Da Luccaindiretta del 26/11/2017. Foto da articolo
Grande partecipazione di pubblico alla conferenza Biotestamento: eutanasia mascherata? organizzata a Lucca ieri (25 novembre) dal comitato Difendiamo i nostri figli di Lucca-Viareggio in collaborazione con Generazione Famiglia e Centro Studi Roasario Livatino, nella Cappella Guinigi di Imt Scuola Alti Studi di Lucca. Dedicata al piccolo Charlie Gard bimbo inglese la cui vicenda umana ha mosso le coscienze di milioni di persone e che rappresenta per molti il primo caso di eutanasia di stato, la conferenza ha visto la partecipazione di moltissime persone: medici, giuristi ma anche tanta gente comune desiderosa di approfondire un tema, quello del biotestamento, di grande attualità ma anche particolarmente complesso in ragione delle ricadute giuridiche, etiche e morali.
Il convegno aperto dalla dottoressa Elisabetta Samek Lodovici, referente locale del comitato Difendiamo i nostri figli ha visto gli interventi di Marco Martinelli, consigliere di Forza Italia del Comune di Lucca, del professor Massimo Gandolfini neurochirurgo e psichiatra, presidente del comitato Difendiamo i nostri figli e del dottor Domenico Airoma magistrato e vice presidente del Centro Studi Rosario Livatino. Nel suo intervento Martinelli ha lanciato una accusa esplicita al Pd: “Renzi utilizza la legge sul fine vita come collante per cercare di mettere insieme pezzi di sinistra per fini elettorali. E’ inaccettabile che il segretario del Pd proponga forzature parlamentari per approvare una legge che apre all’eutanasia. Il testo uscito dalla Camera dei Deputati, prevedendo la possibilità di sospendere idratazione e alimentazione, che sono sostegni vitali, apre al diritto a morire. Sospendendo acqua e cibo, comunque fornite, non si muore della patologia di cui si soffre: si muore per disidratazione e denutrizione e chiunque, anche una persona sana se sospende acqua e cibo, muore di disidratazione e di denutrizione. E’ necessario unire le forze di tutti per contrastare una Legge dal contenuto mortifero”. Airoma definisce il biotestamento o Dat (acronimo di disposizioni anticipate di trattamento) disciplinato nel disegno di legge ora all’esame del Senato “un terribile inganno”. “Con le Dat la vita diventa un bene disponibile: si introduce il diritto al suicidio e, con l’inganno di una scelta libera, si uccide la stessa dignità dell’uomo. Il medico, privato dell’obiezione di coscienza, dovrà comportarsi da esecutore testamentario se non vuole incorrere in responsabilità civili e penali; diventa a rischio la vita di minori malformati e disabili, oggetto dello ius vitae ac necis di genitori e tutori – ha detto -. Le vite imperfette, cioè dei più deboli, saranno sacrificate sull’altare di una società sempre più individualista e per nulla solidale, come già sta avvenendo in Belgio ed Olanda”. Per Gandolfini è incomprensibile come il disegno di legge sul biotestamento sia una priorità per questo governo. “Di emergenze ce ne sono tantissime ma sicuramente approvare il biotestamento non è tra quelle. Come medico – precisa Gandolfini -, vivo invece l’emergenza dell’abbandono terapeutico. Priorità della politica dovrebbe essere quella di investire sulle cure per il malato e su quelle palliative che alleviano la sofferenza del paziente anche in fase terminale”. Gandolfini aggiunge ancora :“Uno stato vero dovrebbe preoccuparsi di aiutare il malato e i famigliari che lo assistono e diffondere una cultura dell’accudimento. Uno Stato che dice di preoccuparsi della salute dei suoi cittadini dovrebbe avere come riferimento Santa madre Teresa di Calcutta che, di fronte alla malattia anche quella inguaribile, ha risposto con l’amore per il malato e non con la sua eliminazione fisica”.