La spiritualità può essere trovata anche in mezzo alla frenesia della città.
di Francesca Morselli
Milano è una città molto complessa: tra gli schiamazzi modaioli, i negozi più “cool”, i locali bizzarri e le architetture avveniristiche si nascondono tesori d’arte e di fede inestimabili, molto spesso dimenticati dalle torme di turisti e gitanti che quotidianamente invadono la città per catturare selfie e per fare shopping.
Milano ha una storia secolare di fede e di martiri cristiani. Già nel I secolo, la tradizione attribuisce la fondazione della Chiesa locale all’apostolo Barnaba e da quel momento in poi il cristianesimo si diffonde rapidamente nonostante le persecuzioni, e la città diviene un importante centro di diffusione della fede. Capitale dell’Impero Romano d’Occidente, qui nel 313 d.C. viene emanato da Costantino e Licinio l’Editto di Milano, che sancisce la libertà di culto per i cristiani, ponendo fine alle persecuzioni e aprendo una nuova fase per la Chiesa milanese.
La città resta legata alla figura di Sant’Ambrogio, vescovo della città nel IV secolo, che lascia un segno indelebile nello sviluppo del rito ambrosiano e della liturgia milanese, promuove la costruzione di nuove chiese, rafforza la struttura ecclesiastica e promuove il culto dei santi locali.
L’eredità di Sant’Ambrogio è ancora oggi viva a Milano, con il rito ambrosiano che differenzia la liturgia milanese da quella romana e con la presenza di numerose chiese e basiliche legate alla sua figura e al suo tempo.
Proprio nel cuore di Milano, infatti, in via Torino 17 sorge una piccola chiesa legata alla figura di San Satiro, fratello di Sant’Ambrogio. Costruita in epoca carolingia nel 876, questo piccolo sacello viene poi inglobato in una chiesa dedicata a Santa Maria alla quale, incuneata tra magazzini e palazzi, si accede da un piccolo cortile che nasconde la facciata ottocentesca. La chiesa di Santa Maria, così come la vediamo ora, viene poi ricostruita nel 1478 con l’aiuto dell’architetto Donato Bramante (1444-1514) che viene chiamato per ideare un’illusione prospettica fatta a cassettoni nel finto coro della parete di fondo. L’edificio mariano ha pianta a T a tre navate, una cupola emisferica che lo chiude e da qui ci si immette, sulla sinistra, al sacello di epoca carolingia, a croce greca inscritta in un cilindro.
Il campanile risulta essere, dopo quello di S. Ambrogio, il più antico di Milano, tanto da divenire un prototipo per i successivi del romanico lombardo.
Ma al di là della bellezza architettonica del complesso, è respirando l’atmosfera all’interno della chiesa che l’effetto risulta impressionante. Tra i marciapiedi di via Torino si ha la sensazione di essere all’interno di un luna park: musica assordante, gente che ti spintona in ogni dove, luci, colori, ogni senso è portato all’eccesso e la sensazione di straniamento è davvero fastidiosa. Ma all’improvviso appare, in questa piccola piazzetta nascosta, una facciata equilibrata ed armoniosa. E in un attimo il tempo si ferma: varcando la soglia i colori si mitigano, la luce diventa opaca e calda, e si ha l’impressione di aver varcato una porta non fisica ma spazio-temporale. Ci si sente improvvisamente sbalzati in un’altra dimensione: quella della spiritualità, del silenzio e del raccoglimento. Uno spazio dove le persone non corrono con pacchi tra le mani e con musica alle orecchie ma si inginocchiano di fronte all’icona della Madonna con bambino (antichissima immagine che nel 1242 avrebbe sanguinato dopo una sacrilega pugnalata di un giovane) o al “compianto sul Cristo morto” (gruppo scultoreo composto da 14 statue in cotto di dimensioni naturali realizzato nel 1483). Non mancano immagini di altri santi, tra cui una bella statua di San Luigi Gonzaga.
Appagati da tanto splendore e bellezza, riconnessi con il divino e il sacro, ci si accorge che la ricerca spirituale esiste anche tra il caos di una metropoli, anche nei posti dove meno ci aspettiamo di trovarla, basta avere il cuore aperto per ascoltare il richiamo della Vera Bellezza e non quello del “Paese dei Balocchi”.
Sabato, 9 agosto 2025