Il Sacro Cuore vince in tribunale, testimoni ungheresi, un’indagine sulla persecuzione nigeriana
di Luca Bucca
– Poche settimane fa abbiamo parlato in questa rubrica del docu-film Sacré-Coeur, del quale era stata vietata la pubblicità sui mezzi di trasporto pubblici di Parigi. L’acredine laicista non si è fermata e successivamente, il 22 ottobre scorso, il sindaco di Marsiglia ne ha vietato la proiezione in una sala cinematografica gestita dal comune, ritenendo che l’argomento violi la laicità dello stato. Questo secondo episodio ha però avuto un lieto fine, poiché il tribunale amministrativo, adito d’urgenza, ha dichiarato legittima la proiezione anche in strutture gestite dall’amministrazione pubblica e rilevato che il provvedimento sindacale ha violato la libertà religiosa e limitato la possibilità di fruire dell’opera da parte del pubblico. Anche nella laicissima Francia, evidentemente, a volte è possibile difendere la libertà religiosa.
– L’Ambasciata d’Ungheria presso la Santa Sede ed il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’Accademia d’Ungheria in Roma ed il Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese hanno allestito nel mese di ottobre in corso una mostra per celebrare la beatificazione di Mária Magdolna Bódi (avvenuta il 6 settembre scorso) e per commemorare il cinquantesimo anniversario della morte del Venerabile cardinale József Mindszenty. La beata morì martire in difesa della castità il 23 marzo 1945, per mano di un soldato sovietico che voleva abusarne. Il cardinale, invece, strenuo oppositore del regime comunista, fu più volte incarcerato e perseguitato e morì in esilio il 6 maggio 1975. Due testimoni di una fede splendente contro il buio dell’ideologia comunista, che ancora oggi trova, contro ogni evidenza storica, estimatori e sostenitori.
– Mike Arnold, missionario evangelico, già sindaco di Blanco, nel Texas, ha recentemente pubblicato un’indagine che documenta la persecuzione (che sarebbe davvero il caso di chiamare genocidio) delle comunità cristiane da parte dei musulmani jihadisti: dal 2010 quasi 200 mila vittime, 600 chierici rapiti e decine uccisi, 15 milioni di sfollati, 19.100 chiese rase al suolo, 1.100 comunità cristiane occupate. Di questo passo, tra 50 anni il cristianesimo nigeriano sarà totalmente spazzato via. Il documento, contestato dal governo nigeriano, chiamato in causa perché non impedirebbe la sistematica persecuzione, è stato rilanciato dai leader cristiani nigeriani, ma non ha avuto l’eco internazionale che ci si sarebbe aspettato: non se ne parla quasi mai, tantomeno si assiste a mobilitazioni per chiedere lo “stop al genocidio”. Evidentemente per qualcuno ci sono vittime di “serie A” e vittime di “serie C”.
Mercoledì 29 ottobre 2025
