Di G.C. da Avvenire del 09/03/2021
«Il Sacramento della Riconciliazione, via di santificazione». È questo il tema del 31° Corso sul Foro Interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica per preparare i sacerdoti a ben confessare. Corso che quest’anno viene fatto in streaming avendo collegati circa 900 iscritti. Ieri l’apertura con la Lectio magistralis del cardinale penitenziere Mauro Piacenza. Il Sacramento della Riconciliazione, ha ricordato il porporato, «non è mera remissione dei peccati mortali commessi dall’ultima confessione», ma «è molto di più!». È «il Sacramento che, liberandoci dal peccato, ci rimette in piena comunione con Dio». Il Sacramento della Riconciliazione – è la sottolineatura del cardinale – ha «due inseparabili dimensioni, sempre coesistenti: quella negativa di liberazione dal peccato e quella positiva di rinnovato conferimento dell’innocenza battesimale».
Ecco quindi che la Chiesa chiede ai confessori «di essere sempre sensibili a questa duplice dimensione». Infatti «se è vero che i fedeli, quasi istintivamente, sottolineeranno di più la prima, il confessore è chiamato a far emergere anche la seconda, perché il Sacramento non sia visto come il mero e meccanicistico «azzeramento del contatore » dei peccati, ma come una reale esperienza di abbraccio divino, un reinserimento nella circolarità dell’Amore trinitario, che ci è stata gratuitamente donata e nella quale siamo stati gratuitamente innestati nel Santo Battesimo». Il sacramento della Riconciliazione, ha quindi rimarcato il cardinale Piacenza, «è il Sacramento della Santità», perché esso non solo, come tutti i sacramenti, «santifica chi li celebra sia come ministro, sia come fedele laico», ma «è vera e propria via, cammino, metodo attraverso il quale il Santo dei Santi, che ha reso accessibile la sua Santità in Gesù Cristo e nel suo Corpo che è la Chiesa, desidera toccare ciascun uomo, chiamarlo alla Comunione con Sé ed inserirlo nella dinamica amante della Trinità». Il Sacramento della Riconciliazione, infine, «è via di santificazione» per gli stessi confessori. Infatti il sacerdote che celebra la Riconciliazione sacramentale è chiamato «egli per primo» ad «essere santo», ed è chiamato «egli per primo» a lasciarsi «continuamente riconciliare con Dio, a detestare il peccato e mai il peccatore, a lasciarsi purificare dall’esercizio del proprio ministero». Il Corso si chiuderà giovedì e una rappresentanza degli iscritti, insieme ai vertici del dicastero e agli oratori, verrà ricevuta in udienza da papa Francesco venerdì.
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