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Il pifferaio di Davos

28 Marzo 2025 - Autore: Maurizio Brunetti

Il pifferaio di Davos

Il «Great Reset» del capitalismo: protagonisti, programmi e obiettivi

Il pifferaio di Davos

Dal 1971, si riunisce annualmente a Davos, cittadina sciistica della Svizzera, il World Economic Forum (WEF), una community fondata dall’economista tedesco Klaus Schwab che ne è tutt’ora il front-man caratterizzata– si legge sulla quarta di copertina del libro – «dalla cooperazione ai massimi livelli tra colossi industriali e finanziari, importanti leader politici mondiali, realtà sovranazionali, banche centrali, […] accademie, media e influencer globali». Il libro di Maurizio Milano, analista e consulente finanziario attivo nell’apostolato culturale di Alleanza Cattolica, ricostruisce i programmi e gli obiettivi del WEF attingendo a quanto pubblicato dai suoi principali esponenti. Il «Grande Reset» è il nome assegnato dallo stesso Schwab alla «missione» del WEF: «agevolare la transizione verso un mondo nuovo, sostenibile, inclusivo e resiliente, superando il modello economico basato sul libero mercato, sulla micro, piccola e media impresa e sul governo nazionale, verso una governance mondiale, sia a livello di pianificazione economica sia a livello di decisioni politiche e di controllo» (p. 46); un’agenda globalista che va attuata aggirando le eventuali resistenze dei corpi elettorali e, per ammissione dello stesso Schwab, infiltrando i governi (cfr. p. 35).

Il pifferaio di Davos è diviso in due parti: nella prima si delinea il Grande Reset nelle sue linee generali, si dimostra la contiguità di impostazione e di intenti dell’Agenda ONU 2030 con gli imperativi di Davos e si elencano i molti partner associati stabilmente al WEF: grandi realtà industriali del settore automobilistico, energetico, farmaceutico; gruppi finanziari; colossi mondiali come Amazon, Apple, Google, Meta (Facebook) e Microsoft, e fondazioni quali la Bill & Melinda Gates Foundation e le Open Society Foundations  di George Soros. Un capitolo di questa parte è dedicato all’epidemia CoVID-19, salutata da Schwab come «un’opportunità per ripensare, reimmaginare e resettare il nostro mondo» (p. 49), un periodo in cui la co-creazione di una narrazione a livello mondiale (p. 63) ha favorito la crescita del consenso verso «l’attuazione di straordinarie misure di confinamento e restrizioni dei diritti individuali».

La seconda parte del libro individua tredici fronti distinti su cui il WEF esercita la sua influenza, dedicando un capitolo a ciascuna tessera del mosaico. Alcuni fronti sono attinenti specificamente all’economia come, per esempio, la limitazione dell’uso del contante e l’attribuzione alle imprese di «pagelle di sostenibilità», utili a valutarne l’allineamento tanto ai diktat dell’ideologia climatista quanto a quelli dell’ideologia woke e LGBTQIA+. Altre tessere del mosaico riguardano più direttamente l’uomo e le sue abitudini, l’alimentazione, i mezzi di trasporto, nonché l’auspicio di una decrescita demografica.

Il libro si chiude con delle indicazioni operative per chi intende a opporsi a questo Reset del mondo promosso dalle élites tecnocratiche. Per esempio, si sottolinea l’urgenza di «promuovere, innanzitutto sul piano culturale e quindi anche sul piano pratico, anche fiscale, la natalità, ridando centralità alla famiglia» (p. 306); rivendicando «il principio di sussidiarietà e il ruolo primario dei corpi intermedi, con la difesa della proprietà privata, della libertà e dell’autonomia della famiglia» e recuperando «le radici cristiane che hanno creato la nostra cultura, e con la fede ritrovare anche la ragione e il semplice buon senso» (p. 307).

Forse è utile precisare che Il pifferaio di Davos è stato pubblicato prima della rielezione di Donald John Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Se le precedenti amministrazioni democratiche hanno dimostrato, come del resto i burocrati dell’Unione Europea, una grande sintonia con gli ideali di Davos, alcune politiche di Trump sembrano volte a osteggiarne l’operato e a scardinarne le conquiste. Secondo quanto affermato da Maurizio Milano nei suoi interventi pubblici più recenti, ciò potrebbe tradursi – negli Stati Uniti e, di riflesso, nel resto del mondo – in ritrovati spazi per le libertà concrete.

Saggio per tutti. Lettura utile a ricostruire, senza azzardi complottistici, il piano di reset della società e delle istituzioni politiche annunciato e posto in atto dalle élite tecnocratiche.

Categoria: Economia


Autore: Maurizio Milano


Prefazione: Marco Respinti


Pagine: 336 pp


Prezzo: € 23,90


Anno: 2024


Editore: D’Ettoris Editori


Città: Crotone


EAN: 9788893281492

Libreria San Giorgio


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