In attesa del sequel de La Passione di Cristo; vietate le processioni in Nicaragua; una nuova legge repressiva a Hong Kong
di Luca Bucca
– Vent’anni fa usciva nelle sale cinematografiche il film diretto da Mel Gibson The Passion of the Christ. Probabilmente la “recensione” più calzante all’epoca fu quella di san Giovanni Paolo II, che dopo avere assistito in anteprima alla proiezione affermò: «Racconta quel che è stato». Non si tratta di un film come tutti gli altri, è unico nel suo genere, e vederlo o rivederlo può certamente essere utile per entrare più intensamente nel Mistero della Settimana Santa. A Dio piacendo, il prossimo anno sarà possibile assistere al sequel, The Passion of the Christ – Resurrection, entrato in produzione alla fine dello scorso anno e del quale sono in corso le riprese. Racconterà gli avvenimenti dei tre giorni tra la morte e la resurrezione di Gesù.
– Ciò che sembra normale e forse anche scontato a certe latitudini altrove non lo è affatto. In Nicaragua anche quest’anno, come già accaduto in passato, il regime sandinista di Daniel Ortega continua l’azione repressiva contro i cristiani imponendo, sotto pena dell’arresto, restrizioni alle processioni e alle celebrazioni della Settimana Santa. È bene non restare indifferenti e ricordare i tanti fratelli nella fede per i quali, in Nicaragua come altrove, seguire Cristo sulla via della croce ha un significato molto concreto.
– Sabato 23 marzo è entrata in vigore a Hong Kong la nuova legge sulla sicurezza nazionale. Si tratta di un provvedimento fortemente repressivo di ogni opposizione e dissenso, che limita ulteriormente la libertà degli abitanti dell’ex-colonia britannica. La Cina continua dunque ad alzare il tiro: adesso sta toccando a Hong Kong, in un prossimo futuro potrebbe essere il turno di Taiwan.
Mercoledì, 27 marzo 2024