Di Giovanna Maria Fagnani dal Corriere della Sera del 06/06/2020
«Il sistema scolastico italiano presenta problematiche gravi irrisolte. Per esempio, quando parliamo di scuola pubblica tutti noi comprendiamo scuole pubbliche statali e scuole pubbliche paritarie, ma tra loro ci sono discriminazioni incomprensibili. Sarebbe giusto riconoscere il valore di tutta la scuola pubblica invece che mortificarne sistematicamente una parte. Ma abbiamo fiducia nelle risorse che abbiamo, anche se intorno c’è scetticismo e scarso riconoscimento».
Un invito a porre fine allo scontro sui finanziamenti alle scuole paritarie e la proposta di un’alleanza fra chiesa, scuola e famiglie, per il futuro dei ragazzi: «Per creare una generazione di uomini e donne liberi, competenti, capaci di mettere a frutto i loro talenti per il bene comune». A lanciarli, ieri, l’arcivescovo Mario Delpini, che ha celebrato in Duomo la messa per la fine di quest’anno scolastico «così drammatico e provocatorio». Oltre all’assessore all’Istruzione Laura Galimberti e al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Augusta Celada, c’erano un’ottantina fra dirigenti scolastici, maestri e professori, insegnanti di religione, di scuole pubbliche e paritarie milanesi. Prima dell’inizio della messa, monsignor Delpini si è fermato a parlare con molti di loro. Gli studenti sono stati invece invitati a seguire la messa via Youtube.
Gesù, ha detto l’arcivescovo, cercò alleati per la sua missione e scelse gli apostoli. E così «la chiesa si dichiara alleata della famiglia, che è la culla del futuro. E alleata della scuola, che è la coltivazione dell’umanità». «Abbiamo inventato modalità inedite, talora faticose e complicate, ma insomma siamo riusciti a stare in contatto quasi con tutti, a fare scuola». E gli insegnanti «meritano di essere riconosciuti, apprezzati: non hanno abbandonato gli studenti, come la chiesa non ha abbandonato i fedeli. Abbiamo rivelato di essere all’altezza del compito». Prima della benedizione, rivolta in particolare «ai ragazzi che affronteranno gli esami», monsignor Delpini ha accennato anche agli oratori feriali. «Personalmente aborrisco la parola vacanze — ha detto —, preferisco parlare di tempo estivo, non esiste un tempo vuoto. Auspico che si possano fare tante attività educative e propositive. Auspico che ci venga detto non solo tutto quello che non possiamo fare, ma anche che verremo aiutati a portare a buon fine quello che è possibile fare in questo tempo così strano».
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