Denuncia di Alleanza Cattolica
Dopo che il mondo socialcomunista è entrato in “ristrutturazione”, qualche mutamento si è verificato anche nella Repubblica Popolare Socialista d’Albania, nonostante si dicesse che era isolata.
Immediatamente, numerosi albanesi — soprattutto giovani — si sono diretti verso l’Italia, considerandola una terra di libertà, senza prestar fede a un preteso processo di “democratizzazione” in corso nel loro paese, guidato dai despoti di ieri e di oggi.
Ma questi infelici non sapevano che in Italia, oltre agli italiani, vi è il governo di pentapartito guidato dall’on. Giulio Andreotti, che, invece di accoglierli, se non sulla base di considerazioni politiche oppure umanitarie, almeno sulla base delle positive disposizioni di legge,
1. abbandona i rifugiati al loro destino, ritardando in ogni modo l’attivarsi della protezione civile, sì che alcuni gli preferiscono il governo di Ramiz Alia e ripartono per l’Albania al grido di “Bugiardi, bugiardi”;
2. incita il governo albanese alla repressione, assicurando a esso aiuti economici e schierando la flotta italiana a “difesa” della costa pugliese dall’”aggressione” del boat people albanese, esposto — in caso di ritorno in patria e sulla base della legislazione ivi vigente — a essere punito anche con la condanna a morte;
3. pur governando uno dei popoli più tassati del mondo, lancia uno scandaloso appello al volontariato — “Ci pensino le famiglie” —, denunciando una presunta impossibilità da parte dello Stato a far fronte all’emergenza.
Lo stesso governo della Repubblica Italiana, che fino a ieri, cioè fino alla cessazione della guerra del Golfo, ha parlato di diritti conculcati dei kuwaitiani, per i quali ci si doveva battere in campo aperto… oggi rifiuta asilo politico a uomini le cui necessità sono visibili a occhio nudo.
Alleanza Cattolica
mentre denuncia il governo della menzogna e della vergogna,
invita tutti gli italiani, in specie i cattolici, a non dimenticare questi comportamenti che offendono la giustizia — anche quella positiva — e la carità,
e a sollecitare l’intervento di ogni autorità sociale e l’impegno della classe politica perché i pubblici poteri accolgano tutti i profughi albanesi e li riconoscano come rifugiati politici.
11 marzo 1991
San Costantino