Il diavolo esiste, e per tentarci usa anche la tecnologia. Ma noi abbiamo un Alleato formidabile, che sostiene i suoi discepoli con tutta la potenza dello Spirito Santo
di Michele Brambilla
«Subito dopo il suo battesimo nel Giordano, Gesù “fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo” (Mt 4,1)»: l’udienza del 25 settembre inizia con questa celebre citazione, che dando il primato allo Spirito Santo ci assicura che «l’iniziativa non è di satana, ma di Dio. Andando nel deserto, Gesù obbedisce a una ispirazione dello Spirito Santo, non cade in un tranello del nemico, no! Una volta superata la prova, Egli – è scritto – tornò in Galilea “con la potenza dello Spirito Santo” (Lc 4,14)», precisa infatti Papa Francesco.
«Gesù, nel deserto, si è liberato di satana e ora può liberare da satana»: la storia umana, iniziata sotto il segno del peccato originale, trova il suo Redentore, che entra nel mondo portando fin da subito la Salvezza. «Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è giunto fra voi il regno di Dio» (Mt 12,27).
Però «oggi assistiamo a uno strano fenomeno riguardo al demonio. A un certo livello culturale, si ritiene che semplicemente non esista. Sarebbe un simbolo dell’inconscio collettivo, o dell’alienazione, insomma una metafora. Ma “la più grande astuzia del demonio è far credere che non esiste”, come ha scritto qualcuno (Charles Baudelaire). È astuto: lui ci fa credere che non esiste e così domina tutto», tanto che «il nostro mondo tecnologico e secolarizzato pullula di maghi, di occultismo, spiritismo, astrologi, venditori di fatture e di amuleti, e purtroppo di sette sataniche vere e proprie. Scacciato dalla porta, il diavolo è rientrato, si direbbe, dalla finestra. Scacciato dalla fede, rientra con la superstizione. E se tu sei superstizioso, incoscientemente stai dialogando con il diavolo». Per non parlare dell’uso che il diavolo fa della tecnologia stessa: il Papa ha, per esempio, parole molto forti contro la pornografia, nella quale vede chiaramente un’impronta demoniaca.
Ad ogni modo, «la prova più forte dell’esistenza di satana non si ha nei peccatori o negli ossessi, ma nei santi», perché tutti, chi più chi meno, ha dovuto lottare contro la tentazione e affrontare, a volte, manifestazioni personali, evidenti, del maligno. Proprio i santi ci insegnano che «la battaglia contro lo spirito del male si vince come la vinse Gesù nel deserto: a colpi di parola di Dio. Vedete che Gesù non dialoga con il demonio, mai ha dialogato con il demonio. O lo caccia via, o lo condanna, ma mai dialoga», perché il diavolo è un «cane legato alla catena» che azzanna chi gli si avvicina.
«La consapevolezza dell’azione del diavolo nella storia non deve scoraggiarci. Il pensiero finale deve essere, anche in questo caso, di fiducia e di sicurezza: “Sono con il Signore, vattene via”. Cristo ha vinto il demonio e ci ha donato lo Spirito Santo per fare nostra la sua vittoria» pasquale sul peccato e sulla morte.
In questi giorni, aggiunge il Papa, «sono addolorato dalle notizie che giungono dal Libano, dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni. Auspico che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation. È inaccettabile! Esprimo la mia vicinanza al popolo libanese, che già troppo ha sofferto nel recente passato. E preghiamo per tutti i popoli che soffrono a causa della guerra».
Giovedì, 26 settembre 2024