Di Giulio Meotti da Il Foglio del 25/08/2022
Roma. Prima fu la volta di “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren e della “Piccola strega” di Otfried Preussler, dove la parola “negro” è stata cancellata. Poi, un anno fa, un libro per bambini pubblicato in Germania e che affermava che il coronavirus proviene dalla Cina è stato ridotto in polvere dopo che l’editore ha ceduto alle pressioni del Partito comunista cinese. “A Corona Rainbow per Anna e Moritz”, il titolo del libro, voleva aiutare i bambini a comprendere il mondo radicalmente diverso in cui si sono trovati a seguito della pandemia. Nel libro illustrato, il padre dei bambini dice: “Il virus proviene dalla Cina e da lì si è diffuso in tutto il mondo”. Una campagna sui social media dei cinesi in Germania accusava il libro di “diffondere il razzismo tra i bambini in Germania”. Messa in ginocchio dalla campagna di pressione, la casa editrice Carlsen si è scusata e ha deciso di distruggere le copie del libro: “Se le frasi hanno ferito i sentimenti di qualcuno dei nostri lettori, siamo molto dispiaciuti. Non era quello che intendevamo e ci scusiamo con le persone colpite. Le copie ancora disponibili verranno distrutte. Abbiamo chiesto di correggere la prossima edizione”.
Adesso un grande editore tedesco ha annunciato che ritirerà due nuovi libri per bambini dopo essere stato accusato di “razzismo”. Ravensburger Verlag, uno dei principali editori di libri per bambini nel mondo di lingua tedesca, annuncia che i suoi ultimi libri su Winnetou, un eroe immaginario dei nativi americani che fece il suo debutto nel 1875, saranno ritirati. Lo Spiegel informa che le librerie sono state bloccate dall’ordinare i libri da Ravensburger e le copie sono state ritirate da Amazon. Karl May, il creatore dei romanzi, morto nel 1912, è considerato il primo autore di bestseller nel mondo di lingua tedesca ed è uno degli scrittori tedeschi di maggior successo di sempre, in base alle vendite. I suoi libri, nati come romanzi a puntate su giornali e opuscoli, hanno venduto duecento milioni di copie in tutto il mondo e sono stati tradotti in quaranta lingue. I romanzi erano così popolari che anche i nazisti si astennero dal bandirli, nonostante celebrasse le persone di colore. Ma basta indugi: visto che l’allora ministro della Famiglia tedesco, Kristina Schröder, se l’è presa anche con le favole dei fratelli Grimm, “sessiste e razziste”, è tempo di riscrivere anche “Cenerentola”, così ubbidiente e rassegnata.
Anche l’Hans-Carossa-Gymnasium di Berlino intanto cambia nome perché, sebbene non fosse lui stesso un nazista, il grande scrittore tedesco Hans Carossa pubblicò durante l’èra nazionalsocialista. Le personalità contraddittorie non sono più benvenute perché contraddicono la legge di purezza. In un’intervista al Berliner Tagesspiegel, il preside, Henning Rußbült, annuncia che la scuola si darà un nuovo nome entro l’autunno. Nel 1938, Carossa ha accettato il Premio Goethe. Il grande scrittore si rivolse a Joseph Goebbels per ottenere il rilascio dello scrittore ebreo Alfred Mombert dai campi di concentramento. E con successo: Mombert poté emigrare incolume in Svizzera. Carossa scrisse al sindaco di Passau chiedendo che la città fosse consegnata alle truppe americane per evitare spargimenti di sangue. Le SS lo condannarono a morte in contumacia. Oggi Carossa viene cancellato dai moralisti al potere.