Alessio U. Floridi S.J.
Il 7 novembre 1986, dopo breve malattia, si è spento, nella clinica Regina Apostolorum di Albano, presso Roma, padre Alessio U. Floridi S.J., rientrato un mese prima dagli Stati Uniti per celebrare con familiari, confratelli e amici il cinquantesimo anniversario della sua vita religiosa. Infatti, nato a Roma il 18 marzo 1920, era entrato nella Compagnia di Gesù il 19 settembre 1936; era stato ordinato sacerdote il 16aprile 1949, in rito bizantino-slavo, e aveva studiato nel Pontificio Collegio Russicum, quindi alla Pontificia Università Gregoriana e presso l’Università di Stato di Roma.
Dal 1950 al 1965 ha fatto parte del Collegio degli Scrittori della rivista dei gesuiti italiani La Civiltà Cattolica, a essa collaborando con articoli ricchi di documentazione di prima mano ricavata dalla stampa sovietica — riviste e giornali —, articoli letti, commentati e giudicati degni di risposta nella stessaUnione Sovietica. Ha inoltre insegnato lingua italiana al CISC, il Centro Internazionale Scambi Culturali di Roma, e lingua russa al Centro Studi Russia Cristiana di Seriate, vicino a Bergamo. Ha poi tenuto corsi sulla storia del pensiero politico russo — in specie sul «populismo» — e sul regime sovietico alla Fordham University di New York, negli Stati Uniti, e sulla morale sovietica presso la facoltà di filosofia N.S. Medianeira di San Paolo, in Brasile. Nel corso dell’anno accademico 1967-1968 è stato Senior Fellow presso il Research Institute on Communism Affairs della Columbia University di New York, sotto la direzione del professor Zbigniew Brzezinski; e per l’anno accademico1971-1972 ha avuto una borsa di studio dall’International Labor Program della Georgetown University di Washington.
Frutto dei suoi studi sono numerosi volumi: I lavoratori contro lo sfruttamento comunista nell’Europa Orientale e nell’URSS (Edizioni «La Civiltà Cattolica», Roma 1957); Il dilemma dell’Unione Sovietica. Mito e realtà di un umanesimo (Edizioni «La Civiltà Cattolica», Roma 1966, tradotto in portoghese nel 1968); Radicalismo Cattolico Brasiliano (Istituto Editoriale del Mediterraneo, Roma 1968, pure tradotto in portoghese nel 1973); Dr. Hromadka and Christian Peace Conference. Failure of an Experiment in East-West Dialogue (Spaulding Co., Boston 1970); The Uncertain Alliance. The Catholic Church and Labor in Latin America (in collaborazione con Annette E. Stiebold, Center for Advanced International Studies, University of Miami, Miami 1973) e, finalmente, Mosca e il Vaticano. I dissidenti sovietici di fronte al «dialogo» («LaCasa di Matriona», Milano 1976, due volte aggiornato e quindi tradotto in francese nel 1979 e in inglese nel 1986).
Padre Alessio U. Floridi ha inoltre collaborato a The Politics of Soviet Education (Praeger, New York 1960), a L’Ateismo Contemporaneo (Edizioni Centro Cristologico, Napoli 1965) e ad Archiepiscopal and Patriarchal Autonomy (Fordham University, New York 1972); e ha tradotto in italiano La Svolta Vekhi. L’intelligencija russa tra il 1905 e il 1917 (Jaca Book, Milano 1970). Si ricordano anche In tema di «dissenso» e di «Ostpolitik» (intervista del 28-l1-1977, in Cristianità, anno V, n. 32, dicembre 1977), nonché la sua traduzione del Testamento del cardinale Josyf Slipyi (in Quaderni di «Cristianità», anno I, n. 2, estate 1985, pp. 26-44).
Mosca e il Vaticano. I dissidenti sovietici di fronte al «dialogo» costituisce l’opera principale del sovietologo gesuita che in essa esprime — da grande conoscitore della letteratura del samizdat e dell’ambiente dell’opposizione interna sovietica e degli altri paesi sotto il giogo comunista, e sulla base della drammatica verità dei fatti e delle testimonianze — tutte le sue riserve nei riguardi di quell’atteggiamento della Santa Sede noto come Ostpolitik, il «dialogo» tra Mosca e il Vaticano, appunto, avviato durante il pontificato di Papa Giovanni XXIII e continuato con Papa Paolo VI, nell’illusione che cedimenti e compromessi nei confronti dell’imperialismo comunista alleviassero la sorte delle diverse Chiese del Silenzio e dei cristiani che subiscono discriminazioni e vessazioni di ogni sorta. Nel volume sono particolarmente significativi e rivelatori i capitoli sulla Lituania e sull’Ucraina cattolica: il messaggio di questi popoli, sacrificati globalmente sull’altare della «distensione», non è — secondo padre Alessio U. Floridi — di rassegnazione, ma di coraggiosa speranza cristiana, sulla quale egli invita a meditare tante autorità dimissionarie — politiche e spirituali — dell’Occidente.
Un cenno almeno merita, infine, l’attività pastorale del degno figlio di Sant’Ignazio, svolta presso gruppi di provenienza russa prima in Brasile, nel collegio S. Vladimir di Santos, vicino a San Paolo, poi negli Stati Uniti, fra i cattolici di rito orientale negli Stati di New York, del Massachussetts e del New Jersey, fino all’ultima destinazione, a Los Angeles, in California, rimasta inattuata per il richiamo alla casa del Padre, a conclusione di una vita vissuta in spirito di povertà e di franchezza evangeliche.