Pensiero unico pro-pal, Sacro Cuore censurato, Taiwan sotto assedio
di Luca Bucca
– Quanto accaduto il 28 settembre scorso a Reggio Emilia ha del surreale, ma è significativo di un certo modo di pensare e agire totalitario dei movimenti “pro-pal”. Durante la premiazione di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, il sindaco di centrosinistra Marco Massari ha citato nel suo discorso gli ostaggi israeliani ancora prigionieri di Hamas e subito è stato contestato da parte dei presenti. E’ intervenuta a “placare gli animi” proprio la premiata, con una frase raggelante: «Il sindaco non lo giudico, lo perdono. Però mi deve promettere che questa cosa non la dice più». Nei giorni seguenti, tornando sull’episodio in alcune interviste, Francesca Albanese ha cercato di minimizzare e giustificare il suo intervento, ma tra tanti discutibili distinguo. La verità è che se ci si mostra per quello che si è, va anche bene, ma meglio non dare lezioni di democrazia e di libertà di pensiero ed espressione, perché davvero è difficile crederle.
– Il primo di ottobre è uscito nelle sale cinematografiche il docu-film Sacré-Coeur, diretto dai coniugi Steven e Sabrina Gunnell. L’opera ha avuto un buon successo di pubblico, ma ha dovuto subire la censura da parte della MediaTransportes, ente gestore della pubblicità sui mezzi pubblici parigini e sulla rete ferroviaria, che ne ha vietato lo spot ritenendolo “confessionale e proselitista”. La cosa non stupisce, dal momento che il Sacro Cuore e il laicismo francese non sono mai andati d’accordo, fin dai tempi dello scontro tra i rivoluzionari francesi e gli insorgenti vandeani, che avevano come simbolo proprio il Sacro Cuore.
– Si è molto discusso ultimamente del riconoscimento dello stato di Palestina. Il tema, mutatis mutandis, potrebbe trovare delle analogie con un’altra situazione: la condizione di Taiwan, attualmente riconosciuto soltanto da 12 stati e costantemente “sotto assedio” da parte della Cina. A tal proposito, recentemente il ministro taiwanese del Consiglio per gli affari con la Cina continentale, Chiu Chui-cheng, ha reso nota la notizia secondo cui i taiwanesi scomparsi, detenuti, interrogati e limitati nella propria libertà personale mentre erano in Cina sarebbe aumentato nel 2025. Dal 1 gennaio al 31 agosto si sono registrati 133 casi (tra i quali, in particolare, 61 scomparsi e 19 arrestati o interrogati), a fronte dei 55 segnalati in tutto il 2023. Sarebbe il momento di prese di posizione coraggiose anche su questa questione, prima che sia troppo tardi.
Mercoledì 8 ottobre 2025
