I vescovi americani, nel corso della loro ultima conferenza a Baltimora, hanno approvato l’avvio del processo di canonizzazione di Alce Nero (Nicholas Black Elk, 1866-1950). Se l’esito del processo sarà favorevole, diventerà santo un leggendario capo Sioux, e sarà il primo “pellerossa” statunitense a salire agli altari. Vi segnaliamo a questo proposito un articolo della rivista Cristianità, che racconta la vita di Alce Nero e la sua storia di cattolico esemplare: convertitosi al cattolicesimo nel 1904, prestò fedele servizio alla Chiesa Cattolica come catechista e missionario; metteva a dormire i nipotini cantando una delle Messe Solenni in latino e incitava tutti ad essere “figli di Dio e soldati di Cristo”.
L’articolo di Cristianità permette di ricostruire la verità storica, smontando in particolare le tesi diffuse dal libro di John Gneisenau Neihardt (1881-1973) “Alce Nero parla”, un bestseller venduto in milioni di copie in tutto il mondo, ma in realtà un clamoroso falso storico, poiché si limita a parlare di esperienze spirituali di uno stregone sioux, esponente di una religiosità tradizionale e primordiale genuina, pura e superiore al cristianesimo. In queste ore molte testate giornalistiche, a partire dal Corriere della Sera, nel riportare la notizia dell’apertura del processo di canonizzazione citano appunto il libro di Neihardt come fonte di informazione sulla vita di Nicholas Black Elk. Raccontiamo dunque la verità su questo cristiano esemplare, esempio di come una corretta inculturazione della fede non mortifichi le tradizioni dei popoli ma le renda migliori.
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