La relatività della ricchezza, il suicidio delle gemelle Kessler, gli Stati Uniti saranno consacrati al Sacro Cuore di Gesù
di Luca Bucca
– Non è questa la sede adatta per analisi economiche e tecniche sui benefici della riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% sullo scaglione di reddito tra 28.000 e 50.000 euro, proposta nella legge di bilancio 2026. Il dibattito generato ultimamente dalle opposizioni di governo in maniera capziosa sulla questione, se si possa essere definiti “ricchi” con un reddito di 50 mila euro, merita però qualche considerazione, innanzitutto relativamente agli accidenti che accompagnano la circostanza (il luogo nel quale si vive o l’avere una casa di proprietà senza dovere pagare un mutuo, ad esempio). Aspetto ancora più importante, bisogna valutare se il reddito in questione sia quello di un single, di una coppia o l’unico di una famiglia con uno, due o più figli. Centrare soprattutto quest’ultimo aspetto permetterebbe di considerare la questione in un orizzonte più ampio, all’interno del quale accogliere certamente con favore ogni possibile alleggerimento fiscale, anche individuale, ma soprattutto tenere in considerazione la situazione dell’intero nucleo familiare che da un determinato reddito viene sostenuto. Un cambio di prospettiva che eviterebbe polemiche inutili e verrebbe a giovamento delle famiglie e, conseguentemente, della società tutta.
– Della morte delle gemelle Alice ed Ellen Kessler se n’è parlato sui mezzi di comunicazione con toni celebrativi e a tratti romantici, quasi come se si trattasse della loro ultima esibizione, dell’ultimo atto di un copione, dell’ultima scena a effetto prima del calare del sipario. Una normalizzazione del suicidio assistito, al quale hanno fatto ricorso secondo un progetto in parte già annunciato e programmato da qualche tempo. Le affidiamo alla misericordia del Signore e preghiamo per la loro anima. Senza voler risultare irrispettosi e con tutta la delicatezza che va riservata in ogni caso alla morte di qualcuno, è difficile però non notare come la maggior parte dei mass media abbiano titolato più o meno asetticamente: “Sono morte insieme le gemelle Kessler”. Se avessero scritto “Si sono suicidate le gemelle Kessler”, la notizia avrebbe assunto, nella sua cruda realtà, toni meno “romantici” di quelli che si è cercato di rappresentare (la letteratura del Romanticismo ha spesso contemplato e gustificato il suicidio, si pensi ai Dolori del giovane Werther), ma si sarebbe maggiormente rispettata la verità delle cose.
– Durante l’ultima plenaria della Conferenza episcopale statunitense (10-13 novembre 2025) è stata presa una decisione storica: il prossimo 12 giugno gli Stati Uniti d’America, nell’anno del 250esimo anniversario della firma della Dichiarazione d’indipendenza, saranno consacrati per la prima volta al Sacro Cuore di Gesù. La celebrazione si terrà al culmine di un percorso preparatorio che nei mesi precedenti all’evento si articolerà attraverso iniziative di preghiera e approfondimento per le famiglie, per le scuole cattoliche e per le comunità ecclesiali. Ci sarà anche una novena nazionale preparatoria. Una decisione significativa in un’epoca sempre più secolarizzata con la quale i vescovi statunitensi, come spiegato nel comunicato diramato, «intendono rinnovare la devozione al Sacro Cuore di Gesù e riconoscere la regalità di Cristo, perfezionando l’ordine temporale con lo spirito del Vangelo».
Mercoledì 19 novembre 2025
