Ripartire dalla teologia del corpo, il ricordo di uno studioso della Sindone, tentativo di limitare la libertà di religione in Messico
di Luca Bucca
– Negli ultimi giorni, dopo la presentazione del ddl sul consenso informato per le attività scolastiche in tema di sessualità, si è acceso il dibattito sul tema dell’educazione sessuale a scuola. Il tema è complesso e non si presta a semplificazioni: ben venga ogni intervento che supporti la famiglia nelle sue eventuali carenze e l’aiuti a riconquistare la centralità educativa che le è propria anche in questo ambito (e in tal senso, ben venga il consenso informato), ma difficilmente, anche al netto di approcci ideologici comunque da rifiutare, un ciclo di lezioni potrà sopperire all’accompagnamento dei giovani alla scoperta e alla conquista della propria identità e maturità nelle relazioni, percorso di una vita, fatto spesso di prove ed errori, cadute e progressi, mai identico ma sempre originale, da costruire nel rapporto con l’altro, non riconducibile a soluzioni preconfezionate, da verificare giorno per giorno. A chi davvero ha a cuore la buona riuscita di questa impresa si consiglia di ripartire da una pietra miliare del magistero di San Giovanni Paolo II: la teologia del corpo, alla quale dedicò, all’inizio del proprio pontificato, dal 5 settembre 1979 al 28 novembre 1984, in occasione delle udienze del mercoledì, un ciclo di catechesi ancora oggi fondamentale per non restare smarriti o inseguire false soluzioni.
– Mercoledì 5 novembre è morto a Torino il professor Pierluigi Baima Bollone, medico legale e docente universitario che legò il suo nome, al di là della sua attività professionale e ai suoi molteplici interessi, soprattutto agli studi effettuati sulla Sacra Sindone, della cui autenticità, dati scientifici alla mano, era un fermo sostenitore. Questo in sintesi il suo pensiero, espresso in un’intervista in occasione dell’ostensione del Sacro Lino avvenuta nella primavera del 2015: «L’educazione che ho ricevuto e il mio senso della spiritualità non hanno niente a che vedere con le convinzioni che ho sulla Sindone. Sono certo, per ragioni razionali e scientifiche, che quello di cui stiamo parlando sia il Lenzuolo con cui è stato avvolto Gesù Cristo duemila anni fa. Lo direi anche se fossi ateo. E tra i ricercatori che credono nella sua genuinità ci sono numerosi ebrei, protestanti e agnostici».
– A fine ottobre Arturo Ávila Anaya, deputato del partito di governo Movimento Rigenerazione Nazionale, ha presentato al Congresso Generale degli Stati Uniti Messicani la proposta di modifica dell’articolo 16 della Legge sulle associazioni religiose e il culto pubblico. Secondo questo articolo le associazioni religiose e i ministri di culto non possono possedere o amministrare, direttamente o indirettamente, concessioni per la gestione di stazioni radiofoniche o televisive o di qualsiasi tipo di telecomunicazione, né acquisire, possedere o amministrare alcun mezzo di comunicazione di massa ad esclusione delle pubblicazioni stampate di natura religiosa. L’iniziativa legislativa avrebbe l’obiettivo di estendere tale limitazione anche alle trasmissioni online e tramite social network, che dovrebbero così sottostare al controllo dell’Agenzia governativa per la Trasformazione Digitale e le Telecomunicazioni, in coordinamento con il Ministero dell’Interno, con l’obiettivo di garantire la neutralità della rete e impedire l’uso politico della fede. Un intento neanche troppo velatamente teso a limitare la libertà di religione in un Paese che, a parte la parentesi degli anni 2000-2012, nell’ultimo secolo è stato governato ininterrottamente da forze politiche rivoluzionarie e di sinistra da sempre ostili, pur senza raggiungere più gli eccessi del periodo della guerra cristera (1926-1929), verso il Cattolicesimo.
Mercoledì 12 novembre 2025
