Con l’apertura simultanea delle porte sante delle basiliche di Lisieux e di Alençon, l’8 gennaio 2023, è cominciato l’anno giubilare per il 150° anniversario della nascita della santa carmelitana, mistica e dottore della Chiesa, Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, detta di Lisieux, al secolo Marie-Françoise Thérèse Martin (1873-1897), immortalata in questa fotografia mentre interpreta Giovanna d’Arco (1412-1431), di cui perorava la canonizzazione. La preghiera di santa Teresa, qui pubblichata in una traduzione redazionale, risale al 1895 ed è la n. 17 di quelle raccolte in Santa Teresa di Gesu Bambino, Opere complete. Scritti e ultime parole, Libreria Editrice Vaticana (Città del Vaticano) ed Edizioni OCD (Roma) 1997.
Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, Cristianità n. 420 (2023)
Signore, Dio degli eserciti, che ci avete detto nel vostro Vangelo: «Non sono venuto a portare la pace, ma la spada» (Mt. 10, 34), armatemi per la lotta; io brucio dal desiderio di combattere per la vostra gloria; ma, ve ne scongiuro, fortificate il mio coraggio! Potrò allora esclamare con il santo re David: «Voi solo siete il mio Scudo; voi, o Signore, addestrate le mie mani alla guerra» (Sal. 143, 1-2).
Mio Diletto, comprendo a quale combattimento mi destinate; non lotterò sui campi di battaglia! lo sono prigioniera del vostro amore, ho liberamente ribadito la catena che mi lega a voi e mi separa per sempre dal mondo che voi avete maledetto. La mia spada non è altro che l’amore, con essa «io caccerò lo straniero dal regno». Vi farò proclamare Re dalle anime che rifiutano di sottomettersi alla vostra divina potenza.
Senza dubbio, Signore, uno strumento tanto debole come me non vi è necessario; ma Giovanna, la vostra sposa verginale e valorosa, ha detto: «Bisogna dar battaglia perché Dio doni vittoria». Perciò, Gesù mio, darò battaglia per vostro amore fino alla sera della mia vita. Giacche voi non avete voluto gustare riposo sulla terra, voglio seguire il vostro esempio e spero così si realizzi in me la promessa uscita dalle vostre labbra divine: «Se qualcuno mi segue, dovunque sarò io, quivi sarà anche lui, e mio Padre lo glorificherà» (Gv. 12, 26).
Essere con voi, essere in voi: ecco l’unico mio desiderio! La certezza che mi date della sua attuazione mi fa sopportare l’esilio, in attesa del giorno radioso dell’eterno faccia a faccia.