
Bambini fuori dai ristoranti, la proposta del ministro Valditara sul consenso informato, ottant’anni fa terminava la Seconda Guerra Mondiale
di Luca Bucca
– Negli ultimi giorni la notizia di una nota osteria bolognese che “sconsiglia” l’ingresso dei minori nel locale ha posto sotto i riflettori la tendenza, che va sempre più diffondendosi (ormai da tempo negli Stati Uniti e negli ultimi anni anche in Europa) a precludere l’accesso a ristoranti e luoghi di soggiorno alle famiglie con bambini. Questione che si muove su un precario equilibrio, tra fruitori anche con qualche ragione nel cercare tranquillità, bambini che cercano di fare, appunto, i bambini e genitori non sempre in grado di contenerli entro il limite del tollerabile. Ma la sempre maggiore diffusione di luoghi cosiddetti “children free” mette in rilievo una generale tendenza della società (che le statistiche ci dicono sempre più composta di anziani, single e coppie senza figli) insofferente (non solo al ristorante) verso i bambini, che non ne mette al mondo e che non ne riconosce il valore. E le famiglie con bambini evidentemente sono oggi un target economicamente sacrificabile, perchè meno numeroso e meno propenso a spendere nel voluttuario. Poi, un giorno non troppo lontano, quando i pochi bambini in circolazione diverranno pochi adulti consumatori, parecchie attività commerciali, non solo della ristorazione, semplicemente saranno costrette a chiudere per mancanza di clienti.
– La proposta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, presentata il 30 aprile scorso in Consiglio dei ministri, inerente l’obbligo del consenso dei genitori in relazione a qualsiasi attività didattica extracurriculare sui temi della sessualità, esalta il principio, spesso compresso, del primato educativo dei genitori. Le opposizioni politiche e culturali sono subito insorte, rivelando il loro volto totalitario. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione cultura alla Camera, Antonio Caso, ad esempio, non ha usato giri di parole: «è lo Stato che deve garantire un’educazione libera e laica, non delegarla alle famiglie a seconda delle opinioni personali». Sulla stessa falsariga numerose altre dichiarazioni, più o meno articolate, ma tutte dal sapore amaro di stato etico. Non le manda a dire, infine, nemmeno il cantautore Roberto Vecchioni, sempre più spesso assurto a guru della sinistra, durante la trasmissione di La7 In altre Parole: «I genitori devono starsene a casa loro e stare zitti». Evidentemente è stato toccato un nervo scoperto e molti ambienti ideologizzati temono di non potere fare più il bello e il cattivo tempo nelle scuole su temi sensibili, magari con la compiacenza di qualche dirigente o insegnante e all’insaputa dei genitori.
– Nell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale (8 maggio 1945), rileggere l’esortazione finale del radiomessaggio Ecco alfine terminata, diffuso da Papa Pio XII (1939-58) il giorno seguente, è utile per capire cosa è andato storto negli anni successivi, immaginati da tanti come anni finalmente di pace. Essi finirono per consegnare alla storia e all’attualità ancora cronache belliche: «Innanzi tutto pertanto supplichiamo istantemente nelle nostre preghiere quotidiane il Dio d’amore di adempire la sua promessa fatta per bocca del profeta Ezechiele: “Io darò loro un cuore unanime, un nuovo spirito infonderò nel loro interno, e strapperò dalle loro viscere il cuore di sasso e vi sostituirò un cuore di carne, affinché camminino sulla via dei miei precetti e osservino i miei giudizi e li mettano in pratica, ed essi siano il mio popolo e io sia il loro Dio” (Ez 11,19-20). Che il Signore si degni di destare questo spirito nuovo, il suo spirito, nei popoli e particolarmente nel cuore di coloro, cui è affidata la cura di ristabilire la futura pace! Allora, e allora soltanto, il mondo risuscitato eviterà il ritorno del tremendo flagello e regnerà la vera, stabile e universale fratellanza e quella pace garantita da Cristo anche in terra a chi nella sua legge d’amore vorrà credere e sperare». Allora, e allora soltanto, quando popoli e governanti accoglieranno lo Spirito del Signore, vi potrà dunque essere finalmente pace.
Mercoledì, 7 maggio 2025