Alberto Caturelli (1927-2016)
La mattina del 4 ottobre 2016 si è spento a Córdoba, in Argentina, l’insigne filosofo, storico e letterato, Alberto Caturelli, terziario domenicano.
Era nato nel 1927 a Villa del Arroyito, in provincia di Córdoba, secondo di cinque figli di Renato Arturo Caturelli e María Virgili. Nel 1951 aveva sposato Celia Isabel Galíndez Simián (1921-2014), anch’ella laureata in filosofia, conosciuta all’università nel maggio del 1948 e anch’ella terziaria domenicana. Da lei ha avuto otto figli, quattro maschi e quattro femmine.
Caturelli si è laureato in Filosofia nel 1947 all’Università della sua città, fondata dai gesuiti nel 1613, dove ha insegnato per molti anni Filosofia e Storia della Filosofia Medievale. L’insegnamento universitario lo ha occupato per oltre quarant’anni, a Córdoba, ma anche all’Universidad Nacional de Buenos Aires e a quella Católica de La Plata. Oltre che accademico, è stato ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche Scientifiche e Tecniche (CONICET) argentino. Ha ricevuto svariate lauree honoris causa da vari atenei in patria e all’estero; è stato membro di numerose società e accademie di cultura, fra cui la Società Filosofica Rosminiana di Stresa, e, dal 1996, l’Accademia Pontificia Pro Vita. Insignito di numerosi premi di cultura e di onorificenze, ha organizzato in patria il primo Congreso Mundial de Filosofía Cristiana, nel 1979, e i Congresos Católicos Argentinos de Filosofía, negli anni 1981-1999.
Con l’Italia ha avuto rapporti frequenti, grazie soprattutto — ma non solo — al legame stabilito dal 1954 con il filosofo siciliano, d’ispirazione rosminiana, Michele Federico Sciacca (1908-1975) e con la sua scuola.
* * *
L’opera intellettuale di Caturelli si è sviluppata prevalentemente in due ambiti: uno più speculativo, largamente ispirato ai paradigmi e ai metodi della classicità cristiana e della filosofia tomistica; l’altro orientato alla ricerca storica, con particolare attenzione alla ricostruzione delle linee di sviluppo del pensiero filosofico argentino e delle radici dell’originale civilizzazione ibero-americana.
Nel clima di acceso dibattito creatosi nel e dopo il cosiddetto Sessantotto in ambito accademico, e, negli anni successivi al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), anche entro il mondo cattolico, ha difeso con tenacia e con efficace lucidità le ragioni della tradizione, della ragione e della «filosofia perenne» contro i falsi miti della modernità deteriore e delle ideologie allora trionfanti.
All’attività accademica Caturelli ha affiancato una intensa e instancabile opera di formazione intellettuale e cristiana, rivolta a docenti, circoli, ambienti, religiosi e semplici cattolici, sia attraverso un numero impressionante di conferenze, lezioni e relazioni a convegno, sia diffondendo una miriade di saggi, articoli e commenti.
Per le sue posizioni rigorosamente metafisiche, ispirate al tomismo più genuino, nonché per la sua serrata critica — spesso anche necessariamente polemica, mai però condotta con acrimonia — ai dogmi e ai sofismi delle ideologie secolaristiche e anti-teistiche, è divenuto maestro e punto di riferimento imprescindibile di importanti intellettuali e operatori culturali argentini di sentimenti anti-liberali e anti-comunisti, divenendo, in particolare, esponente di spicco del milieu culturale contro-rivoluzionario e conservatore-popolare cattolico argentino.
* * *
La sua non comune attività scientifica e divulgativa si è concretizzata in decine di libri — di cui alcuni di grandi dimensioni — e in centinaia di saggi e di articoli, tradotti in più lingue.
In traduzione italiana sono uscite le opere Pluralismo culturale e sapienza cristiana (Edizioni Domenicane Italiane, Napoli 1966); Il nuovo mondo riscoperto. La scoperta, la conquista, l’evangelizzazione dell’America e la cultura occidentale (Ares, Milano 1992), in cui invita i lettori a percorrere un suggestivo itinerario, definito come il quinto viaggio di Cristoforo Colombo (1451 ca.-1506), che riporti dal Nuovo al Vecchio Mondo i tratti salienti della cultura europea, spesso oltraggiata nel vecchio continente ma rifiorita nel nuovo; Due una sola carne. Metafisica, teologia e mistica del matrimonio e della famiglia (Ares, Milano 2006); Michele Federico Sciacca: metafisica dell’integralità (Ares, Milano 2008); nonché il recente Esame critico del liberalismo come concezione del mondo (a cura di Oscar Sanguinetti, D’Ettoris, Crotone 2015). Alcuni saggi brevi sono apparsi in volumi miscellanei, in genere atti di convegni; diversi articoli sono stati ospitati fino dagli anni 1950 da svariate riviste italiane di filosofia e di cultura.
Ha sempre guardato con amicizia e con condivisione ad Alleanza Cattolica e alle sue iniziative. Nel 1993 aveva rilasciato a Cristianità (anno XXI, n. 213-214, Piacenza gennaio-febbraio 1993, pp. 5-9) un’intervista, a cura di Francesco Pappalardo, pubblicata con il titolo L’Iberoamerica «Continente della speranza». Ancora, nel 2001 Cristianità (anno XXIX, n. 307, Piacenza settembre-ottobre 2001, pp. 11-18) ha ospitato un suo articolo, intitolato I diritti dell’uomo e il futuro dell’umanità; mentre nel 2007 ha pubblicato una sua ampia e favorevole recensione — apparsa con il titolo «“Magna Europa. L’Europa fuori dall’Europa”: lettura e bilancio di “un’opera che fa pensare”» (anno XXXV, n. 341-342, Piacenza maggio-agosto 2007, pp. 39-43), insieme a Alberto Caturelli: nota bio-bibliografica (ibid., p. 41) — del lavoro curato da Giovanni Cantoni e F. Pappalardo Magna Europa. L’Europa fuori dall’Europa (D’Ettoris, Crotone 2007).