A confusione di quanti, anche cattolici, in questi anni, nel nostro paese e nel mondo – attraverso una campagna propagandistica di grande rilievo e che ha notevolmente disorientato le coscienze -, sono venuti irresponsabilmente o maliziosamente favoleggiando di «abrogazione della scomunica» e di «riconciliazione tra la Chiesa e la massoneria», traduciamo da Dokumentation. Pressedienst des Sekretariats der Deutschen Bischofskonferenz, n. 10, 12-5-1980, un significativo documento dell’episcopato della Germania federale. La nota finale in corsivo è stata stilata a causa della dura reazione massonica, che ha fatto seguito alla pubblicazione del documento stesso.
Negli anni dal 1974 al 1980 si sono svolti tra la Chiesa cattolica e la massoneria tedesca colloqui ufficiali per incarico della Conferenza Episcopale Tedesca e delle Grandi Logge Unite di Germania.
Con essi la Chiesa cattolica cercava di stabilire se nella massoneria si fosse prodotto un cambiamento e se, d’ora in poi, fosse possibile l’appartenenza di cattolici alla massoneria.
I colloqui si sono svolti in una buona atmosfera caratterizzata da apertura e obiettività.
In essi sono state fornite informazioni basilari sui primi tre gradi.
La Chiesa cattolica, nel corso dell’esame dei primi tre gradi, ha dovuto constatare contrasti fondamentali e insormontabili.
La massoneria, nella sua essenza, non è cambiata.
L’appartenenza a essa mette in discussione i fondamenti dell’esistenza cristiana: le ricerche approfondite sui rituali e sulle convinzioni fondamentali massoniche come anche sulla sua odierna, immutata autocomprensione rendono evidente che la contemporanea appartenenza alla Chiesa cattolica e alla massoneria è inconciliabile.
Dopo sei anni di colloqui ufficiali
Dichiarazione della Conferenza Episcopale Tedesca circa l’appartenenza di cattolici alla massoneria
ESPOSIZIONE DEI COLLOQUI TRA RAPPRESENTANTI DELLA CHIESA CATTOLICA E DELLA MASSONERIA
I. Situazione di partenza
1. I colloqui
Negli anni 1974-1480, per incarico della Conferenza Episcopale Tedesca e delle Grandi Logge Unite di Germania, hanno avuto luogo in Germania colloqui ufficiali tra la Chiesa cattolica e la massoneria.
2. L’incarico
La Conferenza Episcopale Tedesca aveva dato al gruppo di colloquio il seguente incarico: a. accertamento di cambiamenti all’interno della massoneria in Germania; b. esame della compatibilità dell’appartenenza contemporanea alla Chiesa cattolica e alla massoneria; c. nel caso di una risposta affermativa alla domanda precedente, preparazione pubblicistica della opinione pubblica alla mutata situazione.
3. La situazione fra i massoni
La massoneria tedesca è uscita dalla persecuzione nazionalsocialista ridotta circa a un quarto; ciò può aver provocato cambiamenti relativi a una certa apertura nei confronti di altri gruppi sociali.
Sulla base di tale situazione si è pure manifestato l’interessamento della massoneria per una chiarificazione del suo rapporto con le Chiese cristiane.
4. Il Vaticano II e l’enciclica «Ecclesiam suam»
Nel Concilio Vaticano II la Chiesa si è aperta al dialogo con tutti gli uomini «di buona volontà», al colloquio con ogni gruppo che vi si dimostri disposto.
Questa intenzione, documentata in diversi testi conciliari, è stata poi sviluppata da Paolo VI nella sua enciclica programmatica Ecclesiam suam, che ne stabilisce più ampiamente i fondamenti teoretici e ne indica gli orientamenti pratici. Soprattutto, egli ha indicato i diversi cerchi con i quali occorre intraprendere il dialogo, cominciando dalla propria comunità, fino a coloro che non credono in Dio.
Già durante il Concilio, e in misura crescente dopo di esso, il dialogo con la massoneria fu riconosciuto necessario.
II. Una immagine mutata
1. La preoccupazione umanitaria
La libertà rettamente intesa dell’uomo nella vita privata, religiosa e pubblica, richiesta dalla Chiesa in modo particolare nel Vaticano II, offrì una base di colloquio con la massoneria, in quanto questa, nel suo atteggiamento umanitario, si considera tenuta a impegnarsi in favore della libertà umana. Ciò vale analogamente per l’impegno a favore dei diritti umani.
2. La beneficenza
La massoneria tedesca sostiene istituzioni di aiuto fraterno e di beneficenza. Essa intraprende iniziative di soccorso per persone sofferenti. Poiché la disposizione e l’attività caritativa appartengono essenzialmente alla missione della Chiesa, si scorsero anche qui certi punti di contatto.
3. La comprensione dei simboli
Nel nostro tempo disincantato, parecchi cercano nei simboli e nei riti della massoneria una certa soddisfazione di bisogni altrimenti insoddisfatti. Nella Chiesa cattolica simboli e riti hanno da sempre il loro posto. Si presume perciò che vi siano anche qui un punto di contatto e una base di comprensione.
4. Singole personalità massoniche
L’integrità, la qualifica, l’atteggiamento e l’opinione personale di singole personalità massoniche, che in diverse occasioni si sono messe in luce, sia all’interno, sia all’esterno di ambiti ecclesiastici, hanno anch’essi favorito la formazione di una disposizione positiva nei confronti della Loggia.
5. Impegno comune contro il materialismo
Da parte della massoneria si sono avute ripetute manifestazioni della disponibilità a condurre la lotta contro l’ideologia materialistica e le sue conseguenze antiumane, anche insieme alle Chiese cristiane.
6. Un nuovo rapporto?
Soprattutto i punti indicati ai precedenti numeri l-5 fecero sorgere l’opinione che la massoneria si fosse a tal punto trasformata, che la precedente posizione della Chiesa fosse superata e che ogni cattolico potesse appartenere senza problemi a una loggia massonica.
7. Azione sulla pubblica opinione
L’opinione ora menzionata, di una ovvia compatibilità dell’appartenenza alla Chiesa cattolica e alla massoneria, venne diffusa con un’ampia azione sulla pubblica opinione, in forma di convegni, di sedute aperte di logge, di pubblicazione di libri, di articoli in giornali e riviste.
8. «La rivoluzione copernicana»
L’opinione menzionata fu favorita da un certo modo, completamente falso, di interpretare l’ultimo Concilio, che si manifestò in seguito alla ricordata attività pubblicitaria. Secondo questa concezione, il Concilio, con una vera rivoluzione copernicana, avrebbe messa da parte, nella Chiesa, l’idea orientatrice di una verità oggettiva, sostituendola con quella della dignità umana.
Ne conseguirebbe un rapporto di vicinanza tra la Chiesa cattolica e la massoneria.
III. La reazione della Chiesa
1. Il procedimento di esame
Tutte le iniziative sopra ricordate non erano sufficienti per affrontare il problema in modo veramente oggettivo e per pervenire a una risposta fondata e solida.
In questo contesto non sono determinanti l’integrità, l’opinione e l’atteggiamento di singoli massoni, poiché questi dipendono totalmente dalla soggettività.
Per pervenire a un esame veramente oggettivo del problema era necessario piuttosto studiare l’essenza della massoneria, quale si riscontra nelle Grandi Logge Unite di Germania.
Indipendentemente da tutte le concezioni soggettive, l’essenza oggettiva si manifesta nei rituali ufficiali della massoneria.
Perciò questi documenti vennero sottoposti a un attento e lungo esame (dal 1974 al 1980); si trattò dei rituali dei primi tre gradi, dei quali i massoni permisero di studiare i testi, anche se i colloqui non si riferirono solo ai rituali.
2. La posizione immutata della massoneria
Il fatto che la massoneria metta in discussione la Chiesa in modo fondamentale non è mutato. Questa circostanza diventa particolarmente chiara, se consideriamo quale autocomprensione in concreto e quale base ideale, quale concezione del presente e quale prospettiva del futuro i massoni si siano dati come programma animoso e battagliero nel documento Tesi per l’anno 2000, pubblicato quest’anno subito dopo la conclusione dei colloqui. In esso si nega per principio il valore oggettivo della verità rivelata, e con questo indifferentismo viene esclusa fin dall’inizio una religione rivelata. Già la I tesi, indubbiamente la più importante, afferma: «Non esistono sistemi di natura filosofico-religiosa (weltanschaulich-religiöser Art), che possano rivendicare una obbligatorietà esclusiva» (1).
3. Miglioramenti dell’atmosfera. Collaborazione pratica
Rispetto ai secoli passati sono migliorati e mutati il tono, il modo e il livello di manifestare le differenze. Se prima vi erano ostilità e oltraggi, oggi la discussione si è elevata a un livello di oggettività. Occorre anche mettere in rilievo che i colloqui si sono svolti in un’atmosfera serena di apertura e di obiettività. È stato possibile eliminare diversi pregiudizi insostenibili.
La Chiesa cattolica sa oggi di essere tenuta alla collaborazione con altre comunità religiose e con comunità unite da una determinata visione del mondo, quando si tratta del raggiungimento di fini umanitari e caritativi. Nella misura in cui per i massoni simili fini sono prioritari, la Chiesa cattolica è disposta a un’azione comune di sostegno. Non ne deve però risultare l’impressione che la Chiesa abbia motivo di ritenere superato il suo atteggiamento di messa in guardia e di rifiuto nei confronti della massoneria.
4. Il risultato dei colloqui
Se la discussione sul primo grado, già compiuta in precedenza dalla Chiesa evangelica, non aveva potuto eliminare serie difficoltà, la Chiesa, cattolica, nell’esame dei primi tre gradi ha dovuto constatare contrasti fondamentali e insuperabili.
La massoneria non è mutata nella sua essenza. Un’appartenenza a essa mette in questione i fondamenti dell’esistenza cristiana. L’esame approfondito dei rituali della massoneria e del modo di essere massonico, come pure la sua attuale immutata autocomprensione, mettono in chiaro che l’appartenenza contemporanea alla Chiesa cattolica e alla massoneria è esclusa.
Nel seguito vengono esposti alcuni degli oggetti e degli argomenti della discussione, che hanno condotto a questo risultato. La commissione ne ha discussi anche altri non meno importanti.
IV. Motivi della inconciliabilità.
1. La visione che i massoni hanno del mondo
La visione del mondo dei massoni non è fissata in modo vincolante. Prevale la tendenza umanitaria ed etica. I rituali, contenenti testi stabiliti, con le loro parole e azioni simboliche offrono un quadro di rappresentazioni, che il singolo massone può riempire con le sue concezioni personali. Non si constata l’esistenza di una ideologia comune vincolante. Invece, il relativismo appartiene alle convinzioni fondamentali dei massoni.
Il Lessico internazionale massonico, riconosciuto come fonte obiettiva, afferma a questo proposito: «La massoneria è verosimilmente l’unica istituzione che è riuscita nel tempo a conservare, in larga misura, libere da dogmi ideologia e prassi. La massoneria può quindi essere concepita come un movimento che mira a raccogliere gli uomini di orientamento relativistico per la promozione dell’ideale umanitario» (2).
Un soggettivismo di questo genere non si può armonizzare con la fede nella parola di Dio rivelata e autenticamente interpretata dal Magistero della Chiesa. Inoltre genera una disposizione di fondo che mette in pericolo l’atteggiamento del cattolico verso le parole e le azioni nella vita sacramentale e sacrale della Chiesa.
2. Il concetto di verità della massoneria
I massoni negano la possibilità di una conoscenza oggettiva della verità. Durante i colloqui venne menzionata in particolare la nota sentenza di G. E. Lessing: «Se Dio tenesse chiusa nella sua destra tutta la verità e nella sua sinistra la sola ansia sempre viva della verità, anche se con l’aggiunta che io mi inganni sempre ed eternamente, e mi dicesse: “Scegli”, io mi getterei umilmente alla sua sinistra e gli direi: “Padre, dammi! La pura verità è per Te solo!”» (3).
Nei colloqui questa concezione è stata indicata come caratteristica per la massoneria.
La relatività di ogni verità rappresenta la base della massoneria. Poiché il massone rifiuta ogni fede nei dogmi, egli non ammette alcun dogma anche nella sua loggia (4).
Dal massone si esige quindi che sia un uomo libero, che «non conosce alcuna sottomissione a dogma e passione» (5).
Ciò condiziona il rifiuto, per principio, di tutte le posizioni dogmatiche, che si esprime nella proposizione del Lessico massonico, «Tutte le istituzioni a fondamento dogmatico, la più eminente delle quali può essere considerata la Chiesa cattolica, esercitano coercizioni alla fede» (6).
Un tale concetto di verità non è compatibile con il concetto cattolico di verità, né dal punto di vista della teologia naturale, né da quello della teologia della rivelazione.
3. Il concetto di religione dei massoni
La concezione della religione dei massoni è relativistica: tutte le religioni sono tentativi concorrenti di esprimere la verità divina, che in ultima analisi è irraggiungibile. A questa verità divina, infatti, è adeguato solo il linguaggio dei simboli massonici, linguaggio dai molti significati, lasciato alla capacità di interpretazione del singolo massone. Non per nulla la disputa su argomenti religiosi all’interno della loggia è strettamente vietata ai suoi appartenenti. Negli Antichi Doveri del 1732, al punto I, si afferma: «Il massone, come massone, è tenuto a obbedire alla legge morale; se egli comprende l’Arte rettamente, non sarà uno sfrontato negatore di Dio, né un libertino sfrenato. In tempi antichi, i massoni erano obbligati in ogni Paese ad appartenere alla religione in vigore nel loro Paese o popolo, ma oggi si ritiene più opportuno obbligarli solo alla religione in cui tutti gli uomini concordano, e lasciare a ognuno le sue particolari convinzioni» (7).
Il concetto della religione «in cui tutti gli uomini concordano», implica una visione relativistica della religione, che non può coincidere con la convinzione fondamentale del cristianesimo.
4. Il concetto di Dio dei massoni
Al centro dei rituali si trova il concetto del «Grande Architetto dell’Universo». Nonostante la buona volontà di apertura per abbracciare ogni religione, si tratta di una concezione di stampo deistico.
In tale contesto non vi è alcuna conoscenza oggettiva di Dio nel senso del concetto personale di Dio del teismo. Il «Grande Architetto dell’universo» è un «Esso» neutrale, indefinito e aperto a ogni possibile comprensione. Ognuno può immettervi la propria concezione di Dio, il cristiano come il musulmano, il confuciano come l’animista o l’appartenente a qualsiasi religione. L’«Architetto dell’universo» non è per i massoni un essere nel senso di un Dio personale; perciò, per il riconoscimento dell’«Architetto dell’Universo» basta a essi un arbitrario sentimento religioso.
Questa rappresentazione di un Architetto universale che troneggia in una lontananza deistica mina i fondamenti della concezione di Dio dei cattolici e della loro risposta al Dio che li interpella come Padre e Signore.
5. Il concetto di Dio dei massoni e la Rivelazione
La visione di Dio della massoneria non permette di pensare a una rivelazione di Dio, come avviene nella fede e nella tradizione di tutti i cristiani. Anzi, con la concezione del «Grande Architetto dell’universo», il rapporto con Dio viene riportato su posizioni pre-deistiche.
Analogamente, l’esplicita derivazione del cristianesimo dalla religione originaria astrale dei babilonesi e dei sumeri sta in piena contraddizione con la fede nella Rivelazione (8).
6. L’idea di tolleranza dei massoni
Da questo concetto di verità deriva anche l’idea di tolleranza specifica della massoneria. Per tolleranza il cattolico intende la paziente sopportazione dovuta al prossimo. Invece fra i massoni regna la tolleranza nei confronti delle idee, per quanto queste possano essere opposte tra loro.
Rimandiamo ancora al Lennhoff-Posner: «Dal relativismo si può derivare la posizione dei massoni sui problemi dell’uomo e dell’umanità […]. Il relativismo fonda la tolleranza con argomenti razionali. La massoneria è uno dei movimenti che sono sorti alla fine del Medioevo come reazione contro l’assolutezza dell’insegnamento della Chiesa e l’assolutismo politico, come reazione contro il fanatismo di ogni tipo […]» (9).
Un’idea di tolleranza di questo genere scuote l’atteggiamento di fedeltà del cattolico alla sua fede e al riconoscimento del Magistero ecclesiastico.
7. Le azioni rituali dei massoni
I tre rituali dei gradi di apprendista, compagno e maestro sono stati discussi nel corso di ampi colloqui e spiegazioni. Queste azioni rituali manifestano, nelle parole e nei simboli, un carattere simile a quello dei sacramenti. Esse suscitano l’impressione che, in tali circostanze, con azioni simboliche, si operi obiettivamente qualcosa che trasformi l’uomo. Il contenuto è un’iniziazione simbolica dell’uomo che, per tutti i suoi caratteri, sta in chiara concorrenza con la sua trasformazione sacramentale.
8. Il perfezionamento dell’uomo
Secondo quanto appare dai rituali, scopo ultimo della massoneria è di migliorare l’uomo al massimo grado dal punto di vista etico e spirituale. Nel rito del grado di maestro si afferma: «Quali virtù deve possedere un vero maestro? Purezza di cuore, verità nelle parole, prudenza nelle azioni, intrepidezza nei mali inevitabili e zelo instancabile, se è il caso, nel fare il bene» (10).
A questo proposito non si è potuto superare il dubbio che il perfezionamento etico venga assolutizzato e talmente separato dalla grazia, che non rimanga più spazio alcuno per la giustificazione dell’uomo secondo la concezione cristiana.
Che cosa dovrebbero ancora operare la comunicazione sacramentale della salvezza nel battesimo, nella penitenza e nell’Eucaristia, se con i tre gradi fondamentali vengono già raggiunti l’illuminazione e il superamento della morte di cui parlano i rituali?
9. La spiritualità dei massoni
La massoneria si presenta ai suoi membri con una pretesa di totalità, che richiede un’appartenenza per la vita e per la morte. Anche se si suppone che la via percorsa nei tre gradi persegue anzitutto il fine di una formazione della coscienza e del carattere, rimane il problema se la missione che la Chiesa rivendica come propria permetta che una istituzione a essa estranea assuma su di sé una formazione di questo tipo.
In questa pretesa di totalità diviene particolarmente evidente la inconciliabilità della massoneria e della Chiesa cattolica.
10. Diverse correnti all’interno della massoneria
All’interno della massoneria vi sono, oltre alla maggioranza delle logge con tendenza fondamentalmente umanitaria, di «credenza in Dio», anche posizioni estreme, come, da una parte, la fraternità ateistica del Grand Orient de France, che possiede anche alcune logge in Germania, e, dall’altra, la tedesca Grosse Landesloge. Quest’ultima si chiama anche Christlicher Freimaurerorden [Ordine cristiano dei massoni] (11).
Tuttavia, questa «massoneria cristiana» non si colloca affatto al di fuori dell’ordinamento massonico fondamentale; con questa espressione si intende soltanto una più ampia possibilità di conciliare massoneria e soggettiva credenza cristiana. Tuttavia bisogna negare che ciò venga raggiunto in modo teologicamente soddisfacente, poiché i fatti fondamentali della rivelazione del Dio divenuto uomo e della sua comunione con gli uomini vengono compresi solo come una possibile variante della visione massonica del mondo e sono condivisi solo da una piccola parte dei massoni.
11. Massoneria e Chiesa cattolica
Per quanto sia importante la distinzione tra massoneria ben disposta o neutrale od ostile verso la Chiesa, in questo contesto essa è tuttavia ingannevole, poiché induce a pensare che per i cattolici sia da escludere la partecipazione solo nel caso di quella ostile alla Chiesa. Ma l’esame si è esteso proprio a quella massoneria che è ben disposta nei riguardi della Chiesa cattolica; e anche qui si sono dovute constatare le difficoltà insuperabili.
12. Massoni e Chiesa Evangelica
Nel 1973 hanno avuto luogo colloqui anche a questo livello. I partecipanti evangelici ai colloqui, nella loro dichiarazione conclusiva del 13 ottobre 1973, hanno invero «lasciato alla libera valutazione del singolo» la possibilità di una doppia adesione.
È tuttavia da notare quanto in tale dichiarazione viene affermato al n. 5: «Non è stato possibile, per i partecipanti di parte ecclesiastica ai colloqui, farsi un’idea definitiva sul rituale, per quanto riguarda il suo significato e la qualità dell’esperienza a esso collegata. A questo proposito essi si sono posti il problema, se l’esperienza del rituale e il lavoro del massone non possano sminuire il significato che per il cristiano evangelico ha la giustificazione per grazia» (12).
V. Dichiarazione conclusiva
Anche se la massoneria, in seguito alla persecuzione subita nel corso dell’epoca nazionalsocialista, ha compiuto una trasformazione nel senso di una maggiore apertura verso altri gruppi Sociali, tuttavia, nella sua mentalità, nelle sue convinzioni fondamentali e nel suo «lavoro nel tempio», è rimasta pienamente uguale a sé stessa.
Le opposizioni indicate toccano i fondamenti dell’esistenza cristiana. Gli esami approfonditi dei rituali e del mondo ideale massonico mettono in chiaro che l’appartenenza contemporanea alla Chiesa cattolica e alla massoneria è esclusa.
* * *
La segreteria della Conferenza Episcopale Tedesca fa le seguenti osservazioni a proposito della dichiarazione rilasciata dalle Grandi Logge Unite di Germania circa la dichiarazione della Conferenza Episcopale Tedesca alla stampa:
1. La Dichiarazione di Lichtenau non ha ottenuto alcuna autorizzazione ecclesiastica: nè da una conferenza episcopale né da un’autorità romana. Anche il cardinale König, al quale fu fatto pervenire il documento, non è stato disposto a sottoscriverlo.
2. Il riferimento alla dichiarazione della Chiesa Evangelica sulla massoneria è incompleto, in quanto non si dice che nella stessa Dichiarazione è anche affermato: «Non è stato possibile, per i partecipanti di parte ecclesiastica ai colloqui, farsi un’idea definitiva sul rituale, per quanto riguarda il suo significato e la qualità dell’esperienza a esso collegata. A questo proposito essi si sono posti il problema, se l’esperienza del rituale e il lavoro del massone non possano sminuire il significato che per il cristiano evangelico ha la giustificazione per grazia» (13). La Chiesa Evangelica ha potuto esaminare solo il primo grado e non con la stessa ampiezza e alla luce di presupposti diversi da quelli della Chiesa cattolica.
3. La constatazione che l’appartenenza alla massoneria pone in questione i fondamenti dell’esistenza cristiana non è una pretesa arrogante, ma deriva dalla presentazione coscienziosa dei fondamenti dell’autocomprensione della massoneria.
Note:
(1) Das deutsche Freimaurer Magazin «Humanität», n. 1, 1980, inserto dopo la p. 20.
(2) EUGEN LENNHOFF e OSCAR POSNER, Internationales Freimaurer Lexicon, 2ª ed., Vienna 1975, col. 1300.
(3) G. E. LESSING, Duplik, 1977, in Gesammelte Werke, Vol. V, p. 100.
(4) Cfr. DR. TH. VOGEL, in KNA, 11-2-1960, p. 6.
(5) E. LENNHOFF e O. POSNER, op. cit., coll. 524 ss.
(6) Ibid., col. 374.
(7) Die Alten Pflichten von 1723, Amburgo 1972, p. 10.
(8) Ritual II, p. 47.
(9) E. LENNHOFF e O. POSNER, op. cit., col. 1300.
(10) Ritual III, p. 66
(11) Cfr. E. LENNHOFF’ e O. POSNER, op. cit., col. 1157.
(12) Information nr. 58 der Evangelischen Zentralstelle für Weltanschauungsfragen, 58/74, p. 19.
(13) Ibidem.