Per la prima volta la sinistra e la destra si uniscono per esigere dal regime di Nicolás Maduro il rispetto della volontà del popolo
di Marinellys Tremamunno
Mercoledì 24 luglio i senatori italiani di destra e di sinistra hanno alzato la voce all’unisono per sostenere la lotta dei venezuelani contro il regime di Nicolás Maduro.
Questo evento senza precedenti, promosso dai senatori Stefania Craxi di Forza Italia e Pier Ferdinando Casini, leader dei Centristi per l’Europa, si è svolto durante la 211ª seduta, in un dibattito sulle elezioni presidenziali programmate in Venezuela per domenica 28 luglio.
La discussione ha visto l’intervento di sette senatori di diverse tendenze politiche e ha messo in luce la profonda preoccupazione dei legislatori italiani per la crisi sociale e dei diritti umani che affligge i venezuelani.
Inoltre, ha partecipato il sottosegretario per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Maria Tripodi, che ha assicurato che il governo italiano segue da vicino la situazione venezuelana, evidenziando come sia importante che la comunità internazionale sostenga una transizione pacifica nel paese.
Stefania Craxi (Forza Italia): “Il Venezuela merita un futuro libero”
La senatrice Stefania Craxi ha aperto il dibattito sottolineando la necessità di un processo elettorale trasparente: “Si tratta di un tornante decisivo per il popolo al quale siamo da sempre vicini, che merita finalmente un futuro libero dopo aver patito innumerevoli sofferenze morali e materiali. Abbiamo sempre ritenuto che l’unica via d’uscita pacifica possibile fosse attraverso un processo elettorale trasparente”.
Ha ricordato che nei mesi passati il Senato italiano ha approvato una risoluzione che chiedeva elezioni libere in Venezuela, oltre agli sforzi del governo italiano presso la comunità internazionale, considerando gli ostacoli “con cui si è cercato di rendere difficile, se non impossibile, l’accesso al voto dei venezuelani all’estero: dei circa 5 milioni di cittadini emigrati, solo 69.000 sono riusciti a registrarsi per votare. E questo la dice lunga sulla natura di un regime dittatoriale che si perpetua in spregio alla volontà popolare, anzi alimentando l’incertezza del quadro giuridico, l’inaffidabilità del sistema giudiziario, l’arbitrarietà dell’azione governativa”.
Ha anche denunciato la violenza subita dagli oppositori del regime di Maduro, evidenziando l’esclusione arbitraria di María Corina Machado dalle elezioni. “Anche nelle ultimissime ore, con un’ondata di arresti arbitrari e con una serie di provvedimenti restrittivi, sono stati inferti colpi durissimi, espressamente mirati a diffondere un sentimento di paura tra i cittadini, a frenarne l’entusiasmo e a non favorirne la volontà di scrivere una pagina nuova nella storia del Venezuela”, ha detto.
Craxi ha sottolineato l’importanza di sostenere il ripristino dei diritti civili e politici dei venezuelani, riaffermando l’impegno dell’Italia in tal senso. “In queste ore decisive, vanno tenuti bene accesi i riflettori”, ha assicurato, esortando la comunità internazionale a sostenere la lotta dei venezuelani, “affinché l’anelito di libertà di quel popolo non perda di intensità”.
Pier Ferdinando Casini (Centristi per l’Europa): “Vogliamo un processo elettorale serio”
Il senatore Pier Ferdinando Casini ha manifestato la sua solidarietà verso gli italiani che si trovano in Venezuela “che vivono le contraddizioni di questo paese” e verso i milioni di venezuelani che sono dovuti emigrare. “Sono anni che ci stiamo occupando di questa vicenda” e, sebbene l’argomento fosse un tempo divisivo, oggi “tutti, tutti, tutti, dal primo all’ultimo in quest’Aula, vogliamo che il processo elettorale sia serio”, ha affermato.
Casini ha enfatizzato l’importanza di garantire una transizione pacifica: “Io sono perché la transizione sia pacifica e per garantirla sono, lo dico fin da adesso, per fornire tutte le garanzie possibili a chi eventualmente dovesse lasciare il potere”, per evitare che si presenti uno scenario di vendetta. Ha aggiunto che “non sempre la giustizia può trionfare a tutto tondo” e che “in certi momenti i compromessi in politica sono inevitabili” per poter raggiungere una transizione senza inconvenienti.
Infine, ha ricordato le recenti parole del presidente brasiliano Lula da Silva: “Chiunque perda le elezioni deve fare un bagno di realtà, non un bagno di sangue. Maduro deve imparare, quando si vince si resta, quando si perde si va via e ci si prepara a disputare un’altra elezione”, ha concluso.
Ivan Scalfarotto (Italia Viva): “Il mondo libero guarda con attenzione”
Il senatore Ivan Scalfarotto ha espresso la sua soddisfazione per l’attenzione del Senato italiano alle prossime elezioni in Venezuela, ricordando che questi comizi derivano da un accordo internazionale firmato a Barbados, che è stato violato. “Una delle condizioni che era stata fissata è che le parti politiche che si sarebbero scontrate a queste elezioni avrebbero potuto liberamente scegliere i propri candidati”, ha detto, spiegando che invece il regime di Maduro ha escluso María Corina Machado, che ha vinto le primarie delle opposizioni con oltre il 90% dei voti.
Scalfarotto ha espresso scetticismo sull’integrità del processo, perché “Maduro non ha mai rispettato la volontà del suo popolo” e ha ricordato il suo storico di ignorare i risultati contrari, come quando ha perso la maggioranza in Parlamento e “decise che non contava più nulla”. Ha anche sottolineato che, nonostante l’esclusione della delegazione dell’Unione Europea come osservatrice, “questo Parlamento, i parlamenti del mondo libero, guardano a queste elezioni con estrema attenzione”.
Ha criticato duramente il regime chavista, che ha trasformato il paese più ricco dell’America Latina in uno dei più poveri, nonostante sia un importante produttore di petrolio e ha evidenziato gravi problemi come la migrazione di massa, le torture, gli arresti illegali e i brogli elettorali. “Sappiamo chi sono i loro alleati, la Russia, la Cina, l’Iran, gli Stati canaglia, ma io credo che il mondo democratico sia ancora forte, abbastanza da far sentire la sua voce, anche a distanza”, ha avvertito.
Mariastella Gelmini (Italia Viva): “Non lasceremo soli i venezuelani”
Mariastella Gelmini ha espresso il suo apprezzamento per il dibattito sulle elezioni in Venezuela, sottolineando l’importanza di non sottovalutare questo evento. “Sappiamo che questa è una stagione nella quale dall’elezione negli Stati Uniti alla guerra in Ucraina, al Medio Oriente, il rischio è di sottacere, di non dare il giusto peso ad una scadenza che invece deve rappresentare come appuntamento veramente democratico uno spartiacque per il popolo venezuelano”, ha enfatizzato.
La senatrice ha evidenziato la grave crisi in Venezuela, menzionando che “il PIL è crollato dell’80%, la povertà raggiunge il 90% e il salario minimo è di soli 3,5 dollari al mese”. Ha aggiunto che “7 milioni di venezuelani sono fuggiti e 10mila cittadini sono stati giustiziati”. Ha sottolineato che “non lasceremo soli i venezuelani né lasceremo che Maduro continui questa azione indisturbato”.
Ha concluso con un appello all’azione, ricordando l’impegno del Senato italiano di difendere “lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti civili e politici dei venezuelani”, nonché di “tutelare la comunità italiana in Venezuela e le aziende italiane tuttora operanti in quel Paese”. Gelmini ha detto che, sebbene non sia ottimista, si lavora affinché “il Venezuela acceda a elezioni libere e democratiche”, riaffermando che “la difesa della libertà, della democrazia e dei diritti umani non è solo nei nostri pensieri, ma anche nelle nostre azioni”.
Bruno Marton (Movimento 5 Stelle): “Il clima è surreale”
Il senatore Bruno Marton ha affrontato l’importanza delle elezioni presidenziali per il Venezuela. “Sappiamo che con queste elezioni ci sarà, mi auguro, una svolta cruciale per quel popolo”, ha detto, evidenziando la sofferenza della popolazione costretta a emigrare.
Ha anche criticato il sostegno di Russia e Cina a Nicolás Maduro. “Mosca ha fornito e continua a fornire supporto sia militare che finanziario, mentre Pechino ha investito pesantemente nel settore energetico venezuelano” e ha messo in dubbio l’efficacia delle sanzioni statunitensi nel prevenire questo scenario.
Il senatore ha espresso preoccupazione per l’ambiente elettorale, segnalando l’esclusione degli osservatori internazionali e il contesto surreale con “arresti indiscriminati e intimidazioni”.
Infine, Marton ha mostrato scetticismo sulla trasparenza del processo: “Avete visto la scheda elettorale, il facsimile della scheda elettorale su cui voteranno i venezuelani? Ci sono sulla parte superiore gli 11 partiti che sostengono Maduro e la foto di Maduro su tutta la parte superiore della scheda elettorale e poi sotto gli altri 9 candidati separati. È come dire votate me perché tutti gli altri sotto non esistono”. Ha concluso ringraziando i colleghi per aver tenuto l’argomento nell’agenda internazionale e ha ribadito la necessità di mantenere alta l’attenzione sulla situazione in Venezuela.
Marco Dreosto (Lega): “¡Viva la libertad, abajo el comunismo!”
Il senatore Marco Dreosto ha fermamente condannato la grave situazione in Venezuela. “La colpevolezza del regime di Maduro è sotto gli occhi di tutti. Attraverso l’uso della forza, la manipolazione delle elezioni e la corruzione dilagante, ha distrutto le basi della società venezuelana. Il comunismo ha fallito miseramente nel garantire benessere e libertà al popolo venezuelano, portando invece solo oppressione e miseria, come tra l’altro abbiamo visto avvenire in molte altre occasioni storiche”.
Dreosto ha criticato le politiche economiche del regime, che hanno portato il paese a una crisi umanitaria senza precedenti, con un’inflazione galoppante e un’economia paralizzata. Ha evidenziato la sofferenza della comunità italiana in Venezuela, le cui attività economiche sono state devastate e molte famiglie sono state separate. “La comunità internazionale deve alzare la voce e fare pressione affinché le elezioni imminenti siano libere, trasparenti e giuste”, ha enfatizzato.
Infine, ha fatto un appello agli organismi internazionali, alle organizzazioni per i diritti umani e ai paesi democratici affinché si uniscano in uno sforzo comune per monitorare le elezioni, denunciare le irregolarità e sostenere il popolo venezuelano nella sua lotta per la libertà. “Il Venezuela merita un futuro migliore, un futuro in cui la giustizia e la democrazia prevalgano sulla oppressione e sulla corruzione. È nostro dovere morale sostenere questo cambiamento e lavorare per un mondo dove ogni essere umano possa vivere in dignità e in libertà. Viva Venezuela Libre, Viva la libertad, abajo el comunismo”, ha concluso.
Lucio Malan (Fratelli d’Italia): “Siamo vicini al popolo venezuelano”
Il senatore Lucio Malan ha sottolineato l’importanza che tutte le forze politiche si pronuncino a favore della regolarità delle prossime elezioni in Venezuela, segnalando che già esistono “forti ombre” nel processo elettorale. Ha ribadito che l’Italia non sarà indifferente di fronte a possibili irregolarità elettorali e risponderà di conseguenza.
Il senatore ha anche condannato i danni causati dalla dittatura di Maduro, evidenziando che “ ci sono state addirittura persone morte di fame” e che milioni di venezuelani sono fuggiti dal paese. Ha sottolineato che la situazione colpisce la comunità italiana in Venezuela, con circa 160mila italiani registrati nel paese e un milione e mezzo di venezuelani di origine italiana. “Siamo vicini al popolo venezuelano”, ha concluso Malan, sottolineando l’impegno dell’Italia nell’assicurare elezioni giuste e nel sostenere la ripresa del Venezuela.
Sottosegretario per gli affari esteri, Maria Tripoli:
Alla fine del dibattito, il sottosegretario per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Maria Tripodi ha ringraziato i senatori per i loro interventi e ha evidenziato l’importanza che il Senato mantenga l’attenzione su un paese così strategico per l’America Latina, con una significativa comunità italiana. Ha sottolineato l’impegno dell’Italia per la situazione in Venezuela e la sua coordinazione con i partner europei e del G7 per garantire elezioni libere, trasparenti e competitive.
Consideriamo inoltre molto importante il ruolo “degli attori regionali più vicini al Venezuela come la Colombia o il Brasile che, come è noto, detiene la Presidenza del G20…. Elezioni libere, credibili, trasparenti e competitive, in grado di attivare un processo di riconciliazione politica sono necessarie. È l’unica via attraverso la quale il popolo venezuelano può uscire dall’attuale crisi economica, sociale e umanitaria”.
Tripodi ha enfatizzato la necessità di una osservazione elettorale indipendente, come quelle dell’ONU o del Carter Center, e ha assicurato che l’Italia continua a sostenere i cittadini italo-venezuelani detenuti per motivi politici o scomparsi, così come i venezuelani che hanno abbandonato il paese, con un contributo significativo di quasi 9 milioni di euro in aiuti attraverso la cooperazione internazionale. Infine, ha assicurato che l’Italia resterà vigile affinché siano rispettate tutte le regole democratiche fino al giorno delle elezioni.
Altre dichiarazioni di sostegno
Attraverso un comunicato, il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi ha espresso il suo pieno sostegno alle forze dell’opposizione democratica. Ha denunciato le gravi violazioni dell’Accordo di Barbados e della Costituzione, come l’esclusione dei principali candidati delle opposizioni e l’impedimento a più di quattro milioni di venezuelani all’estero di registrarsi per votare. “Ai cittadini venezuelani e a più di un milione di italiani residenti che continuano a battersi per la democrazia e la libertà di fronte a simili abusi e avversità, va il plauso e l’incoraggiamento del Senato italiano”, ha dichiarato.
Infine, la senatrice Cinzia Pellegrino (Fratelli d’Italia) ha ribadito la sua preoccupazione per la situazione, augurando il meglio al popolo venezuelano: “Non siamo ottimisti riguardo alla possibilità che il voto sia libero e democratico. Oltre alla prigionia degli oppositori politici, il regime comunista ha portato miseria e privazioni, costringendo migliaia di persone a fuggire dal paese. Pertanto, speriamo che i venezuelani riescano a liberarsi di Maduro il prima possibile”.
Giovedì, 25 luglio 2024