Dal Corriere della Sera del 1/12/2017. Foto da articolo
Di «grave situazione demografica» aveva parlato nei giorni scorsi il presidente Vladimir Putin. Ora arrivano i provvedimenti a sostegno della natalità in Russia: un piano demografico con investimenti per 500 miliardi di rubli (7,2 miliardi di euro) in tre anni.
Il programma prevede tra l’altro che, dal prossimo primo gennaio, i genitori meno abbienti al primo figlio riceveranno un assegno mensile pari a circa 150 euro. Il sussidio sarà versato fino a quando il bambino avrà compiuto un anno e mezzo: il costo totale per i tre anni è stimato in poco più di 2 miliardi di euro. Altre misure riguardano il prolungamento fino alla fine del 2021 del versamento di 6.500 euro per le madri che danno alla luce il secondo o terzo bambino. In arrivo anche mutui con tassi d’interesse più bassi per le famiglie con due o più figli. Gli analisti dubitano però dell’efficacia di questi provvedimenti per migliorare la situazione del Paese e vedono nell’annuncio una mossa elettorale in vista delle presidenziali del prossimo marzo: attesa senza sorprese la conferma dello «zar» per un nuovo mandato di sei anni.
«Abbiamo bisogno di adottare una serie di misure per stabilizzare la popolazione ed evitarne il declino nei prossimi dieci anni» ha dichiarato Putin. I numeri sono progressivamente calati dal picco degli oltre 148 milioni di abitanti del 1992, l’anno successivo all’implosione dell’Unione sovietica. L’inversione di rotta è sempre stata una priorità per Putin, sia da presidente che da primo ministro. Secondo i dati della Banca mondiale, nel 2016 la popolazione russa contava 144,3 milioni di persone.