Conferenza Episcopale Argentina, Cristianità n. 139-140 (1986)
Comunicado de la Comisiòn Permanente de la Conferencia Episcopal Argentina, in Pregòn de la TFP, anno VIII,n. 175, prima quindicina di ottobre del 1986. Traduzione dallo spagnolo e titolo redazionali.
Politici «cattolici» e divorzio
La Commissione Permanente della Conferenza Episcopale Argentina nella sua prima riunione dopo l’approvazione da parte della Camera dei Deputati del progetto di legge sul divorzio, vuole rendere pubblico quanto segue:
1. Deplora profondamente la decisione della Camera dei Deputati per il danno causato al popolo argentino, danno che diventerà irreparabile se il Senato convertirà in legge il progetto.
2. Respinge energicamente la posizione di quei deputati che, dicendosi cattolici, hanno votato il progetto, e ancora di più in quei casi in cui hanno osato sostenere la coerenza tra la loro fede e la loro posizione divorzista.
3. Anche se la dottrina del Vangelo, insegnata dalla Chiesa, sull’indissolubilità del matrimonio è abbondantemente nota al popolo argentino, per evitare qualsiasi confusione nella quale qualcuno potrebbe essere stato trascinato dalle dichiarazioni di alcuni signori deputati, la Commissione Permanente crede opportuno e sufficiente riprodurre la sua dichiarazione del 15 marzo 1984 nella sua parte dispositiva:
«— che reitera risolutamente ed espressamente la stabilità del vincolo matrimoniale come ha insegnato e insegna la Chiesa cattolica;
«— che questa stabilità e indissolubilità del vincolo matrimoniale sono un dono irrinunciabile di Dio Creatore all’uomo, e perciò stesso non modificabile da parte di leggi umane;
«— nessuno che si dica cattolico può nello stesso tempo favorire progetti di disposizioni legali che tentino di ridurre tale stabilità e indissolubilità del matrimonio, né in nessuna circostanza appoggiarli con il suo parere o voto».
Conferenza Episcopale Argentina
Buenos Aires, 10 settembre 1986