Domenica 11 gennaio a Lecco e domenica 23 febbraio a Como, il Comitato per la difesa della proprietà privata e del risparmio ha promosso due affollate e riuscite manifestazioni, radunando i propri aderenti, per la gran parte vittime della legge 865, e numerosi simpatizzanti.
Nel corso delle riunioni, dai dirigenti del Comitato e da tecnici qualificati sono state fatte opportune osservazioni sui danni prodotti dalla applicazione della legge citata, documentati ed esposti con chiarezza e dovizia di particolari, e sono inoltre state fornite indicazioni per la difesa dagli ingiusti espropri.
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Durante gli incontri, a nome di Alleanza Cattolica, associata dai promotori alle iniziative, ha preso la parola Giovanni Cantoni.
Dopo avere ricordato brevemente gli scopi dell’associazione da lui rappresentata – scopi che si compendiano nella considerazione di Pio XII secondo cui “un cristiano credente deve abbracciare con fermezza tutti gli articoli del domma rivelato e tutte le verità necessariamente derivanti dal domma stesso, in particolar modo quindi anche i principi fondamentali su cui riposa l’edificio di ogni sana dottrina sociale” -, ha subito indicato nel diritto di proprietà un fondamento della dottrina sociale naturale e cristiana.
Di tale diritto ha quindi mostrato le basi razionali e magisteriali, citando essenziali documenti dei Sommi Pontefici, e illustrando il rapporto tra la proprietà privata e il bene comune.
Giovanni Cantoni ha quindi insistito sulla interdipendenza tra proprietà e libertà, e sul carattere diametralmente opposto sia all’una che all’altra del comunismo, la cui dottrina Marx ed Engels hanno così riassunto: “Abolizione della proprietà privata“. “Ma l’abolizione della proprietà privata – ha proseguito nel suo intervento – non avviene soltanto con mezzi violenti: in analogia con la distinzione tra guerra calda e guerra fredda, si può dire che esiste non solo una socializzazione calda, ma anche una socializzazione fredda, una socializzazione strisciante. E questa socializzazione strisciante si manifesta attraverso lo svuotamento del diritto di proprietà, l’esproprio per ragioni di pubblica utilità non sufficientemente fondate o con indennizzo irrisorio, l’inflazione, la sottrazione di un bene al mercato attraverso il blocco del suo valore, la pressione fiscale, ecc.“.
Venendo alla conclusione, l’esponente di Alleanza Cattolica ha messo in guardia i presenti dalle trappole comuniste, citando in proposito la costituzione di un sindacato “comunista” di proprietari immobiliari! Ha quindi incitato i presenti a continuare la battaglia intrapresa, consapevoli che non si tratta di “una battaglia antisociale e fondamentalmente egoistica, la battaglia di ricchi contro poveri in difesa dei propri ingiusti privilegi“, ma di “una battaglia sostanzialmente sociale in difesa di un istituto che è a fondamento, con altri, dell’ordine sociale naturale e cristiano“.
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Nel corso di entrambe le manifestazioni persone del pubblico hanno avuto parole di elogio e di incoraggiamento per i giovani propagandisti di Cristianità, che diffondevano la rivista e altre pubblicazioni.
Gli incontri promossi dal Comitato per la difesa della proprietà e del risparmio paiono destinati a moltiplicarsi, anche sulla base del successo ottenuto fino a oggi, sia di intervenuti che di stampa.