Oremus, Cristianità n. 44 (1978)
Il testo è contenuto in Preces et pia opera – in favorem omnium christifidelium vel quorundam coetuum personarum – indulgentiis ditata et opportune recognita, Tipys Poliglottis Vaticanis, Roma 1938, pp. 464-466.
O clementissima Regina del Rosario di Pompei, Tu, sede di sapienza, hai posto un trono di misericordie nuove su la terra che fu del paganesimo, per trarre tutti i popoli a salvamento con la corona delle tue mistiche rose: deh! ricordati che il tuo divin Figliuolo ci lasciò detto: Io ho altre pecorelle, le quali non sono di questo ovile, ed anche quelle è d’uopo che io raduni, ed esse udiranno la voce mia e vi sarà un ovile solo ed un solo Pastore. Ma ricordati pure che sul Calvario divenisti la Corredentrice, cooperando per la crocifissione del tuo cuore alla salvezza del mondo insieme col tuo Figliuolo crocifisso; e da quel giorno divenisti la Riparatrice del genere umano, il rifugio dei peccatori e la Madre di tutti gli uomini. Guarda, o Madre, quante anime ogni ora vanno eternamente perdute! Guarda, quanti milioni d’Indiani, di Cinesi e genti di barbare regioni non conoscono ancora Gesù Cristo! Vedi, quanti altri che son pure cristiani e sono nondimeno lontani dal seno della Madre Chiesa, che è Cattolica, Apostolica, Romana! O mediatrice potentissima, Maria, avvocata del genere umano, amantissima di noi mortali e vita del nostro cuore, Vergine benedetta del Rosario di Pompei, esaudisci le nostre preghiere: non vada perduto per tanto numero di anime il Sangue prezioso e il frutto della Redenzione. Dal tuo eletto trono di Pompei, ove non fai altro che dispensare grazie all’afflitta gente, deh! fa’ spiccare un raggio di quella luce celeste, che stenebri tanti ciechi intelletti e riscaldi tanti gelidi cuori. Intercedi presso il tuo divin Figliuolo ed ottieni che quanti sono in questo mondo pagani, ebrei, eretici e scismatici, ricevano la luce superna e lieti entrino nel seno della vera Chiesa. Esaudisci la preghiera che a te rivolge fidente il Sommo Pontefice, acciocchè tutti i popoli, congiunti nell’unità della fede, conoscano ed amino Gesù Cristo, il benedetto frutto del seno tuo, che vive e regna nei secoli col Padre e con lo Spirito Santo. Ed allora tutti gli uomini ameranno anche te, salute del mondo, arbitra dispensatrice dei tesori di Dio e Regina di misericordia nella Valle di Pompei. E glorificando te, Regina delle Vittorie, che col Rosario disperdi ogni eresia, riconosceranno che a tutte le genti Tu dai la vita, perché è d’uopo che si adempia la profezia del Vangelo: Tutte le genti mi chiameranno beata.