di Silvia Scaranari
“Finché c’è vita, c’è speranza”, dice un detto popolare; ed è vero anche il contrario: finché c’è speranza, c’è vita. Gli uomini hanno bisogno di speranza per vivere e hanno bisogno dello Spirito Santo per sperare.” I due elementi sono sempre uniti, la vita e la speranza. Già Benedetto XVI ci aveva ricordato che la speranza è la forza che muove il mondo, ci fa agire, ci fa progettare, soprattutto ci fa generare nuovi uomini e nuove donne. Senza speranza crolla la demografia, sottolineava l’economista Gotti Tedeschi. Con la speranza i giovani si sposano, sono stimolati a trovare un lavoro, a generare. É proprio la mancanza di speranza che ci fa vivere in modo precario, con lo sguardo rivolto solo a noi stessi, incapaci di pensare a come progettare un mondo migliore . Abbiamo per questo tanto bisogno dello Spirito Santo che, nell’imminenza della Pentecoste, verrà effuso su tutti i figli di Dio.
“San Paolo” dice il Papa “attribuisce allo Spirito Santo la capacità di farci addirittura “abbondare nella speranza”. Abbondare nella speranza significa non scoraggiarsi mai; significa sperare «contro ogni speranza» (Rm 4,18), cioè sperare anche quando viene meno ogni motivo umano di sperare, come fu per Abramo quando Dio gli chiese di sacrificargli l’unico figlio, Isacco, e come fu, ancora di più, per la Vergine Maria sotto la croce di Gesù.” La speranza donata dal Spirito ci riempie della forza di volere Dio ma anche di effondere a nostra volta speranza nel nostro prossimo. Diventiamo anche noi collaboratori di Dio nel migliorare il nostro ambiente sociale donando fiducia nel futuro, “Un cristiano può seminare amarezze, può seminare perplessità, e questo non è cristiano, e chi fa questo non è un buon cristiano. Semina speranza: semina olio di speranza, semina profumo di speranza e non aceto di amarezza e di dis-speranza. Le persone senza speranza sono fra quelli che hanno più bisogno di aiuto, sono coloro che forse non soffrono nel corpo ma soffrono nello spirito e questa sofferenza li rende fratelli bisognosi di aiuto urgente. Ridare speranza agli uomini e allo stesso creato é oggi una necessità e solo lo Spirito Santo, che attendiamo il giorno di Pentecoste, può aiutarci in questo importante compito.
Maria é la donna ricca di speranza, è la madre della speranza. Il 31 maggio la liturgia la ricorda nella sua visita alla cugina Elisabetta, la prima volta in cui lei ha portato al mondo il Cristo che ancora nel suo grembo riempiva già di gioia chi lo accoglieva.