
Come si costruisce una società a misura d’uomo e secondo il piano di Dio?
di Francesca Morselli
Semplice: prendi delle famiglie di varie età, estrazioni sociale, posizione geografica, ma unite dalla fede in Cristo, raggruppale in una casa diocesana sperduta nelle pre-alpi venete, proponi a loro argomenti su cui discutere e argomentare, dona la possibilità di una messa al giorno e di un rosario recitato in comunione, lascia un sacerdote per le confessioni e …aspetta quattro giorni.
Dopo un breve lasso di tempo vedrai persone che si aiutano nella gestione dei mille bambini delle famiglie in causa, ragazze adolescenti prima sconosciute che parlano della loro vita e di argomenti e dubbi adolescenziali comuni, ragazzi che fumano sigari con uomini più vecchi di loro e si confrontano su grandi temi dell’esistenza e ragazze che ascoltano i racconti di donne più mature che hanno già affrontato la sfida di essere madri-mogli-lavoratrici cristiane.
Un mix perfetto di persone mature, giovani e bimbi, uomini e donne, tutti accomunati dalla volontà di crescere assieme, di condividere la vita guardando nella stessa direzione; è proprio così che nasce il miracolo dei giorni passati assieme ad aspettare l’anno giubilare 2025 a Roverè Veronese, tra messe e passeggiate, giochi e relazioni, sostenuti dalla volontà di sentirsi parte di un unico mondo, uniti dalla stessa visione.
Questi giorni sono stati guidati dalla gioia e dalla consapevolezza di non sentirsi soli, 170 persone hanno dimostrato che la gioia della condivisione esiste e che il cristiano è una persona felice: il suo ottimismo nei confronti della vita è dato dal sapere che alla fine “Il cuore immacolato di Maria trionferà” (parole della Vergine Maria ai pastorelli di Fatima il 13 luglio 1917 – tema dell’incontro a Roverè). E come disse Gandalf nel “Signore degli Anelli”: “Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare col tempo che ci viene dato”; noi abbiamo scelto di ringraziare per tutti quei doni che ogni giorno riceviamo e che troppo spesso diamo per scontato, condividendo questi momenti con gli amici, i nostri prossimi più prossimi. Ecco perché abbiamo trascorso giorni di festa e di gioia, di condivisione e di raccoglimento al tempo stesso, proprio per aver scelto bene il tempo dato.
Le partenze, dopo momenti così intensi e edificanti, sono sempre un po’ tristi e alla fine ci si domanda come si possa proseguire il nuovo anno separati gli uni dagli altri. La sintonia che ci unisce, miracolosamente, continua anche se non ci si vede quotidianamente perché la comunione di intenti ci rende uniti anche se lontani. Non dispiacciamoci dunque se la nostra mini vacanza è finita, è solo la partenza per un nuovo inizio, una nuova carrozza di un lungo treno che viaggia verso una meta desiderata e verso cui noi tutti stiamo viaggiando. Che il nostro viaggio sia il più lungo e felice possibile.
Sabato, 18 gennaio 2025