Guida sicura per politica ed economia
Sabato 14 gennaio il Santo Padre ha incontrato alcuni membri della Global Foundation riuniti a Roma per un summit sulle nuove prospettive economiche mondiali. La Fondazione, nata in Australia nel 1998 ad opera del primo ministro, on.John Howard John Howard, ha come scopo di associare privati facoltosi intenzionati ad operare per il bene comune attraverso tutti i canali possibili e collaborando con tutte le grandi organizzazioni internazionali come il Fondo Monetario internazionale, la Banca mondiale e l’infrastruttura di Asian Investment Bank, insieme con realtà religiose come il Vaticano e la Chiesa anglicana.
Nel breve saluto loro rivolto, Papa Francesco non ha esitato a richiamare con forza l’importanza di un’economia rispettosa della persona umana, come sottolineato da tutto il Magistero in tema economico. Parafrasando l’odierno Vangelo, occorre ricordare che l’economia è fatta per l’uomo, non l’uomo per l’economia.
Sulla scia della Centesimus annus di san Giovanni Paolo II, ha ricordato che il timore, che la globalizzazione economica si riducesse ad una globalizzazione del capitalismo puro, è oggi una realtà drammaticamente patita da milioni di esseri umani. Non solo un sistema poco rispettoso della persona non ha favorito la crescita sociale ed economica delle classi più basse ma ha portato al diffondersi di una “cultura dello scarto” che considera utili solo i soggetti che possono essere inseriti nel ciclo produttivo. Come insegnava già il Beato Pio IX nella Quanta cura, e dopo di lui Leone XIII nella Rerum novarum, quando l’economia è ingabbiata in sistemi ideologici – socialismo o capitalismo – perde di vista l’uomo (anche se con differenti sfumature) e si riduce ad un sistema fine a se stesso. Nessuno ha dubbi sui disastri provocati dal socialismo in tante parti del mondo, ma allo stesso tempo anche il capitalismo – che pure in modo maggiore ha favorito lo sviluppo economico – è fonte di errori gravi e di perdita della dignità umana. Senza ridurre tutti all’ugualitarismo, occorre però ricordare che i beni della terra sono dati da Dio all’uomo per il bene dell’uomo e che devono essere usati perché tutti possano godere di una vita decorosa (San Giovanni XXIII, Pacem in Terris).
Solo se “gli operatori economici e politici [useranno] la loro intelligenza e le loro risorse per aiutare i responsabili nei diversi ambiti politici – regionali, nazionali e internazionali – a correggerne l’orientamento ogni volta che sia necessario potranno dimostrare di avere a cuore la persona in quanto tale.”
La politica e l’economia devono avere alla base la virtù della prudenza per essere a servizio, e non “padrone”, dell’uomo. Solo la Dottrina sociale della Chiesa guarda all’uomo con un sincero interesse per il suo vero bene ed è per questo che il Santo Padre sollecita tutti, anche se la maggioranza dei suoi interlocutori non sono cattolici, a trarre da questa le indicazioni per un proficuo lavoro.
Durante l’Angelus dello stesso giorno, Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, dedicata al tema “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”, il Papa torna a considerare la drammatica condizione di tante persone che soffrono per le persecuzione, per la perdita della propria casa, per la fame o per il freddo, per la perdita della propria dignità.
Nella tradizione biblica l’accoglienza al forestiero è un dovere ricompensato dal Signore e il Papa invita tutti a ricordare che l’uomo è un forestiero su questa terra. Tutti viviamo camminando verso un’altra patria, il cielo, a cui potremo giungere solo usando la carità, senza la quale nessuna altra virtù è sufficiente come scrive san Paolo. Santa Francesca Cabrini, di cui quest’anno ricorre il centenario, è stata un esempio di questo intenso interesse per la persona umana. Ha speso la sua vita per portare l’amore di Cristo a quanti erano lontani dalla patria e dalla famiglia.
Cristo, questo il centro fondamentale! Anche san Giovanni Battista, come indicano le letture della seconda domenica del tempo ordinario, ha portato al mondo Cristo. Giovanni sapeva che Gesù stava per iniziare la Sua missione e, quando giunge sulle rive del Giordano, lo indica alla folla e ai suoi discepoli (fra cui Andrea, Pietro, Giovanni e Giacomo che poi saranno tra gli Apostoli) come l’Agnello che porta su di sé tutti i peccati del mondo.
Questo, sottolinea il Papa, “non è un aneddoto. E’ un fatto storico decisivo! Questa scena è decisiva per la nostra fede; ed è decisiva anche per la missione della Chiesa. La Chiesa, in ogni tempo, è chiamata a fare quello che fece Giovanni il Battista, indicare Gesù alla gente dicendo: «Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». Lui è l’unico Salvatore!”
Ecco, indicare al mondo Cristo, rendere Gesù presente nel mondo attraverso il Santo sacrificio della Messa, è l’unica missione della Chiesa ed è per questo che anche i grandi della terra, coloro che hanno in mano le sorti dell’economia globale, devono trovare ispirazione per il loro operato dalla Dottrina Sociale, come il Papa ha indicato ai membri della Global Foundation.