Ora et labora e Via pulchritudinis per l’età delle scelte fondamentali
di Nicola Casappa
Il campeggio per ragazzi e ragazze delle scuole superiori nasce nel 2006 ed è la più recente tra le attività estive di Alleanza Cattolica dedicate ai giovani.
L’Associazione decise di avviare questa proposta per colmare un vuoto formativo per quei ragazzi che, iniziando le scuole medie superiori, non avevano la possibilità di partecipare alla Scuola Estiva sino a che non avessero compiuto i 16 anni. Questa proposta rappresenta, inoltre, un’opportunità per avviare i ragazzi a una riflessione più ampia sull’educazione e un’esperienza più impegnativa al servizio del prossimo, così da prepararli a essere educatori, a loro volta, in uno dei campeggi di Alleanza Cattolica.
Questo campeggio si svolge in una duplice forma ad anni alterni: a) il campeggio stanziale, organizzato intorno all’idea dell’Ora et labora monastico; b) il pellegrinaggio a piedi verso un luogo sacro della Cristianità occidentale. Le esperienze della vita monastica e del pellegrinaggio a piedi hanno, infatti, sostenuto ed alimentato la Cristianità medievale e vengono proposte ai ragazzi come espressioni mature della vita cristiana. Inoltre, poiché sono attività che implicano un importante impegno fisico, sono particolarmente adeguate all’età dell’adolescenza.
A livello spirituale, il campeggio superiori ha l’obiettivo di aiutare i ragazzi anzitutto a riconoscere la bellezza della vocazione cristiana, ossia la chiamata a stare con il Signore per apprezzare il privilegio di essere cristiani. Si tratta di renderli attenti alla compagnia del Signore, che è condizione necessaria per avviare una riflessione sulla vocazione allo stato di vita nella Chiesa e a quello professionale: riflessione per la quale l’adolescenza rappresenta un periodo particolarmente propizio.
Le attività comuni a entrambe le forme di campeggio sono la preghiera, la formazione culturale e le attività di servizio o “corvée”.
La preghiera è integrata in tutte le attività della giornata, in particolare con la recita dell’Angelus al mattino, la benedizione dei pasti, la recita del Santo Rosario e la partecipazione alla Messa quotidiana. Ogni campeggio ha un tema conduttore, che viene sviluppato tramite relazioni tenute dai partecipanti stessi. Chi tiene una relazione viene aiutato da un educatore nella sua preparazione, con indicazioni bibliografiche e suggerimenti.
Nel campeggio stanziale l’attività propria è il lavoro manuale svolto, durante la mattinata, nei campi o nei boschi. In passato i ragazzi hanno raccolto pomodori, frutta, fieno, oppure pulito stalle o tratti di bosco e vigne. Il lavoro manuale offre ai giovani la possibilità di lavorare in mezzo alla natura e di sperimentare immediatamente il frutto del loro lavoro, mostrando come i loro sforzi abbiano un impatto sull’ambiente che li circonda. Questo a differenza del lavoro intellettuale, che per sua natura produce frutti non immediatamente tangibili e che necessitano di più tempo per manifestarsi. Inoltre, i lavori che riguardano la messa in ordine della natura esprimono una forte analogia con l’opera della contro-rivoluzione, che è un’opera di restaurazione dell’ordine nella società.
Il pellegrinaggio a piedi, a sua volta, ha una spiritualità molto ricca, che lo rende particolarmente rappresentativo della vita cristiana. Il pellegrinaggio, inoltre, costituisce una palestra privilegiata per lo sviluppo della virtù della fortezza e permette di concentrarsi sull’essenziale sin dalla preparazione dello zaino. Raggiungendo a piedi i luoghi sacri, perlopiù santuari, i ragazzi hanno la possibilità e il tempo di prepararsi all’incontro con Dio, gustando le bellezze dei paesaggi e delle opere d’arte, ma anche purificando il proprio cuore. Le vie ai santuari sono, infatti, luoghi d’eccezione per sperimentare la via pulchritudinis: l’itinerario che conduce a Dio attraverso il segno della bellezza.
Camminare, pregare, lavorare: sono le tre parole che meglio esprimono l’essenza del campeggio per ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Parole particolarmente care anche a Papa Francesco, pronunciate all’inizio del suo Pontificato e sempre ripetute quando parla ai suoi figli cristiani.
Martedì, 7 giugno 2022