Un oggetto misterioso, al tempo stesso reliquia e icona, anima il dibattito degli studiosi e ravviva la fede dei credenti. La sacra Sindone conservata a Torino è davvero il lenzuolo che ha accolto il corpo di Cristo deposto dalla croce? In che modo si è impressa sul tessuto un’immagine che non risulta costituita da pigmenti? È possibile che sia realmente una straordinaria “fotografia” della risurrezione? Cosa sappiamo della storia della Sindone, prima che giungesse in Europa, probabilmente nel secolo XIII? Cosa possono dire le analisi scientifiche delle tracce di materiale organico, persino di sangue umano, riscontrate sul sacro lino? Oppure si tratta semplicemente di un falso medioevale, come ha sostenuto un’analisi effettuata nel 1988?
Il testo curato dalla professoressa Emanuela Marinelli, dedita da decenni allo studio della Sindone, offre una prospettiva multidisciplinare finora mancante almeno in ambito più divulgativo. All’Introduzione (pp. 5-10) della curatrice, segue la prima parte del libro, intitolata La Sindone al vaglio della storia & della scienza (pp. 11-193), che riunisce i contributi di differenti autori, impegnati in altrettanti settori: Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Le varie piste di indagine risalgono fino ai primi secoli e attingono alle fonti letterarie, iconografiche e liturgiche, senza trascurare neanche l’apporto delle fonti arabe. Alla trattazione storico-artistica segue un’indagine di taglio scientifico, esaminando le questioni (e le controversie) relative alla datazione e alle tracce di sangue presenti sul lenzuolo. «Rimane un fatto incontestabile: la Sindone è un reperto unico al mondo, che sfida la scienza per il mistero dell’immagine umana in essa impressa. Un’immagine che commuove per la sua drammatica veridicità» (p. 192).
La seconda parte del libro – intitolata La Sindone: icona & reliquia di Cristo (pp. 195-282) – raccoglie, invece, differenti contributi del vaticanista Orazio Petrosillo (1947-2007), che offrono un taglio più contemplativo, quasi un faccia a faccia con l’Uomo della Sindone, alla luce della liturgia e dei Vangeli, avvalendosi al contempo dei dati emersi dagli studi storici o dalle analisi scientifiche.
Nella Conclusione (pp. 283-285) la curatrice tira le fila di questo «[…] viaggio di conoscenza delle più recenti ricerche compiute sulla Sindone e di meditazione sul significato spirituale di questa reliquia» (p. 283).
Il testo è arricchito da un pregevole inserto fotografico che raduna le immagini più significative relative alle fonti iconografiche e alle analisi scientifiche.
Ecco dunque in un solo volume le numerose prospettive di studio sulla Sindone, senz’accantonare la prospettiva specificamente spirituale, ma volgendo lo sguardo a quell’Uomo misterioso che da secoli guarda schiere di pellegrini, come evidenziato dall’arcivescovo di Torino, S.E. mons. Cesare Nosiglia, nel corso dell’ostensione televisiva avvenuta l’11 aprile 2020: «Quel volto ha gli occhi chiusi, è il volto di un defunto, eppure misteriosamente ci guarda e nel silenzio ci parla per farci comprendere quale grande sofferenza ha dovuto patire a causa dei nostri peccati e per liberarci dal peccato e dalla morte».
Testo adatto anche ai non specialisti e a chiunque sia interessato ai differenti aspetti della Sindone (storico, liturgico, iconografico, scientifico, spirituale). Il corposo apparato critico della prima parte lo rende inoltre adatto anche a necessità di ulteriore approfondimento.
Categoria:Saggio
Autore:Emanuela Marinelli (a cura di)
Pagine: 312 pp
Prezzo: € 19.00
Anno: 2020
Editore:Ares, Milano
ISBN: 978-8881559237