Da Avvenire del 10/06/2022
La legalità dell’aborto è in divenire negli Stati Uniti, dove la Corte suprema potrebbe presto definire «inesistente» il «diritto all’aborto».
Poco più di un mese fa, è trapelato, con una fuga di notizie, che la Corte (decidendo su un singolo caso) è orientata ad annullare due precedenti sui quali si basa da 49 anni la legalità dell’interruzione di gravidanza. Se l’orientamento della maggioranza dei nove magistrati sarà confermata, a livello federale verrebbe eliminato il diritto di abortire. A questo punto, nel vuoto legislativo a livello centrale, la materia passerebbe automaticamente ai Parlamenti statali. E a livello locale il Paese si sta spaccando in due. Circa metà dei 50 Stati Usa ha già approvato o stilato leggi che proibiscono l’aborto, mentre gli altri hanno sancito la sua legalità nel loro ordinamento.
Molte leggi non chiariscono se chi attraversa i confini statali per abortire sia perseguibile, o se lo siano i medici di altri Stati. Una situazione che, secondo Joe Biden, la maggior parte degli americani non è disposta ad accettare. «Non credo che il Paese sopporterà una cosa del genere – ha detto –. Se la decisione andrà in questa direzione, e gli Stati imporranno le limitazioni all’aborto di cui parlano, ci sarà una minirivoluzione alle elezioni di novembre».