Di Michele Brambilla
L’edonista snobba la religione perché la considera “noiosa” e, secondo lui, instillerebbe nei fedeli dei desideri evanescenti. La solennità odierna, afferma Papa Francesco durante l’Angelus del 15 agosto, ci ricorda che è esattamente il contrario: il cristianesimo è l’annuncio dell’unica vera, fondata promessa di beatitudine senza fine. «La festa dell’Assunzione di Maria è un richiamo per tutti noi, specialmente per quanti sono afflitti da dubbi e tristezze, e vivono con lo sguardo rivolto in basso, non riescono ad alzare lo sguardo. Guardiamo in alto, il cielo è aperto; non incute timore, non è più distante», come lo credevano i pagani, «perché sulla soglia del cielo c’è una madre che ci attende ed è nostra madre. Ci ama, ci sorride e ci soccorre con premura. Come ogni madre vuole il meglio per i suoi figli e ci dice: “Voi siete preziosi agli occhi di Dio; non siete fatti per i piccoli appagamenti del mondo, ma per le grandi gioie del cielo”».
Maria è una madre che magnifica ed esulta nel suo Dio. «Nel Vangelo di oggi (…) la Vergine Santa prega dicendo: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore” (Lc 1,46-47). Guardiamo», esorta il Papa «ai verbi di questa preghiera: magnifica ed esulta. Si esulta quando accade una cosa così bella che non basta gioire dentro, nell’animo, ma si vuole esprimere la felicità con tutto il corpo: allora si esulta. Maria esulta a motivo di Dio. Chissà se anche a noi è capitato di esultare per il Signore: esultiamo per un risultato ottenuto, per una bella notizia, ma oggi Maria ci insegna a esultare in Dio», che ha operato e continua ad operare in lei, oltre che nella storia, «grandi cose», come recita il Magnificat.
Quali sarebbero queste grandi cose? «Le grandi cose», prosegue il Papa, «sono richiamate dall’altro verbo: magnificare. “L’anima mia magnifica”. Magnificare. Infatti magnificare significa esaltare una realtà per la sua grandezza, per la sua bellezza… Maria esalta la grandezza del Signore, lo loda dicendo che Lui è davvero grande». Ed aggiunge: «nella vita è importante cercare cose grandi, altrimenti ci si perde dietro a tante piccolezze. Maria ci dimostra che, se vogliamo che la nostra vita sia felice, al primo posto va messo Dio, perché Lui solo è grande. Quante volte, invece, viviamo inseguendo cose di poco conto: pregiudizi, rancori, rivalità, invidie, illusioni, beni materiali superflui… Quante meschinità nella vita!».
Francesco invita allora a non soffermarsi troppo sulle preoccupazioni terrene e sui beni materiali. «Lasciamoci attirare dalla bellezza vera, non facciamoci risucchiare dalle piccolezze della vita, ma scegliamo la grandezza del cielo. La Vergine Santa, Porta del cielo, ci aiuti a guardare ogni giorno con fiducia e gioia là, dove è la nostra vera casa, dove è lei, che come madre ci aspetta». Un modo per ricordare che la Madonna ci custodisce e ci attende sempre è pregare con fiducia il santo Rosario, pertanto il Papa benedice 6000 corone (fabbricate con il legno d’ulivo della Terra Santa e donate da Aiuto alla Chiesa che Soffre), che verranno significativamente inviate alle comunità cattoliche della Siria, che si stanno ricostituendo dopo la bufera del “califfato” ISIS.
Giovedì, 15 agosto 2019