Promossa da Alleanza Cattolica insieme ad altre tredici associazioni del laicato, è stata soprattutto caratterizzata dal lancio di una proposta diretta ai «parlamentari di buona volontà»: lo storno dei fondi statali per assistere la pratica dell’aborto a favore di un fondo di solidarietà per le future madri in difficoltà.
A Napoli, Settimana per la Vita 1987
«Perché nascere torni ad essere un diritto»
Dalla terza edizione della Settimana per la Vita — che si e svolta a Napoli dal 26 gennaio al 1’ febbraio 1987, organizzata da Alleanza Cattolica e da altri tredici fra movimenti e associazioni del laicato — è scaturita quest’anno una richiesta, lanciata come appello «ai parlamentari di buona volontà», affinché venga soppressa l’assistenza di Stato alla pratica dell’aborto e venga istituito — grazie al denaro dei contribuenti così risparmiato — un fondo di solidarietà per le future madri in difficoltà. Tale richiesta — ripresa da S. E. mons. Antonio Ambrosanio, vescovo ausiliare di Napoli e presidente della Commissione per la Dottrina della Fede e la Catechesi della Conferenza Episcopale Italiana, nell’omelia della messa solenne con cui domenica 1”febbraio si è conclusa la settimana di mobilitazione per la vita — potrebbe portare in Italia — se adeguatamente raccolta a livello parlamentare — a un primo, concreto risultato nella battaglia appunto per il diritto alla vita. Già in Francia settantacinque deputati si sono fatti portatori della stessa richiesta, mentre nella Repubblica Federale di Germania la CDU-CSU — che unisce l’Unione Cristiano-Democratica e l’Unione Cristiano-Sociale — ha inserito la soppressione dei contributi statali alla pratica dell’aborto nel programma con cui si è presentata alla consultazione elettorale del gennaio 1987. A quasi nove anni dall’approvazione della legge 22 maggio 1978, n. 194 — che ha introdotto l’aborto nell’ordinamento giuridico italiano — e dopo una serie di sterili e inconcludenti iniziative, che non hanno minimamente inciso né sulla normativa vigente né sulle dimensioni di vera e propria strage dell’aborto assistito dallo Stato, la proposta può far coagulare le forze cattoliche e i difensori del diritto alla vita su un obiettivo intermedio, ma già significativo, sulla via del ripristino — anche nel nostro paese — di condizioni favorevoli per la vita nascente.
La richiesta-appello ai parlamentari è contenuta nel documento Perché nascere torni ad essere un diritto, sottoscritto, oltre che da Alleanza Cattolica, dall’ACISJF — la Protezione della Giovane —, dall’Associazione Cattolica Operatori Sanitari, dall’Associazione Medici Cattolici Italiani, dal Consultorio Centro «La Famiglia», dai Convegni Maria Cristina, dai Gruppi di Preghiera di Padre Pio, dal Movimento Cristiano Lavoratori, dall’opera Ritiri di Perseveranza, dal movimento studentesco Schola Nova, dagli Scouts d’Europa, dalla Società San Vincenzo de’ Paoli, dall’unione Giuristi Cattolici Italiani e dall’UNITALSI. Evidentemente il contenuto della richiesta delle quattordici associazioni e movimenti richiede di essere precisato in uno o più appositi progetti di legge.
L’idea è stata ribadita con forza in occasione della conferenza stampa con cui il 26 gennaio, presso la Libreria Dehoniana, si è aperta la Settimana per la Vita, alla presenza del direttore della Caritas diocesana, monsignor Antonino Pace, quindi rilanciata nelle conferenze che si sono svolte in alcune parrocchie del capoluogo campano, negli incontri tra medici e operatori sanitari, nella tavola rotonda tenuta i1 29 gennaio presso il teatro dell’Istituto Santa Giovanna d’Arco e moderata dal giornalista Sandro Calenda. A tale tavola rotonda hanno preso parte il professor Antonio Ammaturo, docente di fisiopatologia medica nella prima facoltà di medicina dell’Università di Napoli, padre Antonio Di Monda O.F.M. Conv., docente di teologia dogmatica nel seminario arcivescovile di Benevento, il magistrato dottor Alfredo Mantovano e il dottor Giovanni Turco, del consiglio di redazione della rivista internazionale di filosofia e teologia Sapienza. Durante i sette giorni di mobilitazione «perché nascere torni ad essere un diritto», è stato proiettato il documentario del ginecologo americano Bernard Nathanson The silent scream, «Il grido silenzioso», e sono state presentate mostre fotografiche. Centinaia di persone, per esempio, hanno potuto vedere la mostra allestita il 31 gennaio presso la chiesa del Gesù Nuovo, dove si celebrava la solennità di san Ciro. La Settimana per la Vita è stata conclusa domenica 1° febbraio — in coincidenza con la Giornata per la Vita indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana — da mons. Antonio Ambrosanio, di fronte alle centinaia di fedeli raccolti nella chiesa di San Ferdinando e ai rappresentanti delle quattordici associazioni organizzatrici, tra cui i reparti degli Scouts d’Europa, che hanno salutato il presule al suo arrivo con un loro picchetto. Dopo aver criticato l’azione svolta dai consultori di Stato, «diventati incentivi all’aborto e strumenti della decisione di morte», il vescovo ausiliare di Napoli — evidentemente in relazione all’anno 1985 — ha affermato che «il dato terrificante dei duecentomila aborti eseguiti in Italia ci pesa» e ha ricordato la proposta delle quattordici associazioni promotrici della Settimana per la Vita mirante a sopprimere l’assistenza statale alla pratica dell’aborto. «È una falsità radicale — ha aggiunto mons. Antonio Ambrosanio — l’invocazione della pace, se disgiunta dalla difesa della vita»; quindi ha richiamato madre Teresa di Calcutta secondo la quale l’aborto è il principio che mette in pericolo la pace nel mondo, e ha rilevato con amarezza «la contraddizione di una cultura che non è autentica perché non tutela la vita. E ogni giorno — ha osservato — assistiamo alle “marce per la pace” e ai funerali della vita». Ai militanti cattolici ha poi rivolto un monito che è quasi una consegna: «Non cedete sui principi. Ricordate che la verità non è fatta dalla maggioranza».
La Settimana per la Vita ha avuto vasta eco presso i mass media sia locali che nazionali, adeguatamente informati da tempestivi lanci dell’ANSA e dell’AGI (1).
Note:
(1) Cfr., per quanto riguarda la stampa, L’Osservatore Romano, 2/3-2-1987; Avvenire, 27-1-1987; Il Popolo, 23-1-1987; l’Unità, 2-2-1987; Paese Sera, 23 e 27-1-1987; Il Mattino, 23-1, 27-1 e 2-2-1987; Il Giornale di Napoli, 27-1, 31-1 e 2-2-1987; La Gazzetta del Mezzogiorno, 27-1-1987; Gazzetta del Sud, 27-1-1987; Roma, 8-2-1987; Nuova Stagione, 25-1, 1-2 e 8-2-1987; e Napoli Oggi, 5-2-1987.