Problema carceri, un video che non riguarda le Olimpiadi, Djokovic politicamente scorretto
di Luca Bucca
– Ultimamente è stata posta l’attenzione sul tema, non certo nuovo, ma anzi annoso, della condizione di vita nelle carceri e del numero di suicidi tra i detenuti, che secondo le statistiche ammontano a uno ogni tre giorni circa. Non si può certo addebitare all’ultimo governo un problema evidentemente sviluppatosi nei decenni precedenti e sul quale incidono anche, ma non solo, cause sovranazionali, come ad esempio i fenomeni migratori e la difficoltà di assorbimento dei nuovi venuti. Risulta difficilmente immaginabile un intervento che possa risultare definitivamente risolutivo dall’oggi al domani. Resta il fatto che il problema è reale e va affrontato, auspicabilmente nel modo più adeguato. La Chiesa dà il suo contributo nell’elaborazione di un approccio corretto e lo fa annoverando tra le opere di misericordia corporale la visita ai carcerati e insegnando la corretta dottrina sulla pena: «Corrisponde ad un’esigenza di tutela del bene comune lo sforzo dello Stato inteso a contenere il diffondersi di comportamenti lesivi dei diritti dell’uomo e delle regole fondamentali della convivenza civile. La legittima autorità pubblica ha il diritto ed il dovere di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto. La pena ha innanzitutto lo scopo di riparare il disordine introdotto dalla colpa. Quando è volontariamente accettata dal colpevole, essa assume valore di espiazione. La pena, poi, oltre che a difendere l’ordine pubblico e a tutelare la sicurezza delle persone, mira ad uno scopo medicinale: nella misura del possibile, essa deve contribuire alla correzione del colpevole» (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2266).
– Da parecchi giorni gira sui social, con un significativo grado di diffusione, il video di una manifestazione parigina durante la quale, sullo sfondo della Tour Eiffel, vengono intonati inni di lode a Gesù: essa viene presentata come un evento in risposta alle scene blasfeme della cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici. In realtà il video in questione riprende un momento della Marcia per Gesù, tenutasi il 24 maggio 2024, quindi nulla ha a che vedere con la manifestazione sportiva che si sta tenendo in questi giorni. La cosa che colpisce è che a cascarci sono stati in tanti, che certamente in buona fede (lo stesso non si può probabilmente dire per chi ha per primo cominciato a diffondere il contenuto) lo hanno inoltrato e condiviso. Internet è pieno di contenuti falsi o fuorvianti e il rischio di cadere in certe trappole è davvero dietro l’angolo per chiunque. La raccomandazione può valere per tutti, ma in particolare ai cattolici va richiesto un surplus di attenzione e prudenza, perché il rischio è di perdere di credibilità e non essere buoni testimoni della verità.
– Novak Djokovic, crocifisso al collo, vince la finale maschile di tennis alle Olimpiadi: in ginocchio, occhi al cielo, si fa il segno della croce, poi corre ad abbracciare la sua famiglia. Sarebbe bello non dover sottolineare notizie del genere e poterle rubricare tra le cose normali, ma dalle parti della laica e libertina Francia gesti del genere, così veri e commoventi, sono decisamente politicamente scorretti, oltre che al limite del legale.
Mercoledì, 7 agosto 2024