Come limitare i danni delle alluvioni, una ricorrenza sportiva e cattolica, l’asse anti-occidentale serra i ranghi
di Luca Bucca
– A novembre dello scorso anno, commentando la notizia dell’alluvione che aveva colpito alcune zone della Toscana, si sottolineava in questa rubrica come in quegli stessi territori fenomeni del genere si fossero verificati con una certa ciclicità lungo i secoli. Pertanto si concludeva invitando a custodire la memoria storica di determinati eventi, anche per potere realizzare le opere necessarie per prevenire o almeno limitare, per quanto possibile, il ripetersi degli effetti disastrosi. A distanza di meno di un anno, guardando all’ultima alluvione che ha recentemente colpito l’Emilia Romagna, quanto ricordato sopra trova ulteriore conferma. Basti pensare che dei quasi 200 milioni di euro stanziati dal governo, tra risorse per interventi di somma urgenza e fondi per la sicurezza idrica in Emilia Romagna, la regione e gli enti locali ne hanno spesi all’incirca solo un quarto. E la mancanza si nota, ad esempio, a Faenza: la zona colpita dall’alluvione è la stessa del maggio 2023, ma dove nel frattempo sono state realizzate nuove opere di contenimento delle acque non si sono registrati danni. Dunque a qualcuno può fare comodo l’alibi del cambiamento climatico, magari per alleggerire le proprie responsabilità, ma se il cambiamento climatico può avere anche cause antropiche, certamente queste sono incuria, trascuratezza e lungaggini burocratiche.
– Per Luigi Gedda ogni definizione rischia di risultare riduttiva. Medico, scienziato, fondatore, animatore politico e sociale, guida. È stato tutto questo e ancora tanto altro e, nonostante i tanti meriti, il mondo cattolico continua a mostrare più di qualche difficoltà nel ricordarlo come davvero meriterebbe. Oltre all’attività professionale e di ricerca, fu anche promotore di iniziative nei campi più svariati. Quest’anno, ad esempio, ricorre l’ottantesimo anniversario della fondazione del Centro Sportivo Italiano, proposto proprio da Gedda alla direzione nazionale dell’Azione Cattolica il 5 gennaio 1944 per recuperare le attività della Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane e del movimento Forza e Grazia, soppressi durante il fascismo. Gli statuti del CSI furono approvati nell’autunno seguente. Nei mesi scorsi e ancora in questo mese di settembre sono state molteplici le iniziative per celebrare questo anniversario, incentrate sullo sport, com’è normale, ma la ricorrenza è utile anche per ricordare l’orizzonte all’interno del quale si muoveva in ogni momento l’azione di Gedda, quello della fede e del desiderio autenticamente missionario di elevare e permeare cristianamente la società, anche attraverso lo sport.
– I mass media statunitensi, riportando fonti governative, hanno evidenziato la preoccupazione per la crescente velocità e intensità delle relazioni tra Iran, Russia, Cina e Corea del Nord. La sempre maggiore connessione tra questi attori dell’asse antioccidentale è effettivamente reale: solo per restare alle notizie delle ultime settimane, in questa direzione si sono mossi i lavori dell’annuale Forum Economico Orientale, tenutosi a Vladivostok dal 3 al 6 settembre, mentre il 16 settembre il think tank internazionale russo Valdaj, formalmente indipendente ma di fatto legato al Cremlino, ha rilasciato il paper Geopolitica marittima degli oceani Pacifico e Indiano, i cui contenuti possono essere riassunti dall’espressione “Mosca approfondisce e detta le linee strategiche”. Il presidente russo Vladimir Putin, inoltre, ha recentemente approvato la proposta di partenariato omnicomprensivo, quindi anche militare, con l’Iran, sulla falsariga di quello già siglato con la Corea del Nord.
Mercoledì, 25 settembre 2024