di Paul Wang da AsiaNews del 09/09/2020
Secondo la nuova legge sulla sicurezza, il ragazzo potrebbe essere accusato di secessione. A scuola è proibito qualunque slogan politico e cantare l’inno delle manifestazioni pro-democrazia “Gloria ad Hong Kong”. Associazione degli studenti: E’ censura politica.
Hong Kong (AsiaNews) – Sospeso dalla scuola per una settimana: è successo a un ragazzo della scuola media superiore Heung To di Kowloon Tong. Il motivo: nella foto del suo profilo si vedeva una bandiera con lo slogan “Hong Kong libera. Rivoluzione adesso”, molto simile allo slogan “Liberare Hong Kong. Rivoluzione del nostro tempo”, divenuto famoso durante i mesi di manifestazioni pro-democrazia nell’ultimo anno.
Il ragazzo, un sedicenne, ha postato questa foto nel suo profilo durante una lezione on-line. Da quanto si comprende, la sospensione è una misura preventiva. A causa della legge sulla sicurezza nazionale, imposta da Pechino, il ragazzo potrebbe essere accusato di secessione.
Nel luglio scorso, il segretario per l’Educazione, Kevin Yeung Yun-hung aveva messo in guardia gli studenti di non manifestare contro la legge in scuola e di non gridare slogan o cantare inni come “Gloria ad Hong Kong”, divenuti sospetti di indipendentismo e secessione, col rischio di essere condannati fino a 10 anni di prigione.
La scuola Heung To non è nuova alle polemiche. Nel giugno scorso, un’insegnante ha accusato la dirigenza di non averle rinnovato il contratto perché durante gli esami di musica, non aveva bloccato gli studenti dal cantare “Gloria a Hong Kong” e perché “non condivideva la stessa visione politica” della scuola.
Alle manifestazioni dello scorso anno, i giovani e perfino ragazzi e ragazze della scuola media inferiore costituivano una parte considerevole. Lo scorso maggio, su oltre 8mila arrestati, il 17% era costituito da giovani con meno di 18 anni.
Secondo l’associazione degli studenti, la sospensione del loro collega è una forma di “censura politica” e la punizione è “troppo dura”.
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