L’Ascensione, spiega il Papa, è in vista del dono dello Spirito Santo. Creati alcuni nuovi cardinali. Una porpora anche per la Lombardia, ed è mons. Oscar Cantoni, vescovo di Como
di Michele Brambilla
Come spiega Papa Francesco all’inizio del Regina Coeli del 29 maggio, «oggi in Italia e in molti Paesi si celebra l’Ascensione del Signore, cioè il suo ritorno al Padre. Nella Liturgia, il Vangelo secondo Luca narra l’ultima apparizione del Risorto ai discepoli (cfr 24,46-53). La vita terrena di Gesù culmina proprio con l’Ascensione, che professiamo anche nel Credo: “È salito al cielo, siede alla destra del Padre”» per uno scopo, ovvero inaugurare una nuova forma di presenza tra noi tramite l’invio sui discepoli dello Spirito Santo. «Ascende al Cielo, ma non ci lascia soli. Anzi, proprio salendo verso il Padre», ripete il Papa, «assicura l’effusione dello Spirito Santo, del suo Spirito. In un’altra occasione aveva detto: “È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito” (Gv 16,7), cioè lo Spirito. Anche in questo si vede l’amore di Gesù per noi: la sua è una presenza che non vuole limitare la nostra libertà. Al contrario, fa spazio a noi, perché il vero amore genera sempre una vicinanza che non schiaccia, non è possessivo, è vicino ma non possessivo; anzi, il vero amore ci rende protagonisti», come fa Dio con la Chiesa nascente.
«Subito dopo – è la seconda azione – Cristo alza le mani e benedice gli apostoli (cfr v.50). È un gesto sacerdotale. Dio, fin dai tempi di Aronne, aveva affidato ai sacerdoti il compito di benedire il popolo (cfr Nm 6,26). Il Vangelo vuole dirci che Gesù è il grande sacerdote della nostra vita», dal quale scaturiscono, come da una fonte, i doni sacerdotali per l’intero popolo di Dio. «Fratelli e sorelle, pensiamo oggi al dono dello Spirito che abbiamo ricevuto da Gesù per essere testimoni del Vangelo. Chiediamoci se lo siamo davvero; e anche se siamo capaci di amare gli altri lasciandoli liberi e facendo loro spazio», come certamente fece il nuovo beato don Luigi Lenzini (1881-1945), vittima del “Triangolo della morte” comunista in Emilia Romagna: «questo sacerdote», che il Pontefice definisce «martire della fede», fu «pastore secondo il cuore di Cristo e messaggero della verità e della giustizia» dove si volevano far trionfare la menzogna ideologica e l’antagonismo. Ce ne è anche per il nostro secolo: «oggi in Italia ricorre la Giornata Nazionale del Sollievo. Ricordiamoci che “il malato è sempre più importante della sua malattia” e che “anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, sempre è possibile consolare, sempre è possibile far sentire una vicinanza”» che testimoni l’intangibilità della vita umana in ogni sua fase.
Francesco annuncia un nuovo concistoro in rubro per la nomina di alcuni cardinali, di cui 3 di Curia (mons. Arthur Roche, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, mons. Lazzaro You Heung Sik, Prefetto della Congregazione per il Clero, mons. Fernando Vérgez Alzaga LC, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano). Porpora a metropoli importanti come Marsiglia, Asunción e Manaus, l’antica Goa (in India si festeggia anche l’arcivescovo di Hyderabad) e la californiana San Diego, ma anche ad altre emergenti in contesti difficili, come la nigeriana Ekwulobia o Dili, a Timor Est.
Quanto all’Italia, colpisce la nomina a cardinale di mons. Oscar Cantoni, vescovo di Como. Gli altri italiani sono mons. Arrigo Miglio, arcivescovo emerito di Cagliari, il teologo padre Fortunato Ghirlanda SJ e mons. Fortunato Frezza, canonico della basilica di S. Pietro in Vaticano.
Lunedì, 30 maggio 2022