Anche se in modo sostanzialmente inadeguato, i mass media, commentando l’esito delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, svoltesi il 18 giugno 1989, hanno segnalato l’incremento delle astensioni, delle schede bianche e di quelle nulle, la cui somma costituisce quanto gli esperti chiamano l'”astensionismo totale”. Non hanno però offerto elementi sufficientemente articolati per permettere alla pubblica opinione di valutare non solo la portata del fenomeno, ma anche la sua dislocazione, nonché il reale spessore sia dell'”entusiasmo europeistico” attribuito all’elettorato italiano, sia del carattere squisitamente propagandistico del “successo” del partito comunista. Le tabelle che seguono sono state elaborate sulla base dei dati forniti dall’Ufficio Elettorale del ministero dell’Interno – escluse le sezioni estere -, con le percentuali riferite al numero degli elettori, cioè agli aventi diritto al voto, e non semplicemente a quello dei votanti, oppure dei voti validi. Vengono presentati anche i risultati delle liste concorrenti, talora accorpate per polarità, con le rispettive percentuali sempre calcolate sulla base dell’intero corpo elettorale, cioè “integrali”, quindi confrontate con i risultati delle elezioni europee del 17 giugno 1984, per il cui dettaglio cfr. 17 e 24 giugno 1984. Le cifre del “rifiuto” e il “voto integrale”, in Cristianità, anno XII, n. 112-113, agosto-settembre 1984.
1. Il “rifiuto” 1989 [sono riportati solo i risultati complessivi delle regioni e delle aree geografiche].
2. Il “voto integrale” 1989.