Da Avvenire del 11/04/2024
L’Arizona rilancia una legge antiaborto del 1864, Donald Trump cambia tono e cerca di avvicinarsi alle posizioni dei difensori del “diritto di scelta” e l’aborto si ritrova al centro della campagna elettorale americana. Dove probabilmente rimarrà fino alle presidenziali di novembre.
Il divieto quasi totale di interrompere una gravidanza stabilito in una norma di 160 anni fa «è attuabile in Arizona», ha sancito la Corte Suprema dello Stato, spiegando che sono mancati interventi federali e statali in grado di impedire che la misura entrasse in vigore dopo che l’Alta Corte ha annullato la sentenza sull’aborto nel 2022. Joe Biden ha subito ribadito la sua posizione, che gli ha garantito i voti di molte donne e della sua base liberal, criticando aspramente la decisione. L’ha chiamata un divieto «crudele», che risale a un periodo in cui «l’Arizona non era uno Stato, c’era la guerra di secessione e le donne non potevano votare» e che dimostra «l’estremismo dei repubblicani». Paradossalmente, anche i conservatori locali hanno preso subito le distanze, denotando un notevole “imbarazzo”. Anche Trump ha detto che si sono spinti «troppo in là».
Il divieto, però, non entrerà subito in vigore: la Corte Suprema ha infatti deciso di attendere i pareri degli altri tribunali dello Stato. Ma il dibattito sull’aborto è stato rilanciato, dimostrando quanto continui a dividere l’America e quanto potrebbe rivelarsi decisivo alle prossime elezioni. I democratici infatti hanno vinto l’ultimo voto di metà mandato proprio dopo che la Corte Suprema americana (quella federale) aveva capovolto “Roe v. Wade”, la storica sentenza del 1973 che legalizzò le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti. La speranza dei liberal è di ripetere il successo nel 2024 regalando altri quattro anni alla Casa Bianca a Biden e, soprattutto, battendo Trump. Consapevole della pericolosità politica del tema, l’ex presidente ha cercato di fare un retromarcia parziale sulla posizione pro-life che ha ostentato negli ultimi anni (all’inizio della sua carriera pubblica in realtà era abortista) dichiarando che, in caso di una sua rielezione, saranno gli Stati a decidere come legiferare sul tema. Trump ha quindi evitato di pronunciarsi sulla possibilità di un divieto dell’aborto a livello nazionale, attirandosi attacchi bipartisan.»Si sta arrampicando sugli specchi.
È preoccupato che, poiché è lui il responsabile del rovesciamento della Roe, gli elettori lo puniranno alle elezioni. Bene, ho una notizia per Donald: lo faranno di sicuro», ha detto Biden, che negli ultimi sondaggi registra un vantaggio di 4 punti sul rivale, in aumento rispetto al punto di vantaggio che aveva in una rilevazione Reuters/Ipsos di marzo. Ma anche molti repubblicani e tutti i gruppi anti-aborto hanno criticato il tycoon, dal quale si attendevano un divieto federale dopo la quindicesima settimana di gravidanza. «Da Trump è arrivato uno schiaffo in faccia ai milioni di americani pro-life che votarono per lui nel 2016 e nel 2020», ha detto l’ex vicepresidente Mike Pence. Trump è stato attaccato anche dall’influente senatore Lindsey Graham, suo amico e alleato, per la sua dichiarazione salomonica, e ha quindi ammesso che la posizione a favore dei limiti severi all’aborto è politicamente disastrosa per i repubblicani.
«Mettere fine alla Roe vs Wade è stata una grande cosa, ma qualche volte con le grandi cose vengono le difficoltà», ha scritto su Truth Social, riferendosi al nuovo precedent sancito dalla Corte Suprema, di cui si vanta di essere «il principale responsabile» avendo nominato tre giudici conservatori. «Molti repubblicani hanno perso le elezioni per questa ragione, e persone come Lindsey Graham stanno fornendo ai democratici la Camera, il Senato e forse anche la presidenza», ha aggiunto, riferendosi al fatto che i democratici potranno, come hanno fatto due anni fa, usare la minaccia al diritto di aborto per spingere donne e moderati a votare per loro.
Trump punta il dito anche contro Marjorie Dannenfelser, a capo di Pro-Life America, sostenendo che con le loro richieste i difensori della vita rischiano di compromettere i repubblicani alle urne. Il calcolo di Trump sembra essere che la sua nuova posizione gli possa attirare voti di donne e moderati, nella convinzione che alla fine la destra e gli ultra conservatori non potranno non sostenerlo.
Un “trappola” nella quale la democratica e abortista Nancy Pelosi ha invitato le elettrici a non cadere: «O è stupido o pensa che siamo stupidi noi – ha detto di Trump – non ha nessuna convinzione, ma non si può esser solo un po’ anti-abortisti: o lo sei o non lo sei. E la gente lo vede».