Quando le cose vanno bene si vede meno, ma l’inimicizia fra il Partito Repubblicano e il presidente Donald J. Trump non è mai cessata. E ora che lo scontro sull’abolizione della riforma sanitaria voluta a suo tempo da Barack Obama (la cosiddetta “Obamacare”) ha riacceso gli animi, si nota più che mai. Le dimissioni, giovedì 27 luglio, di Reince Priebus, capo di gabinetto del … [Leggi di più...] info“Trump epura i conservatori. Una pessima scelta”
“Trump no trans, almeno nelle forze armate”
Sui “princìpi non negoziabili” il presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump tiene egregiamente e a chi i “principi non negoziabili” stanno a cuore ciò basta al di là di quel che Trump è su altre questioni. Lo ha scritto a chiare lettere Mark Bauerlein sull’autorevole mensile cattolico First Things in un articolo encomiabile che, fra coloro che negli Stati Uniti hanno a cuore … [Leggi di più...] info“Trump no trans, almeno nelle forze armate”
“Considerazioni sul massacro degl’indiani d’America”
La frase «Oggi è un buon giorno per morire» non la disse a Little Big Horn il famoso Alce Nero, ma suo cugino Cavallo Pazzo tempo prima. Dei pellirossa, cioè, sappiamo ben poco. Ottimo dunque Al Dio degli inglesi non credere mai. Storia del genocidio degli indiani d’America, 1492-1972 (Oaks Editrice) di Gianfranco Peroncini e Marcella Colombo, giornalisti e fotografi con la … [Leggi di più...] info“Considerazioni sul massacro degl’indiani d’America”
“I dollari del gayliardario Tim Gill per «punire i malvagi»”
di Marco Respinti, pubblicato su "la bianca torre di Ecthelion" il 26 luglio 2017 «Punire i malvagi»: lo scopo dell’attivismo omosessualista (per lo meno di una parte decisiva di esso) è questo, altro che uguaglianza, tolleranza e diritti. A dirlo ‒ al rotocalco Rolling Stone ‒ è stato Tim Gill, 63enne imprenditore informatico, miliardario, omosessuale “sposato” con Scott … [Leggi di più...] info“I dollari del gayliardario Tim Gill per «punire i malvagi»”
“Processione per l’ultimo zar, nostalgia di un futuro diverso”
Nella notte fra il 16 e il 17 luglio, più di 60mila russi hanno marciato per una quindicina di chilometri dietro alla croce, dalla casa di Nikolaj Ipat’ev, un mercante di Ekaterinburg, nella regione degli Urali, dove la famiglia imperiale russa era stata sterminata senza pietà dai bolscevichi 99 anni prima, fino a Ganina Jama, una miniera dismessa nei pressi del villaggio di … [Leggi di più...] info“Processione per l’ultimo zar, nostalgia di un futuro diverso”




