Di Renato Farina da Libero del 18/01/2022
Civiltà cattolica è vicinissima al pensiero del Papa. Fornisce alla sensibilità e alle intuizioni di Francesco le munizioni per sfondare a cannonate, sia pur con finezza gesuitica, le mura del pensiero conformista. Tanto più che il quindicinale della Compagnia di Gesù è diretto da padre Antonio Spadaro, consigliere di prima istanza del Pontefice, e perciò non ha neppure bisogno del vaglio tradizionale della Segreteria di Stato. Ipse dixit.
La sorpresa stavolta è tutta in un articolo del gesuita svizzero Étienne Perrot, che sfata un concetto molto caro ai governi progressisti e ai tecnocrati che governano il mondo maneggiando le leve della finanza. E’ di fatto una scomunica della «dematerializzazione» dei soldi, e della pretesa dei centri di potere di arrivare a «una società senza contanti». Così il religioso, che ha fatto propri i principi di economia sociale di Bergoglio, arriva ad un elogio toto corde degli affascinanti biglietti di banca e delle simpatiche monete che provocano piacere quando ingolfano le tasche. La tesi, e qui arriviamo subito al sodo, è che le banconote e le monete aiutano i poveri e gli emarginati, i vecchi e i disadattati; ma anche nella comunità, quel tirar fuori dal portafogli la cartamoneta è uno strumento di coesione sociale e di libertà. Altro che strumento di frode.
MENZOGNE
Insomma il cash è roba cristiana e buona. Non è quello lo sterco del diavolo. Semmai a essere deiezioni diaboliche sono le valute elettroniche e i sistemi di pagamento digitali, i cui profeti mendaci cercano con la forza della legge (anche in Italia!) di azzerare insieme al denaro frusciante i rapporti umani e quella riservatezza che ci consente di non essere misurati e manipolati nei nostri desideri da chi controlla (e lo fa, eccome se lo fa) le nostre spese. Insomma chi teorizza la soppressione progressiva del cash pretende di essere razionale, ma si basa su menzogne. Chi semina queste idee deforma la cultura dei popoli, li schiavizza alle centrali potenzialmente totalitarie. Fa notare la rivista vaticana: «Credere che un mezzo di pagamento dematerializzato ostacoli i truffatori e i criminali è una superstizione falsamente ingenua». Si arrabbia proprio Perrot: «Sì, superstizione, come dimostrano le più grandi appropriazioni indebite degli ultimi 10 anni che sono sfuggite alla rete dei “gabellieri” (esattori delle tasse e guardie doganali) senza dover portare valigie di banconote». In Italia è entrata in vigore la limitazione dei pagamenti in contanti a mille euro? Male, malissimo. Scrive l’economista in tonaca: «Sul piano della sicurezza pubblica, i Paesi che limitano i pagamenti in contanti, in particolare Francia e Italia,non sono più sicuri – per usare un eufemismo – dei Paesi in cui il denaro contante circola liberamente, come Svizzera, Germania, Hong Kong, Singapore». Il fatto è che a mettere in giro queste baggianate dolose sono i mammasantissima che governano le nostre vite chiudendo e aprendo i rubinetti della valuta. Padre Perrot dice il peccato ma anche il peccatore. I capi sono: «Christine Lagarde, ex direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi) e attuale presidente della Banca centrale europea (Bce), Michel Sapin, commissario europeo, e William White dell’Ocse, per non parlare degli aficionados del Forum di Davos» Lorsignori! Coadiuvati da « attivisti che lavorano per l’abolizione del contante (e) non sembrano tanto motivati dalla modernizzazione del sistema di pagamento quanto dallo sfruttamento personale, commerciale o statale di dati privati: sfruttamento operato da tecnocrati che non hanno alcun riguardo per la vita privata o per la volontà dei consumatori, dei deboli e degli esclusi, e ancor meno per chi non sa usare i dispositivi digitali».
IMPOSTE INGIUSTE
Indi Perrot affonda il colpo: «Questa immagine di una società senza contanti dissimula operazioni» sconce. Costringe a mettere i risparmi sul conto corrente. Risultato: l’applicazione di tassi negativi sui depositi, i quali sono roba di fatto nel potere dello Stato. Denuncia Perrot: «Una direttiva della Commissione europea prevede la possibilità di tale tipo di prelievo in caso di grave crisi. Questa pratica è un’imposta ingiusta e discutibile, perché la porzione dei patrimoni tenuti nei conti correnti è tanto maggiore quanto minore è la ricchezza, e quindi grava di più sui redditi bassi». C’è pure il rischio politico totalitario: «La Cina è tecnicamente il Paese più avanzato in questa transizione verso una società senza contanti». Roba tecnocratica e comunista, insomma… In un mondo cosi dare l’elemosina, ad esempio, diverrebbe impossibile. Che la destra non sappia cosa fa la sinistra diverrebbe impossibile. E sappiamo che su questo il Papa è personalmente sensibile. Gira con il portafogli. Ed è capitato se lo sia tolto dai calzoni, che tiene sotto la candida veste, e vi abbia estratto qualche banconota per i poveri. Non usa con loro la carta di credito.