Lapidario ma indicativo confronto tra i due “vocabolari” artistici, quello del passato e quello dell’“ora presente”.
di Stefano Chiappalone
Per lo storico dell’arte austriaco Hans Sedlmayr (1896-1984) «non sono sempre i sostenitori dell’arte moderna quelli che la comprendono meglio» (La rivoluzione dell’arte moderna, Cantagalli, Siena 2006, p. 17), men che meno chi vuol essere rassicurato «che ciò che sta accadendo nell’arte oggi non è nient’altro che ciò che è sempre accaduto: un “cambiamento di stile” a cui noi “dobbiamo soltanto abituarci”. Ma proprio questo è profondamente falso» (p. 175). Al contrario, l’arte moderna (in senso non meramente cronologico) implica «una frattura non solo con tutto il passato europeo, ma anche con tutto quanto il passato dell’arte in generale» (p. 137). A cogliere questo carattere di frattura e, in definitiva, di rivoluzione (sulle cui premesse spirituali Sedlmayr si dilunga ampiamente nelle sue opere) basti un rapido – esemplificativo e non esaustivo, ma senza dubbio indicativo – confronto panoramico tra i due “vocabolari” artistici, quello del passato e quello dell’“ora presente”.
Le parole dell’arte di ieri:
Athena Parthenos (Fidia), Doriforo (Policleto), Domus Augustana (Rabirio), Terme di Traiano (Apollodoro di Damasco), Altare di Sant’Ambrogio (Vuolvinio), Madonna Rucellai o Madonna dei Laudesi (Duccio di Buoninsegna), Cristo in trono tra la Vergine e san Giovanni (Cimabue), Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo (Ambrogio Lorenzetti), Trionfo della Morte (Buonamico Buffalmacco), Ciclo dei mesi (Maestro Venceslao), Incoronazione della Vergine (Beato Angelico), Sacra conversazione coi Santi Francesco, Giovanni Battista, Zanobi e Lucia (Domenico Veneziano), Storie della Vera Croce (Piero della Francesca)…
E poi ancora: trittici, polittici, predelle, cartigli, bifore, trifore, affreschi, cibori, rosoni, allegorie…
Le parole dell’arte di oggi:
L’urlo (Edvard Munch), Fontana (i.e. orinatoio, Marcel Duchamp), Quadrato nero su fondo bianco (Kazimir Severinovič Malevič), Composizione con grande piano rosso, grigio-blu, giallo, nero e blu (Piet Mondrian), Numero 32 (Jackson Pollock), Concetto spaziale (Lucio Fontana), My bed (Tracey Emin)…
E poi ancora: ready made, concettuale, arte povera, action painting, performance, installazione…
A voi la scelta.
Sabato, 27 luglio 2024