di Oscar Sanguinetti
Alfred Delp S.J. (1907-1945)
1. La vita
Fra i cristiani uccisi dai nazionalsocialisti tedeschi spicca la figura di un giovane gesuita, padre Alfred Delp.
Egli nasce il 15 settembre 1907 a Mannheim, nel Baden-Württemberg Settentrionale, secondo di sei figli, da madre cattolica e da padre evangelico, entrambi di umili origini. Dal 1914 la famiglia Delp vive a Lampertheim, nello Hüttenfeld, a nord di Mannheim, nel Land dell’Assia. La guerra mondiale priverà il giovane Alfred della presenza paterna fino al 1920. Nonostante il battesimo cattolico frequenta, per volontà del padre, la scuola della comunità evangelica, dove riceve la confermazione nel marzo del 1921. Subito dopo, però — sembra per uno schiaffo ricevuto ingiustamente dal pastore —, s’avvicina alla parrocchia cattolica, retta da don Johannes Unger (1866-1935), che era stato vicino ai Delp durante la lunga assenza del capofamiglia, e riceve prima comunione e cresima nel giugno dello stesso anno. Nel 1922 Alfred frequenta a Dieburg, sempre in Assia, il liceo classico alla Goetheschule ed entra nello stesso tempo nel convitto, fondato dal cardinale di Magonza e pioniere della dottrina sociale cattolica Wilhelm Emmanuel von Ketteler (1811-1877). Buon studente, aperto e intelligente, di carattere fermo anche se un po’ irrequieto e curioso, egli aderisce all’associazione giovanile ND, Neudeutschland, “Nuova Germania” — creata nel 1919 a Colonia dal vescovo Felix von Hartmann (1851-1919) con una spiritualità improntata a quella delle Congregazioni Mariane gesuitiche, fondate a Roma nel 1563 dal belga padre Jean Leunis (1535-1584) —, dove inizia un itinerario di formazione umana e cristiana caratterizzato dal contatto con la natura nei frequenti campeggi nelle foreste e da visite ai monumenti del Medioevo germanico. Nel marzo del 1926, dopo la maturità, probabilmente in seguito all’esperienza degli esercizi ignaziani fatta durante l’estate del 1924, Alfred Delp manifesta, come altri esponenti di ND, l’intenzione di entrare nella Compagnia di Gesù.
2. La vocazione
Entrato nel noviziato dell’ordine a Feldkirch, nel Vorarlberg austriaco, emette i primi voti il 27 aprile 1928. Nei tre anni successivi studia filosofia a Pullach, nei pressi di Monaco di Baviera, coltivando in particolare lo studio del filosofo Martin Heidegger (1889-1976). Nel 1931 riceve gli ordini minori e torna a Feldkirch come educatore presso la scuola Stella Matutina. L’avvento al potere di Adolf Hitler (1889-1945) e il nuovo clima politico sono accolti senza particolari problemi anche dall’ambiente cristiano “d’avanguardia” nel quale Delp vive. Nel 1934 inizia a Valkenburg, in Olanda, il triennio di teologia e nel 1935 pubblica a Friburgo in Brisgovia, nel Baden-Württemberg, la sua prima opera, Esistenza tragica. Sulla filosofia di Martin Heidegger. Nelle numerose conferenze e in articoli sulle riviste cattoliche Stimmen der Zeit, “Voci del Tempo”, Der Gral e Crysologus affronta soprattutto il tema del confronto fra cattolicesimo e mondo moderno, nonché l’ideologia nazionalsocialista. Particolare attenzione rivolge al pericolo costituito dal Movimento della Fede Tedesca — promosso da Jakob Wilhelm Hauer (1881-1962) e dal conte Ernst von Reventlow (1869-1943) —, che si prefiggeva di radunare in un movimento ed eventualmente in una Chiesa “patriottici” tutti i cristiani tedeschi. Il 24 giugno 1937 — nel quarto centenario dell’ordinazione presbiterale di sant’Ignazio di Loyola (1491-1556) — viene consacrato sacerdote nella chiesa di San Michele a Monaco dal cardinale arcivescovo Michael Faulhaber (1869-1952). Conseguita la licenza in teologia, l’8 ottobre 1938 inizia a Feldkirch — dopo l’Anscluss del marzo nel Terzo Reich — il corso di esercizi di quattro settimane, previsto per confermare i proficienti nella loro vocazione.
3. L’apostolato
Nel luglio del 1939, al termine del lungo percorso formativo, in attesa di emettere i voti solenni, inizia a collaborare stabilmente al mensile dei laureati cattolici Stimmen der Zeit, a Monaco. Intanto chiede l’ammissione agli studi filosofici superiori all’università di Monaco e, avutone responso negativo, forse valutando imminente la guerra, cerca — anche in questo caso invano — di diventare cappellano militare. In questo periodo, padre Delp intensifica i suoi giri di conferenze attraverso la Germania e presta assistenza ad alcuni gruppi della ND di Bogenhausen, sobborgo della capitale bavarese. La pubblicazione di due suoi studi, L’uomo davanti a sé stesso e L’uomo e la storia, è impedita in quanto il dipartimento nazionalsocialista della cultura rifiuta per pregiudizio antigesuitico la sua domanda d’iscrizione, obbligatoria nella Germania di allora per dare alle stampe opere di cultura.
4. Inizi di persecuzione
In conseguenza della ripresa in grande stile — alla fine del 1940 — dell’offensiva nazionalsocialista contro le Chiese cristiane e contro gli ordini religiosi, anche la sede di Stimmen der Zeit, il 18 aprile 1941, viene confiscata dalla Gestapo, Geheime Staatspolizei, la polizia segreta di Stato, che impedisce l’uscita della rivista per quattro mesi. Il 16 giugno padre Delp è nominato rettore della chiesa di San Giorgio a Monaco-Bogenhausen, dove si prodiga per alleviare le sofferenze causate dai bombardamenti alleati, per frenare l’azione anticristiana del governo e per aiutare gli ebrei perseguitati, senza tralasciare comunque l’animazione culturale, fondando allo scopo un “circolo di conversazione”. Brillante e infaticabile predicatore, esperto di tematiche morali e sociali, dal 1941 al 1943 è anche animatore dei convegni di Fulda, nell’Assia, organizzati dall’Ufficio Centrale cattolico per la Pastorale degli Uomini e dei Lavoratori.
5. Il Circolo di Kreisau
Ma l’evento che più segnerà la sua breve esistenza sarà l’adesione, verso la metà del 1942, al Circolo di Kreisau, ovvero al gruppo di intellettuali e di politici adunatisi a partire dal 1940 intorno al giurista e alto funzionario dell’amministrazione militare conte Helmuth James von Moltke (1907-1945) — nipote dell’omonimo generale prussiano (1800-1891), vincitore dell’Austria-Ungheria nel 1866 e della Francia nel 1870-1871 — e al conte Peter Yorck von Wartenburg (1904-1944). Alle attività del circolo — che prendeva nome dalla tenuta avita dei von Moltke nella Bassa Slesia, dove si svolgeranno i principali convegni — prendevano parte esponenti cattolici ed evangelici, singole personalità, aristocratici, funzionari del governo, ex uomini politici della Repubblica di Weimar, nonché il superiore di padre Delp stesso, il provinciale Augustin Rösch (1893-1961). Essi condividevano la persuasione dell’ineluttabilità della sconfitta del Reich e si sforzavano di trovare un modo per giungere alla pace e per uscire dal regime totalitario hitleriano con il minor danno, possibilmente senza violenza. Studiavano quindi i lineamenti costituzionali e politici di una nuova Germania, ispirandosi al cristianesimo sociale e alla democrazia occidentale. In ciò si differenziavano dai circoli dell’opposizione militare, nonché da quelli aristocratico-conservatori, animati da Carl Friedrich Goerdeler (1884-1945), già borgomastro di Lipsia, e dall’ex ambasciatore a Roma Ulrich von Hassel (1881-1944). Delp viene invitato alle riunioni — insieme con altri “esperti” gesuiti come Lothar König (1906-1946), segretario del provinciale — da padre Rösch stesso, richiesto d’inserire uno specialista della questione sociale nel gruppo di lavoro che studiava la ricristianizzazione dell’ambiente operaio tedesco. Così padre Delp — la cui presenza non è dunque episodica, ma organica alle finalità del circolo — partecipa all’elaborazione di molteplici dichiarazioni di princìpi e di schemi d’ordine sociale basati sui diritti umani e sulle encicliche sociali dei Papi. Il circolo manteneva contatti con il gruppo legittimista bavarese dell’ex ambasciatore Franz Sperr (1878-1945), con i socialdemocratici, con i presuli tedeschi Konrad von Preysing-Lichtenegg-Moos (1880-1950) di Berlino, il servo di Dio Clemens August von Galen (1878-1946) di Münster, Conrad Gröber di Meissen (1872-1948), Johannes Baptist Dietz (1879-1959) di Fulda, Andreas Rohracher (1892-1976) di Salisburgo, e, infine, con i gruppi della resistenza militare, intenti a organizzare piani contro Hitler. Padre Delp stesso avrà un incontro anche con l’attentatore del 20 luglio 1944, colonnello Claus Schenk von Stauffenberg (1907-1944).
6. Il 20 luglio 1944 e la fine
Se fino all’estate 1944 la resistenza a Hitler ha tutto sommato vita facile, dopo il fallito colpo di Stato militare del 20 luglio la scure nazionalsocialista si abbatte anche sui gruppi non direttamente coinvolti nella vicenda e ne annienta i quadri. Cadono, fra gli altri, von Stauffenberg, l’ammiraglio ed ex capo del controspionaggio del ReichWilhelm Canaris (1887-1945), Julius Leber (1891-1945), Adolf Reichwein (1898-1944), Goerdeler, von Hassel, Wilhelm Leuschner (1888-1944), von Moltke, Sperr e il diplomatico Adam von Trott zu Solz (1909-1944).
Il 28 luglio 1944 anche padre Delp viene arrestato dalla Gestapo al termine della Messa mattutina e trasferito a Berlino, dove operavano le commissioni d’inchiesta e il Volksgerichth, la Corte Popolare di Giustizia, il tribunale speciale retto dal 1942 dal magistrato di partito Roland Freisler (1893-1945). Il nome di padre Delp era stato scoperto in uno scritto sequestrato al conte Yorck von Wartenburg, arrestato in precedenza e giustiziato l’8 agosto 1944. Nel carcere della Gestapo nella Lehrterstraße di Berlino padre Delp subisce ripetutamente gli “interrogatori aggravati”, ossia sotto tortura, prescritti dal capo della Gestapo Ernst Kaltenbrunner (1902-1946) per i congiurati arrestati. I funzionari della Gestapo che l’interrogavano fino a tarda notte, dopo averlo malmenato, gli dicevano: “Così, questa notte lei non può dormire. Lei pregherà e non verrà nessun Signore Dio, e nessun angelo la libererà. Noi invece dormiremo bene e domani mattina ricominceremo a picchiarla con forze fresche”. L’8 dicembre 1944, alla presenza di un confratello in visita e con il tacito assenso di un carceriere, riesce a emettere i voti religiosi solenni, diventando così membro della Compagnia a pieno titolo. Pur nelle ristrettezze della prigionia, riesce spesso a celebrare l’eucarestia e a scrivere una serie di commenti alla liturgia, che si risolvono in una profonda riflessione cristiana sulla vita e sulla morte. Dopo un breve processo, l’11 gennaio il tribunale lo condanna a morte per alto tradimento e per mancata denuncia di crimini progettati — nella fattispecie le intenzioni golpiste di Goerdeler e del generale Ludwig Beck (1880-1944), già capo di stato maggiore dell’esercito —, insieme a von Moltke — già da dodici mesi in carcere — e con altri esponenti di Kreisau. Nessuno dei condannati veniva trovato implicato direttamente con il fallito attentato a Hitler. Le ragioni non esplicitate della condanna di padre Delp erano l’impossibilità di arrestare padre Rösch e il suo rifiuto di abbandonare l’ordine di sant’Ignazio. Contrariamente all’uso invalso, la sentenza non viene eseguita subito. Solo il 31 gennaio padre Delp viene condotto nel carcere di Berlino-Plötzensee, dove avevano luogo le esecuzioni e dove il 23 precedente erano caduti von Moltke e Sperr. Il 2 febbraio egli viene impiccato nel capannone della morte. Insieme con lui muoiono Carl Friedrich von Goerdeler e Johannes Popitz (1884-1945), ministro delle finanze del governo prussiano e amico di Goerdeler. L’ultima lettura di padre Delp nell’attesa dell’impiccagione è l’Imitazione di Cristo. Pochi istanti prima di entrare nella stanza della morte aveva chiesto al cappellano del carcere notizie sugli sviluppi dell’avanzata russa. Vista la poca informazione di quest’ultimo aveva esclamato serenamente: “Ah, signor parroco, fra una mezz’ora ne saprò più di lei”.
Oscar Sanguinetti
Per approfondire: vedi Roman Bleistein S.J., Alfred Delp. Storia di un testimone, trad. it., con ill., Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 1994; sul Circolo di Kreisau, vedi Helmuth James von Moltke,Futuro e resistenza. Dalle lettere degli anni 1926-1945, trad. it., Morcelliana, Brescia 1985; sul circolo nel quadro dell’opposizione al nazionalsocialismo vedi Hans Rothfels, L’opposizione tedesca al nazismo, trad. it., Cappelli, Bologna 1963.