processo secolare di distruzione della Cristianità arrivando a «rompere» anche le relazioni più intime dell’uomo e la sua stessa identità sessuale, è altrettanto vero che laddove sia possibile ancora combattere singole battaglie Alleanza Cattolica sarà sempre presente, pur nella consapevolezza che questo tempo storico è finito e che un nuovo mondo può nascere al suo interno. Questo è il senso del testo di Ignazio Cantoni, La Casa Europa: vivere da controrivoluzionari in un’Europa che muore, veramente importante per tutti coloro che s’interrogano su come cercare di uscire dalla terribile situazione di disperazione sociale nella quale si trova il mondo occidentale. Come ci ha insegnato il Papa venuto dall’Est con le prime parole del suo pontificato, bisogna soltanto «[…] aprire le porte a Cristo» e permettere alla Verità che salva e guarisce di entrare, prima in ciascuno di noi e poi nel mondo.