Categoria:Saggi
Autore:Eric Voegelin, a cura di Oscar Sanguinetti, Introduzione di Daniele Fazio
Pagine: 190
Prezzo: € 16,90
Anno: 2018
Editore:D’Ettoris, Crotone
ISBN: 978-88-9328-047-1
Il volume, curato da Oscar Sanguinetti, raccoglie tre saggi del filosofo e politologo tedesco-statunitense Eric Voegelin (1901-1985), editi per la prima volta in italiano. A una premessa del curatore (pp. 7-10), seguono l’introduzione di Daniele Fazio, Eric Voegelin, un maître à penser del Novecento” (pp. 11-51) e i tre testi voegeliniani: Il liberalismo e la sua storia (pp. 53-77), Machiavelli e l’ordine del potere (pp. 79-155) nonché Note su tempo e memoria in sant’Agostino (pp. 157-177). Chiudono le indicazioni bibliografiche (pp. 179-183) e l’indice dei nomi (pp. 183-187). La pubblicazione di tale testo, al di là dei tre saggi, è un’occasione per riscoprire il pensiero dell’autore a partire dalla sua analisi della modernità inquadrata nella specie dello gnosticismo.
Per Voegelin, sulla scia di Hans Jonas (1903-1993), lo gnosticismo è soprattutto una corrente speculativa – diversa dalla gnosi religiosa intesa come complesso ereticale del cristianesimo dei primi secoli – la quale, come un fiume carsico, percorre la storia dell’Occidente.
Voegelin usa questa categoria per spiegare le tendenze filosofiche e politiche della modernità dagli albori ai totalitarismi. Il liberalismo, studiato nel primo saggio, risulta esserne una variante, teso alla sovversione della realtà e dell’ordine dell’essere. Come ogni tendenza gnostica, anche il liberalismo, ha insito in sé il rifiuto della realtà così come essa è allo scopo di ri-crearne un’altra che si muova in netta opposizione al progetto di Dio.
Un input al processo di secolarizzazione dello Stato è del resto il pensiero machiavelliano di cui Voegelin, nel secondo saggio, analizza i concetti principali in chiave storico-genetica. Eppure il processo gnostico moderno non è irreversibile. Se crisi vi è, non è obbligatorio che gli uomini vi partecipino.
Il processo contrario, allora, prevede un ritorno alla consapevolezza dei princìpi attraverso la riconnessione tra l’ordine e la storia, di cui la politica è un’espressione significativa. Il centro è la considerazione dell’anima, grande scoperta di Socrate ed elemento centrale della visione antropologica cristiana. L’ultimo saggio, dedicato al tempo e la memoria in sant’Agostino, si può certamente inserire in quest’orizzonte in cui vengono espresse le intime relazioni tra l’anima e il Creatore.
Per riformare non occorre stravolgere, ma andare alle fonti della nostra civiltà per ritrovarne la linfa spirituale e culturale che ha animato e può animare la storia. Da queste punto di vista, la lettura di Voegelin è anche un appello alla considerazione dei grandi filosofi e teologi dell’Occidente: Platone, Aristotele, sant’Agostino e san Tommaso d’Aquino.
Consigliabile per la comprensione di alcuni aspetti della crisi antropologica e politica contemporanea e quindi a quanti sono alla ricerca di spunti per formulare una buona politica