Francesco Pappalardo, Cristianità n. 418 (2022)
Relazione, rivista e annotata, tenuta in occasione del convegno organizzato il 15 ottobre 2022 a Piacenza da Alleanza Cattolica sul tema I media cattolici oggi. Fra nuova evangelizzazione e trasformazione digitale.
1. Giovanni Cantoni (1938-2020), fondatore di Alleanza Cattolica, ha sempre prestato grande attenzione alla battaglia delle idee e in particolare alla comunicazione, sia come oggetto sia come metodo.
La comunicazione — iscritta in profondità nella natura umana di essere relazionale/sociale — è strumento essenziale per compiere la nostra vocazione personale e per promuovere il bene comune (1), dunque per lo svolgimento di questa «battaglia». Per «battaglia delle idee» s’intende lo sforzo intellettuale compiuto nei confronti di altri uomini per portarli ad agire «con la massima consapevolezza nella direzione della comune meta» (2) ed eventualmente farne militanti per una determinata causa.
Ne è scaturita una grande cura nella pubblicazione di testi e nell’organizzazione di conferenze: «L’azione della propaganda controrivoluzionaria vede dunque il libro come strumento utile non soltanto a fornire buone idee ai militanti, cioè agli uomini di buona volontà, ma anche come strumento utile a fornire buone idee a uomini che da esse possono essere indotti a diventare di buona volontà, cioè militanti» (3).
Nel 1970 Cantoni aveva curato la traduzione del testo del pensatore e uomo d’azione brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo, in cui si denunciava l’uso del dialogo come strumento aggiornatissimo di penetrazione rivoluzionaria e quindi di propaganda. La pubblicazione dell’opera era accompagnata da una circolare in cui se ne suggerivano alcune modalità di presentazione e si introduceva, sia pure occasionalmente, alla meditazione sulla propaganda, tema sul quale ci si proponeva di ritornare tematicamente in altra occasione (4).
Nel 1971 — il periodo in cui l’associazione cominciava ad articolarsi territorialmente e a darsi una prima stuttura organizzativa — Cantoni diffonde una circolare in cui, attraverso la meditazione dell’icona di san Giorgio cavaliere, forniva princìpi e orientamenti per l’azione propagandistica pubblica, ricordando, fra l’altro, che la lotta contro-rivoluzionaria conosce tre momenti: il combattimento spirituale, la battaglia delle idee e il combattimento materiale, soffermandosi a lungo sul secondo (5).
All’interno della battaglia delle idee non è mai mancata la riflessione sulla buona stampa: «All’avvelenamento psicologico e culturale in cui immerge la educazione permanente dei mezzi di comunicazione sociale, dei mass-media, si deve rispondere non tollerando l’errore — neppure per carità di Chiesa —, ma facendo circolare la buona stampa, spegnendo la televisione e parlando, ravvivando il dialogo domestico e fra nuclei familiari, costruendo micro-comunità dottrinalmente e praticamente solidali» (6).
L’attenzione rivolta al concetto di «buona stampa» partiva dall’opera di san Francesco di Sales (1567-1622) e dall’apostolato di diffusione libraria del venerabile Pio Bruno Lanteri (1759-1830), fino a san Leonardo Murialdo (1828-1900), presidente della stampa dell’Opera dei Congressi (7).
2. Nel vigente Direttorio — che fornisce l’identikit di Alleanza Cattolica e la cui prima stesura risale al 1977 — si precisa che l’azione dell’associazione viene espressa principalmente attraverso la diffusione di buoni libri e della rivista Cristianità. A tale scopo è nata, nel marzo del 1972, la Società Cooperativa a responsabilità limitata denominata «Cristianità», che ha come oggetto «la pubblicazione, la diffusione e la vendita di libri, periodici, dispense, […] per la formazione e l’azione culturale e civile secondo le norme del diritto naturale divino e i principi della dottrina cattolica, e per la difesa di tale dottrina» (8).
In proposito Cantoni, nel 1985, ricordando che la cooperativaCristianità «[…] sta all’origine sia della omonima editrice che della ugualmente omonima rivista», precisa che questa «reiterazione nominale […] intende significare primato di un ideale sia in intentione che in executione» (9). Dunque, il termine «cristianità» compendia un ideale, ridare alla nazione italiana un regime politico e sociale cristiano.
La casa editrice esordisce nel 1972 con la seconda edizione italiana di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, di Corrêa de Oliveira, cui era premesso il saggio introduttivo di Cantoni L’Italia fra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione (10). La prima collana è intitolata La battaglia delle idee ed è suddivisa in tre sottosezioni: Dottrina e teoria dell’azione, aperta da Rivoluzione e Contro-Rivoluzione; Panorami e documenti, inaugurata l’anno successivo da Il crepuscolo artificiale del Cile cattolico, dello stesso Corrêa de Oliveira, e Frei, il Kerenski cileno, due opere di chiarificazione sulla caduta di tale nazione cattolica sotto il regime comunista (11); e Classici del pensiero contro-rivoluzionario, con un unico titolo pubblicato, Il problema dell’ora presente. Antagonismo fra due civiltà, di monsignor Henri Delassus (1836-1921) (12).
Da allora l’editrice sarà abbastanza attiva, articolandosi complessivamente in quattro collane, i cui primi testi registrano una grande diffusione. Emblematico è il caso del libretto su Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia, inserito nella sezione Il combattimento spirituale. Di quel testo, uscito prima su Cristianità per il 60° anniversario delle apparizioni, vennero diffuse quattordicimila copie del numero monografico della rivista e poi, nei tre anni successivi, ulteriori novemila copie dello stesso testo riedito in volumetto (13). Anche del discorso tenuto a Loreto nel 1985 da san Giovanni Paolo II (1978-2005) e intitolato Per iscrivere la verità cristiana sull’uomo nella realtà della nazione italiana — che inaugurava la collana del Magistero pontificio — vennero diffuse alcune migliaia di copie (14). La quarta collana verrà dedicata al Magistero episcopale.
Le Edizioni di «Cristianità» stampano ventiquattro testi in circa venticinque anni, finché la possibilità di pubblicare libri anche presso altri editori ha di fatto sospeso ogni iniziativa. Da quest’anno però è ripresa l’attività editoriale con la pubblicazione di alcuni volumi (15) e l’apertura di una nuova collana, denominata Biblioteca del Pensiero Forte.
3. Nel 1973, fra gennaio e marzo, escono quattro numeri del ciclostilato Il resto della verità, recante «note formative e informative ad uso esclusivo dei militanti di Alleanza Cattolica», come si legge nell’ultima pagina. Quindi, in estate, è la volta del numero zero della rivista Cristianità, organo ufficiale di Alleanza Cattolica, il cui primo articolo è titolato Preghiera, azione, sacrificio, con un richiamo esplicito alla prima Azione Cattolica, a quel motto che caratterizzerà i primi circoli della Società della Gioventù Cattolica Italiana, sorti nel 1867 (16).
Fin dal primo indice, relativo agli anni 1973 e 1974, si possono trovare le rubriche principali: gli Editoriali e note redazionali, gli Articoli e note firmate, il Magistero pontificio, il Magistero episcopale, Dichiarazioni e documenti rilevanti per l’attività di Alleanza Cattolica, l’invito alla preghiera con gli Oremus e quello a ricordare Verità dimenticate, tratte da autori antichi e recenti, e persone che in vita hanno offerto un esempio e un aiuto all’associazione (In memoriam). Negli anni successivi saranno aggiunte le rubriche Verba impiorum, Os prudentis ed Ex libris.
Infine, ma molto importante, La buona battaglia, a partire dalla primavera del 1985, che — oltre a far conoscere a tutti militanti le attività svolte in altre regioni — mostra ai lettori — attraverso la cronaca di oltre ottomila iniziative, dall’incontro in casa privata fino al grande convegno internazionale — lo stretto legame fra pensiero e azione: Alleanza Cattolica non è un’associazione di «intellettuali» ma di veri «operai della restaurazione sociale» (17).
Nel 1985 escono anche i Quaderni di «Cristianità», quadrimestrali, nati — scriveva Cantoni nella presentazione — come «retrovia» della rivista, arsenale di Alleanza Cattolica, ma anche per differenziare articoli di approfondimento rispetto a trattazioni più agili e su argomenti di attualità, comunque come luogo dove rinnovare gli strumenti di battaglia (18). L’esperimento va avanti per cinque numeri e poi si interrompe a causa dell’impegno logistico e finanziario richiesto.
Cristianità, infatti,era ed è una rivista sostenuta dal lavoro volontario e da chi la legge e si abbona. In particolare, va sottolineato che Cantoni ha curato quasi da solo la rivista per circa trentacinque anni — fino alla nascita di un corpo redazionale associativo nel 2009 —, occupandosi della progettazione, dell’avvio e della realizzazione, comprese l’impostazione grafica, la composizione, la revisione e perfino la consegna del giornale in tipografia.
Se la rivista è riuscita ad essere uno strumento prezioso per la cultura cattolica italiana lo si deve anche a tutti i militanti dell’associazione che si sono impegnati, a maggiore gloria di Dio, nella sua diffusione. Va ricordata, in particolare, la pluridecennale proposta davanti alle chiese e nelle piazze italiane: senza questo impegno e questo sacrificio articoli e studi, per quanto seri e brillanti, sarebbero rimasti un onesto esercizio intellettuale. Con questo metodo, infatti, Cristianità raggiungerà tirature — impensabili per la ristrettezza delle risorse e per l’esiguo numero dei diffusori — di migliaia di copie (19).
Questa gratitudine va estesa anche a quanti hanno collaborato alla realizzazione materiale della rivista: costoro ne sono stati ricompensati frequentando, di fatto, una scuola di precisione e di serietà, oltre che di formazione culturale e spirituale.
Infatti, se «tutto questo costa tempo e fatica. Tempo e fatica sottratti al lavoro e allo svago», va sottolineata la grandezza della ricompensa: «c’è una grazia legata alla professione piena e completa della Fede», ossia «la salvezza di coloro che la fanno» e «anche la salvezza di coloro che l’ascoltano» (20).
Benché la periodicità della rivista sia cambiata alcune volte, anche per la difficoltà di mantenere il ritmo a fronte di numerose altre iniziative, tutte realizzate da volontari, la storia di Cristianità è una storia di continuità. Pur volendo evitare, a livello personale e associativo, qualsiasi forma di autocompiacimento, si negherebbe la verità storica se non venisse sottolineato il dato, eccezionale, della durata: cinquant’anni di assidua, regolare presenza.
4. Cristianità è innanzitutto, e soprattutto, uno strumento di formazione dei militanti.
Analogamente agli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola (1491-1556) e a Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, che sono libri «da fare», Cristianità va studiata per poter attuare quanto in essa contenuto: da qui, l’importanza della lettura integrale da parte del militante e della presentazione di ogni numero, con lettura almeno parziale, nella riunione di croce. Non basta leggere, ma occorre studiarne metodicamente i contenuti.
I militanti non possono essere solo «ascoltatori», ma devono anche essere «diffusori» di tesi: perché il magistero possa diventare cultura e storia nessuno può considerarsi come un «vicolo cieco», cioè come un destinatario «finale» di quanto gli viene proposto, ma deve invece impegnarsi a diffonderlo, secondo la massima di san Tommaso d’Aquino (1225-1274), «contemplata aliis tradere» (21).
Cristianità, inoltre, è un organo propagandistico, votato all’apostolato culturale, che ha fornito elementi di giudizio sui principali avvenimenti, con una coerenza linguistica e categoriale ormai cinquantennale. È stata
un’opera essenziale, nel senso non solo di favorire la Contro-Rivoluzione e di «plasmare» contro-rivoluzionari, ma anche di fornire un sussidio alla fede cristiana e alla pratica della morale individuale. Cristianità non ha «cambiato il mondo» ma ha preparato, e prepara, il cammino per chi verrà dopo (22).
Si può concludere con le parole pronunciate da Marco Tangheroni (1946-2004), socio fondatore di Alleanza Cattolica, in occasione del venticinquesimo anniversario di pubblicazione della rivista Cristianità: «Sì, un posticino nella storia la rivista e l’associazione se lo sono guadagnati. Sì, pur con la consapevolezza che certamente avremmo potuto fare di meglio, non abbiamo lavorato invano; non abbiamo speso inutilmente una buona parte della nostra vita. E non è considerazione da poco: ci serva da stimolo per continuare sulla strada indicata ventiquattro anni fa nel numero 0: preghiera, azione, sacrificio» (23).
Francesco Pappalardo
Note:
Cfr. Lorenzo Cantoni, Comunicazione e bene comune, in Cristianità, anno XLII, n. 373, luglio-settembre 2014, pp. 39-42.
2) Circolare riservata CR 4 del 25-5-1971, in Alleanza Cattolica, Per la buona battaglia, Instrumenta 2, pubblicato in proprio, Milano 1991, pp. 35-47. L’opuscolo raccoglie una decina di «circolari» organizzative interne — e solo per questo motivo denominate «riservate» —, relative in buona parte ai primi anni di vita dell’associazione. Il loro utilizzo è andato in disuso nei primi anni 1980, in seguito sia alla comparsa di un organo ufficiale, la rivista Cristianità, su cui esporre descrizioni e valutazioni di grande quadro, sia per lo svolgimento dei capitoli nazionali mensili, luogo privilegiato per esporre giudizi di fatto e di principio e per fornire indicazioni operative.
3) Giovanni Cantoni, Il libro, un’arma per la battaglia delle idee, in Il Resto della Verità, anno 1, Milano 13-1-1973, pp. 1-6 (p. 4).
4) Cfr. Plinio Corrêa de Oliveira, Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo, trad. it., con una Prefazione di Silvio Vitale (1928-2005) e un indice analitico del contenuto, a cura di Idem e G. Cantoni, Edizione de «L’Alfiere», Napoli 1970 [n. ed., Editoriale il Giglio, Napoli 2012]; e l’Istruzione per la diffusione del volume «Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo» di Plinio Corrêa de Oliveira, dell’11-11-1970, in Alleanza Cattolica, Per la buona battaglia,cit., pp. 23-24.
5) Cfr. Circolare riservata CR 4 del 25-5-1971, cit.
6) G. Cantoni, Per un anticomunismo militante, in Cristianità, anno VI, n. 37, maggio 1978, pp. 1-2 (p. 2).
7) Cfr. Massimo Introvigne, San Leonardo Murialdo (1828-1900), ibid., anno VI, n. 44, dicembre 1978, pp. 5-9.
8) Cfr. Alleanza Cattolica, Direttorio. Profilo dottrinale e operativo proposto alla meditazione e alla pratica «ad experimentum» in occasione del Primo Capitolo Generale tenuto nel mese di maggio del 1977. Seconda versione proposta «ad experimentum» in occasione del Capitolo Generale tenuto nel mese di febbraio del 2011, nn. 3.4.1. e 3.4.2.
9) G. Cantoni, Dalla fede una cultura per la politica, in Quaderni di «Cristianità», n. 1, primavera 1985, pp. 3-4 (p. 3).
10) Cfr. P. Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, trad. it., 2a ed. it., con una lettera-prefazione di S.E. mons. Romolo Carboni (1911-1999), arcivescovo titolare di Sidone e nunzio apostolico in Perù, con una Prefazione dell’autore per questa edizione italiana, e con un saggio introduttivo su L’Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, di G. Cantoni, Edizioni di «Cristianità», Piacenza 1972.
11) Cfr. P. Corrêa de Oliveira e Sociedad Chilena de Defensa de la Tradición, Famiglia y Propiedad, Il crepuscolo artificiale del Cile cattolico, trad. it., con Prefazione di P. Corrêa de Oliveira, Edizioni di «Cristianità», Piacenza 1973; e Fabio Vidigal Xavier Da Silveira, Frei, il Kerensky cileno, trad. it, Edizioni di «Cristianità», Piacenza 1973.
12) Cfr. Monsignor Henri Delassus, Il problema dell’ora presente. Antagonismo fra due civiltà, 1905, trad. it. sulla 2a ed. francese corretta ed aumentata, Desclée & C., Roma 1907; reprint, 2 voll., Edizioni di «Cristianità», Piacenza 1977.
13) Cfr. Antonio Augusto Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia, prefazione di P. Corrêa de Oliveira, Edizioni di «Cristianità», Piacenza 1977.
14) Cfr. Giovanni Paolo II, Per iscrivere la verità cristiana sull’uomo nella realtà della nazione italiana. Loreto 11 aprile 1985, Edizioni di «Cristianità», Piacenza 1985.
15) Cfr. Alleanza Cattolica, La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria alla luce del Messaggio di Fatima. Testi e documenti, Edizioni di «Cristianità», Piacenza 2022; Oscar Sanguinetti, Fascismo e Rivoluzione. Appunti per una lettura conservatrice, Edizioni di «Cristianità», Piacenza 2022.
16) Cfr. Preghiera, azione, sacrificio, in Cristianità, anno I, n. 0, luglio-agosto 1973, pp. 1 e 10.
17) San Pio X (1903-1914), La concezione secolarizzata della democrazia. Lettera agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi «Notre charge apostolique», del 25-8-1910, trad. it., Edizioni di «Cristianità», Piacenza 1993.
18) Cfr. G. Cantoni, Dalla fede una cultura per la politica, cit.
19) Del n. 0, del luglio-agosto 1973, verranno tirate 5.000 copie, di quello che precede il referendum contro il divorzio — n. 4, marzo-aprile 1974 — 18.000 (cfr. [G. Cantoni,] Registro manoscritto delle tirature e della diffusione [di Cristianità], nell’Archivio di Alleanza Cattolica, utilizzato in O. Sanguinetti e PierLuigi Zoccatelli, «Costruiremo ancora cattedrali». Per una storia delle origini di Alleanza Cattolica (1960-1974), D’Ettoris, Crotone 2022.
20) G. Cantoni, Per un anticomunismo militante, in Cristianità, anno VI, n. 37, maggio 1978, pp. 1-2 (p. 2), ora in Idem, La lezione italiana. Premesse, manovre e riflessi della politica di «compromesso storico» sulla soglia dell’Italia rossa, cit., pp. 233-236 (p. 236).
21) Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, q.188, a. 6 (testo e trad. it., in Idem, La Somma teologica, trad. e commento a cura dei domenicani italiani, testo latino dell’edizione leonina, vol. XXII, Carismi e stati di perfezione (2.-2., qq. 171-189), ESD. Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1984, p. 458).
22) Cfr. O. Sanguinetti, Cinquant’anni di «Cristianità», in Cristianità, anno L, n. 413, gennaio-febbraio 2022, pp. 57-71 (p. 71).
23) Marco Tangheroni, Venticinque anni di «Cristianità», ibid., pp. 41-56 (p. 56).