Sul nuovo numero di Cristianità, l’apertura è con un articolo di Marco Invernizzi dedicato al rapporto fra Alleanza Cattolica e Fatima, con una precisazione importante: la completezza della consacrazione avvenuta il 25 marzo 1984, che secondo suor Lucia è stata definitiva, così come viene riportato e come scrisse Giovanni Cantoni su Cristianità.
Nell’ottica di leggere la storia del XX secolo in una prospettiva cristiana, segue un testo di Guido Verna su santa Faustina e il comunismo. Anche in questo caso si tratta di calare nella storia la devozione della Divina Misericordia, ricordando la concretezza delle preghiere e delle penitenze della santa, che non soltanto ingaggiava combattimenti all’ultimo sangue con il demonio per salvare le anime, ma pregava per le necessità storiche delle Chiese perseguitate, in particolare quella spagnola nel pieno della guerra civile (1936-39) e quella russa, quasi annientata dopo la Rivoluzione bolscevica (1917), oltre naturalmente alla Chiesa della sua patria polacca, che Faustina ricorda spesso con grande partecipazione. Particolarmente significativa è la sua testimonianza a proposito dell’agonia del Maresciallo Józef Klemens Piłsudski (1867-1935), l’eroe del Miracolo della Vistola, avvenuto nel 1920 con la vittoria dell’esiguo esercito polacco davanti a Varsavia contro l’Armata Rossa che cercava di espandere il comunismo verso Occidente. Suor Faustina assiste misticamente all’agonia e alla morte dell’eroe polacco e quindi al suo Giudizio particolare, molto lungo anche a causa della vita disordinata e complicata del Maresciallo che, alla fine, grazie all’intercessione della Vergine della Misericordia, viene salvato dalla Misericordia di Dio: “Iudicium fuit valde severum, sed propter intercessionem BMV iudicium exitum habuit felicem”.
Un articolo di Alfredo Mantovano fa il punto sulla situazione degli immigrati in Europa e in Italia, in particolare affrontando la questione da 4 punti di vista:
- La comunità internazionale, che ha di fronte una grande emergenza dovuta al moltiplicarsi delle guerre, per cui il problema immigrati non si risolve alzando muri ma cercando di fare diminuire le guerre.
- La UE e le sue divisioni interne rispetto al tema, dopo la Convenzione di Dublino e le sue successive modifiche, con le quali si definisce quale sia lo Stato membro della UE che deve accogliere la domanda di asilo o di riconoscimento come rifugiato politico da parte di un immigrato. Tale Convenzione oggi risulta superata e inadeguata per diversi motivi.
- Il ruolo dell’Italia sul tema, che ondeggia fra generosità e demagogia.
- Quello della comunità ecclesiale, che dovrebbe andare oltre la pur doverosa prima accoglienza.
Nello stesso numero compare la presentazione di una figura conosciuta e apprezzata, padre Romano Scalfi (1923-2016), uno dei fondatori di Russia Cristiana, poi L’Altra Europa, la rivista che ha contribuito a fare conoscere in Occidente la realtà del dissenso religioso e civile in URSS. Lo scritto è opera di don Stefano Caprio e di Giovanni Codevilla. Quest’ultimo ha scritto una imponente storia completa in 4 volumi della Russia, recensita in questo stesso numero di Cristianità.
All’interno della rubrica Magistero episcopale viene pubblicato l’intervento che fece a Genova nel 1961 il card. Frings, arcivescovo di Colonia, sul rapporto fra il Concilio Vaticano II e il pensiero moderno, in realtà scritto dall’allora suo consultore Joseph Ratzinger. Il testo aiuta a comprendere come il futuro Benedetto XVI avesse già ben presente come il Concilio avveniva in un’epoca in cui era finita la cristianità e gli uomini del tempo erano i nuovi pagani da conquistare a Cristo, che avevano rinnegato o che non conoscevano più. Da qui il Concilio come inizio di una nuova evangelizzazione e come confronto con il pensiero relativista, già dominante.
La Redazione