Lorenzo Cantoni, Cristianità n. 400 (2019)
La pubblicazione del numero 400 di Cristianità, quarantasei anni dopo il numero 0, datato luglio-agosto 1973, è un’occasione preziosa per riflettere sul tema della comunicazione in Alleanza Cattolica (1). Lo farò proponendo un breve itinerario che accosta tre nodi principali: (I) l’importanza della comunicazione, in particolare per un’associazione che si occupa di nuova evangelizzazione e di dottrina sociale; (II) come comunicare bene; e (III) alcune sfide legate alla comunicazione sui media digitali.
La comunicazione e la sua importanza
Aristotele (384-322 a.C.), nel proemio della Politica,propone un confronto tra la comunicazione umana e quella animale, prendendo a esempio la comunicazione delle api: «È chiaro quindi per quale ragione l’uomo è un essere socievole molto più di ogni ape e di ogni capo d’armento. Perché la natura, come diciamo, non fa niente senza scopo e l’uomo, solo tra gli animali, ha la parola: la voce indica quel che è doloroso e gioioso e pertanto l’hanno anche gli altri animali (e, in effetti, fin qui giunge la loro natura, di avere la sensazione di quanto è doloroso e gioioso, e di indicarselo a vicenda), ma la parola è fatta per esprimere ciò che è giovevole e ciò che è nocivo e, di conseguenza, il giusto e l’ingiusto: questo è, infatti, proprio dell’uomo rispetto agli altri animali, di avere, egli solo, la percezione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e degli altri valori» (2).
La comunicazione è una delle condizioni essenziali della vita in società, strettamente legata alla dimensione intellettivo/comunicativa della persona umana, che il termine greco logos indica in modo unitario: a un tempo intelligenza e parola, dimensione della nostra immagine e somiglianza con il Logos creatore (cfr. Gv. 1). A tal punto fondamentale che il Vangelo secondo san Matteo riporta questo detto di Gesù: «Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato» (12, 33-37).
Ex abundantia cordis loquitor os: su questo saremo giudicati.
La comunicazione è dunque iscritta in profondità nella natura umana di essere razionale e relazionale/sociale; di essa abbiamo bisogno per compiere la nostra vocazione personale e per promuovere il bene comune (3).
Come comunicare bene
Se la comunicazione è così importante, comunicare bene non è facoltativo.
Nella riflessione antica, tale importanza è riconosciuta al punto che l’uomo ideale era tratteggiato da Marco Fabio Quintiliano (35-95) come «vir bonus dicendi peritus» (4) una persona moralmente buona, capace di comunicare. La formazione integrale della persona deve dunque mettere al centro la formazione comunicativa. È questa l’origine del programma formativo del Trivium, che sottolineava tre dimensioni fondamentali della comunicazione: pensar bene prima di parlare — logica/dialettica —, usare correttamente una lingua condivisa — grammatica — e parlare avendo attenzione al destinatario: retorica (5).
Tale programma formativo così attento alla comunicazione troverà fra i suoi più acuti interpreti autori come san Severino Boezio (475/477-524/526), Aurelio Cassiodoro (485 ca.-580 ca.) e san Benedetto da Norcia (480 ca.-547). A quest’ultimo dobbiamo una delle sintesi più affascinanti di come si debba comunicare.
È contenuta nel capitolo VII della Regola, dedicato all’umiltà, il cui undicesimo grado è così presentato: «L’undicesimo gradino dell’umiltà si ha se il monaco, quando parla, lo fa [1] a bassa voce e [2] senza ridere, [3] umilmente e [4] con gravità, [5] pronunciando poche parole e [6] ragionevoli, e [7] senza fare chiasso» (6).
Alla sua luce possiamo rileggere l’esperienza di questi primi quattrocento numeri di Cristianità.
[1] leniter et [2] sine risu; [7] non sit clamosus in voce: la rivista ha sempre evitato toni inutilmente aggressivi, irrispettosi o sarcastici, anche in contesti socio-culturali molto tesi, e pur mantenendo sempre la sua natura di militanza rispetto all’annuncio della dottrina sociale della Chiesa.
[3] Humiliter: il riferimento costante ad autori rilevanti o al Magistero non testimoniano solo di una corretteza formale, ma di un’attenzione sostanziale a chi ci ha preceduto e ci precede nello studio e nell’insegnamento. Allo stile di chi sa di essere un nano a cui vien donato di guardare lontano perché sulle spalle di giganti.
[4] Cum gravitate: lo stile riflessivo e la scelta dei temi di Cristianità ne sottolineano la ponderazione del discorso. Fin dal primo indice, pubblicato sul numero 8 della rivista, che copre gli anni 1973 e 1974, si possono trovare le rubriche principali, che oltre agli Editoriali e note redazionali e agli Articoli e note firmate, presentano il Magistero pontificio, il Magistero episcopale, Dichiarazioni e documenti rilevanti per l’attività di Alleanza Cattolica, l’invito alla preghiera (Oremus), soprattutto mariana, a ricordare Verità dimenticate e persone che in vita hanno offerto un esempio e un aiuto all’associazione (In memoriam). Negli anni successivi saranno aggiunte le rubriche Verba impiorum, Os prudentis, Ex libris. Una particolare menzione merita poi La buona battaglia, pubblicata costantemente a partire dal 1985, intesa a richiamare lo stretto legame fra pensiero e azione, orto-dossia e orto-prassi.
[5] Pauca verba: lo stile della rivista è conciso, cercando un equilibrio fra l’approfondimento tecnico e la superficialità tipica di un certo giornalismo. Proprio nel 1985 comincia l’esperienza dei Quaderni di «Cristianità», che hanno provato a differenziare articoli di approfondimento rispetto a trattazioni più agili e su argomenti di attualità, ma terminerà l’anno successivo, con il quinto fascicolo, sia per ragioni di sostenibilità organizzativa — Cristianità è una rivista sostenuta dal lavoro volontario e da chi la legge e si abbona — sia, forse, per una riconosciuta impossibilità di portare la rivista verso una maggiore sincronizzazione con gli eventi di un’attualità sempre più accelerata.
[6] Rationabilia: il rispetto per l’intelligenza di quanti leggono, l’attenzione a offrir loro ragioni, argomenti e documenti ben fondati ha sempre caratterizzato la rivista.
Nello stesso capitolo VII, san Benedetto scrive: «Il nono gradino dell’umiltà si ha se il monaco vieta alla sua lingua di parlare e, coltivando l’amore del silenzio, non parla finché non è interrogato» (7). Viene qui a tema una dimensione fondamentale della comunicazione: l’ascolto. Senza ascolto non si ha propriamente «comunicazione», ma solo «espressione» (8). L’esperienza di Cristianità ha sempre sottolineato questa dimensione dell’ascolto, sia attraverso la distribuzione fatta di persona, in cui la diffusione del periodico avveniva come parte di una conversazione, sia attraverso la pratica della lettura degli articoli durante le riunioni istituzionali di Alleanza Cattolica.
La rivista Cristianità va quindi vista — meglio: letta e ascoltata — entro l’impegno per il dialogo e l’incontro interpersonale propri di Alleanza Cattolica. La rubrica dedicata alla buona battaglia lo richiama in ogni fascicolo, presentando incontri, convegni, manifestazioni, iniziative di preghiera, campeggi, scuole estive (9), e così via.
Alcune sfide
Si è detto della breve esperienza dei Quaderni di «Cristianità» a metà degli anni 1980. Benché la periodicità della rivista sia cambiata alcune volte, così come il ricorso a numeri multipli, dovuti sia alla ricchezza di materiali, sia talora alla difficoltà di mantenere il ritmo a fronte di numerose altre iniziative, tutte realizzate da volontari, la storia dei primi quattrocento numeri di Cristianità è certamente una storia di continuità.
Si possono segnalare, come elementi differenzianti, alcuni cambiamenti di formato e di layout, così come l’uso di immagini, per alcuni anni anche in copertina. Benché il colore rosso sia comparso abbastanza presto a fianco del nero e del grigio, immagini a colori si trovano, per ragioni editoriali e di costo, solo nel numero 300, e nel fascicolo 345 del 2008, tutto dedicato agli affreschi del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti (1290 ca.-1348).
La nascita e la diffusione della rete Internet, e in particolare del web prima e dei social media poi, hanno costituito per la comunicazione di Alleanza Cattolica e di Cristianità delle opportunità straordinarie per arricchire e ampliare le proprie modalità comunicative, cercando di raggiungere pubblici più vasti, ampliando le modalità comunicative a includere audio-video, promuovendo una relazione costante con i propri pubblici attraverso le newsletter e i social network.
Se all’inizio, nella seconda metà degli anni 1990, si è trattato anzitutto di approfittare di un nuovo canale di distribuzione (10), particolarmente economico, capace di arrivare in luoghi inaccessibili alla rivista cartacea, e di sollecitare un dialogo via mail, la comunicazione online dell’associazione si è poi giovata di un costante sforzo di arricchimento dei contenuti e di adattamento della forma dei messaggi ai nuovi media e ai nuovi pubblici.
Ha esplorato e sta esplorando la forma di brevi podcast, di video, di newsletter, sia quotidiane che settimanali, di rubriche più capaci di commentare fatti di cronaca o di percorrere la Via pulchritudinis anche grazie al supporto multimediale.
Ha organizzato i vari contenuti secondo modalità non possibili a una rivista su carta: per temi e percorsi bibliografici, proponendo materiali di approfondimento per il download.
Ha ampliato il dialogo sui social network, cercando l’immediatezza e la brevità, ma insieme costantemente ricordando le massime di san Benedetto quanto al rispetto dell’altro e all’appello all’intelligenza e agli argomenti. Lo ha fatto e lo sta facendo con un’attenzione costante al punto di vista di chi ascolta: cercando di essere visibile sui motori di ricerca anche a chi non cerchi direttamente Alleanza Cattolica o Cristianità, analizzando gli usi effettivi dei vari canali verso una comunicazione sempre più feconda.
In questo contesto, l’articolazione dei messaggi fra Cristianità egli altri canali offre sempre nuove opportunità alla missione di Alleanza Cattolica e una sfida costante, in un contesto/mercato comunicativo in continuo cambiamento.
Si tratta di una sfida da accogliere con umiltà ed entusiasmo: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: “Regna il tuo Dio”» (Is. 52, 7).
Note:
(1) I numeri «centenari» della rivista hanno sempre offerto l’occasione per una sosta riflessiva. In occasione del n. 100 (anno XI, agosto-ottobre 1983), Marco Tangheroni (1946-2004) ha proposto una riflessione magistrale intitolata Per risvegliare la intelligenza e la volontà dei cattolici italiani (pp. 6-8); nel numero 200 (anno XIX, dicembre 1991) si è sottolineato il legame fra la rivista e la nuova evangelizzazione: «Cristianità» n. 200 e «nuova evangelizzazione» (p. 24). Il numero 300 (anno XXVIII, luglio-agosto 2000) ha celebrato il traguardo con un fascicolo intitolato Alleanza Cattolica cum Petro, sub Petro verso la civiltà cristiana nel terzo millennio, interamente dedicato a una raccolta di testi del magistero di Papa san Giovanni Paolo II (1978-2005), con un’introduzione di Giovanni Cantoni, fondatore dell’associazione e della rivista.
(2) Aristotele, Politica, I, 2, 1253a, trad. it. in Idem, Politica, Trattato sull’economia, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 6-7.
(3) Cfr., di chi scrive, Comunicazione e bene comune, in Cristianità, anno XLII, n. 373, luglio-settembre 2014, pp. 39-42.
(4) Marco Fabio Quintiliano, Institutio oratoria, l. XII, 2.
(5) Cfr. su questo tema, di chi scrive, ζώον λογικόν. Un itinerario tra comunicazione ed educazione, in PierLuigi Zoccatelli e Ignazio Cantoni (a cura di), A maggior gloria di Dio, anche sociale. Scritti in onore di Giovanni Cantoni nel suo settantesimo compleanno, Cantagalli, Siena 2008, pp. 55-68; e la Presentazione, intitolata Cultura, Educazione e Fede, a Christopher Dawson (1889-1970), La crisi dell’istruzione occidentale, a cura di Paolo Mazzeranghi, D’Ettoris, Crotone 2013, pp. 7-16. Cfr. anche: Alcune riflessioni sul Direttorio omiletico, in Rivista Teologica di Lugano, anno XX, n. 2 (2015), pp. 195-205.
(6) Regola di San Benedetto, VII, in Salvatore Pricoco (a cura di), La Regola di San Benedetto e le Regole dei Padri, Fondazione Lorenzo Valla, Arnoldo Mondadori, Verona 1995, p. 163.
(7) Regola di San Benedetto, VII, ibid., p. 163.
(8) Cfr. L. Cantoni e Stefano Tardini, Listening and silence in communication: reflections on two texts, in Giampiero Gobber e Andrea Rocci (a cura di), Language, reason and education. Studies in honor of Eddo Rigotti, Peter Lang, Berna 2014, pp. 7-22.
(9) Conviene qui ricordare, in nota, che la Scuola estiva San Colombano, promossa dalla cooperativa Cristianità con il patrocinio di Alleanza Cattolica, che si svolse presso la casa dell’Opus Mariae Matris Ecclesiae, a Filetto (Massa-Carrara), dal 6 al 12 agosto 2012, ebbe come tema proprio La comunicazione. A essa fu mandato un video-messaggio di saluto da S.E. mons. Claudio Celli, allora presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, che fece in particolare riferimento al tema del silenzio e dell’ascolto, in relazione alla nuova evangelizzazione.
(10) Benché non sia possibile indicare una data precisa della prima pubblicazione del sito dell’associazione e della sua rivista, questa risale almeno al 1997, da principio senza un nome di dominio proprio. La prima versione registrata dal servizio archive.org è quella del 6-2-1998: <web.archive.org/web/19980206090903/http://www.agonet.it/cristianita/>, in cui si fa riferimento a un’«ultima modifica: 8 dicembre 1997 – Immacolata Concezione di Maria».
Si può ripercorrere la storia del sito attraverso le registrazioni parziali fatte dallo stesso servizio: <web.archive.org/web/*/www.alleanzacattolica.org>.