di Michele Brambilla
Come annuncia Papa Francesco durante l’udienza di mercoledì 29 maggio, «iniziamo oggi un percorso di catechesi attraverso il Libro degli Atti degli Apostoli». Letto abitualmente nel Tempo di Pasqua, «questo libro biblico, scritto da San Luca evangelista, ci parla del viaggio», precisamente «del viaggio del Vangelo nel mondo e ci mostra il meraviglioso connubio tra la Parola di Dio e lo Spirito Santo che inaugura il tempo dell’evangelizzazione», che è poi quello della Chiesa. Negli Atti degli Apostoli si ripercorrono infatti proprio i primi passi della Chiesa nascente, costantemente illuminata dalla Scrittura e dallo Spirito.
«Dio “manda sulla terra il suo messaggio” e “la sua parola corre veloce” – dice il Salmo (147,4). La Parola di Dio corre, è dinamica, irriga ogni terreno su cui cade. E», chiede il Papa, «qual è la sua forza? San Luca ci dice che la parola umana diventa efficace non grazie alla retorica, che è l’arte del bel parlare, ma grazie allo Spirito Santo, che è la dýnamis di Dio, la dinamica di Dio, la sua forza, che ha il potere di purificare la parola, di renderla apportatrice di vita».
Gli eventi narrati negli “Atti” sono stati spesso vagliati in senso fin troppo critico dagli storici e dagli esegeti “demitizzanti”: Francesco allora ricorda che lo scopo dei libri della Bibbia non è meramente cronachistico, ma quello di rileggere gli avvenimenti sotto la loro vera luce, quella degli occhi della Provvidenza divina. «[…] nella Bibbia ci sono storie, parole umane; ma qual è la differenza tra la Bibbia e un libro di storia? Che le parole della Bibbia sono prese dallo Spirito Santo il quale dà una forza molto grande, una forza diversa e ci aiuta affinché quella parola sia seme di santità».
Il Risorto lascia agli Apostoli un tesoro di grazia, che dà loro la forza di predicare il Vangelo in tutto il mondo. Per tutti i credenti «il battesimo nello Spirito Santo […] è l’esperienza che ci permette di entrare in una comunione personale con Dio e di partecipare alla sua volontà salvifica universale, acquistando la dote della parresia, il coraggio, cioè la capacità di pronunciare una parola “da figli di Dio”». Osserva quindi il Pontefice: «non c’è dunque da lottare per guadagnarsi o meritare il dono di Dio. Tutto è dato gratuitamente e a suo tempo». L’uomo collabora a un’opera che, essendo opera di Dio, è anche un dono che riceve immeritatamente.
Per Francesco è molto significativo iniziare le catechesi sugli Atti degli Apostoli proprio alla vigilia della solennità dell’Ascensione, che nel calendario liturgico tradizionale cade il giovedì successivo la VI domenica di Pasqua, poiché gli permette di concludere l’udienza ammonendo: «come agli Apostoli, anche a noi oggi, il Signore ripete: “Non vi lascio orfani, io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine” (cfr Gv 14, 17-18). Se sarete amici di Gesù, Egli farà sentire la sua presenza nella vostra vita, e non vi sentirete mai soli o abbandonati». Ad ascoltare in Piazza San Pietro queste parole ci sono anche i ragazzi della scuola media “Vailati” di Crema, sopravvissuti a un tentativo di sequestro di persona il 20 marzo : a loro, che nel frattempo hanno ricevuto la Cresima e che ora vengono benedetti dal Papa in persona, non è più necessario spiegare cosa sia la Provvidenza.
Giovedì, 30 maggio 2019