Il Battesimo ci unisce inscindibilmente a Gesù, trasformando anche noi in figli amati di Dio per mezzo dell’umanità del Redentore
di Michele Brambilla
«La festa del Battesimo di Gesù, che oggi celebriamo, ci fa pensare a tante cose», dice Papa Francesco introducendo l’Angelus del 12 gennaio. Con il battesimo nel fiume Giordano «Gesù si unisce al suo popolo, che va a ricevere il battesimo per il perdono dei peccati. Mi piace ricordare le parole di un inno della liturgia di oggi: Gesù va a farsi battezzare da Giovanni “con l’anima nuda e i piedi nudi”», cioè con umiltà, mettendosi in coda con i peccatori.
«Nel rivelarsi Padre attraverso il Figlio, Dio stabilisce un luogo privilegiato per entrare in dialogo e in comunione con l’umanità»: quel luogo è lo stesso Gesù, vero uomo e vero Dio. In Cristo l’umanità ritrova la ricchezza perduta con il peccato originale e Dio ricrea l’armonia primigenia tra Creatore e creatura.
La voce del Padre proclama che «Tu sei il Figlio mio, l’amato»: lo dice di Cristo e, tramite Gesù, lo ripete per coloro che accolgono la Rivelazione trinitaria. Ecco quindi l’importanza straordinaria del Sacramento del Battesimo, che il Papa invita a custodire come uno dei ricordi più preziosi della vita. Infatti non è solo un ricordo d’infanzia, ma una realtà viva perennemente in azione, «un nuovo compleanno: quella della nascita nello Spirito di Dio», dove l’aggettivo “nuovo” indica la novità profonda, ontologica, eterna inaugurata dalla Pasqua di Cristo.
«Cari fratelli e sorelle, la festa di oggi ci fa contemplare il volto e la voce di Dio, che si manifestano nell’umanità di Gesù. E allora chiediamoci: ci sentiamo amati? Io mi sento amato e accompagnato da Dio o penso che Dio è distante da me? Siamo capaci di riconoscere il suo volto in Gesù e nei fratelli? E siamo abituati ad ascoltare la sua voce», domanda quindi il Pontefice. Il rapporto con Dio è infatti l’unione decisiva di tutta la nostra esistenza, dalla quale dipendono tutte le altre.
Come ogni anno, nella solennità del Battesimo del Signore, «ho avuto la gioia di battezzare alcuni neonati, figli di dipendenti della Santa Sedee della Guardia Svizzera. Preghiamo per loro, per le loro famiglie. E vorrei chiedere al Signore, per tutte le giovani coppie, che abbiano la gioia di accogliere il dono dei figli e di portarli al Battesimo».
Il Battesimo è l’origine remota di ogni vocazione e di ogni carisma nella Chiesa: non stupisca, pertanto, che, «nella Basilica di San Giovanni in Laterano, stamaniè stato beatificato don Giovanni Merlini, sacerdote dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Dedito alle missioni al popolo, fu consigliere prudente di tante anime e messaggero di pace».
Ne invoca l’intercessione «per la pace in Ucraina, in Medio Oriente e nel mondo intero». «Non dimentichiamo che la guerra sempre è una sconfitta», ribadisce nuovamente Francesco, che aggiunge un pensiero per le vittime del devastante incendio di Los Angeles.
Lunedì, 13 gennaio 2025