di alfredo mantovano
Milano, Bicocca village. ore 20.50 del 24 febbraio. Una quattordicenne, in compagnia di una decina di amici: insieme consumano una piadina e si avviano al cinema, imboccando una scala mobile. All’improvviso la ragazza barcolla, vomita, non si regge in piedi, inciampa, fa in tempo a dire di essere in overdose, e da una balaustra cade nel vuoto, facendo un volo di qualche metro. Grazie a Dio, i soccorsi sono pronti e – ricoverata in ospedale – se la cava con qualche frattura. Viene descritta come brava a scuola, non squilibrata, sportiva e allegra. Che cosa le è successo? Lo spiega la stessa ragazza alla polizia: fra la consumazione e l’ingresso al cinema, in quattro – lei inclusa – hanno fumato uno spinello. Il malore e la caduta sono stati immediati. Chi desidera una cronaca più dettagliata: http://www.corriere.it/notizie/cronaca/17_marzo_12/quattordicenne-caduta-cinema-bicocca-spinello-overdose-b2e91364-06f2-11e7-96f4-866d1cd6e503.shtml . Con lei è finita bene, tutto sommato: l’esito poteva essere più tragico, come accade in crescendo con tanti incidenti stradali, spesso mortali, senza apparente causale se non la perdita di sé alla guida dopo essersi fatti una canna. E’ sostanza “leggera”? Di “leggera” c’è solo la materia grigia di chi, votando 3 anni fa il decreto-legge Renzi sulla droga, ha permesso una ripresa di diffusione massiccia di cannabis e derivati. Ancora più “leggera” è la zucca di chi, non contento di quel disastro, oggi vuole estenderne gli effetti con la legalizzazione, in discussione in Parlamento. Scelte “leggere”, effetti “pesanti”.” la canna o la zucca di chi la rende libera?